Gianmarco ha 22 anni. Studia economia e management all'Università di Bologna la cui sede si trova a Forlì. Vive a Rimini. Un viso bellissimo, due occhi da cerbiatto, i capelli scapigliati biondi, e un fremito continuo che lo attraversa, un'ansia di vita che in certi momenti prende il sopravvento.

Davanti alla telecamera, quasi fosse un confessore occulto, sente il bisogno di raccontarsi. Una narrazione interpretata ai limiti di una colpevolezza in flagranza di reato. Gianmarco racconta infatti di aver ripetutamente mentito ai suoi genitori e persino al tutor che lo segue a Genio in 21 Giorni.

Affiora un dolore che lo macera e lo passa da parte a parte. Un tormento silente ma aggressivo. A un certo punto i suoi occhi si arrossano, i lacrimoni ne appannano la vista. Come se parlare di sè e di questo suo vissuto lo stesse finalmente liberando da un peso.

La telecamera è un elemento di liberazione, un frammento di verità il cui pudore lo assolve progressivamente di un peso enorme che reca sulle sue spalle.

Gianmarco ha detto in due momenti diversi di aver sostenuto degli esami da cui si è affrancato per paura: e che non ha mai sostenuto. Lo racconta come un addebito imponderabile, come qualcosa per cui provare un profondo senso di vergogna. Si sente in colpa verso i genitori per il suo inganno, per la sua naturale e fisiologica paura al momento di presentarsi davanti alla commissione.

Ed è proprio qui, alla parola famiglia, che il nodo gordiano si scioglie. In preda ad una commozione incontenibile Gianmarco racconta dell'assoluzione maturata in un processo kafkiano, figlio di una sua proiezione fantasmatica di colpa, con annessa pena.

"Ho raccontato tutto ai miei genitori e finalmente mi sono sentito libero" - racconta. Un processo di purificazione che lo allontana dai suoi fantasmi e che gli fa scoprire "che i miei genitori mi amano e mi hanno capito. Nessuno ha puntato il dito verso di me, neppure il mio tutor."

Così, una triste storia di inadeguatezza si trasforma in una favola di rinascita. Gianmarco riprende il suo percorso affrontando anche gli esami di cui aveva più paura, Diritto Privato tra i primi. Nell'estate di quest'anno raggiunge l'obiettivo che nel frattempo si era prefisso: recuperare la strada perduta. Gianmarco fa un miracolo: 8 esami in 43 giorni . Si rimette in pista e vede giá la fine: nel 2024 conta di laurearsi al termine del suo percorso triennale.

"Tutto è nato una sera dopo un'aula di Soft Skills Academy. Qualcosa mi è scattato dentro" dice leggero e sorridente come proiettato in una dimensione ignota. "Ho acquistato la consapevolezza di quanto stavo facendo".

Molto l'ha fatto lui, tutto il resto l'ha fatto l'amore. L'amore dei suoi genitori, la comprensione affettuosa del suo tutor, l'amore di sè per la vita.

"Voglio fare il formatore per Genio", dice adesso convinto. Gianmarco sta rincorrendo i suoi sogni. Non fermatelo, proprio adesso

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Il peso dell'anima e della colpa e poi una sera in aula

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19.12.2023

Gianmarco ha 22 anni. Studia economia e management all'Università di Bologna la cui sede si trova a Forlì. Vive a Rimini. Un viso bellissimo, due occhi da cerbiatto, i capelli scapigliati biondi, e un fremito continuo che lo attraversa, un'ansia di vita che in certi momenti prende il sopravvento.

Davanti alla telecamera, quasi fosse un confessore occulto, sente il bisogno di raccontarsi. Una narrazione interpretata ai limiti di una colpevolezza in flagranza di reato. Gianmarco racconta infatti di aver ripetutamente mentito ai suoi genitori e persino al tutor che lo segue a Genio in 21 Giorni.

Affiora un dolore che lo macera e lo passa da parte a parte. Un tormento silente ma aggressivo. A un certo punto i suoi occhi si........

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