Dopo anni di soprusi e torture, Aleksej Navalny, il più grande oppositore di Vladimir Putin, a 47 anni, senza alcun segnale che facesse pensare a problemi gravi di salute, muore improvvisamente in una colonia penale della regione artica. Non c’è dubbio, come una valanga del male, come fece Adolf Hilter, il capo del Cremlino, decide di correre spedito verso la propria fine.

Dopo avere accumulato un patrimonio privato stimato in 200 miliardi di dollari (tipico dei dittatori: arricchirsi); essere al potere, tra una riforma costituzionale e l’altra, dal 1999, dove vi rimarrà, vincendo l’imminente tappa-elezione farsa di marzo, fino al 2036; avere invaso l’Ucraina causando decine di miglia di morti, distruggendo un Paese - secondo Ue, Banca mondiale e Onu, serviranno 450 miliardi di euro per la ricostruzione - e portato il mondo a rischio recessione, adesso la barbara morte di Navalny.

Da elogiare e sostenere i pochi eroi che protestano con coraggio, mentre la società russa nella sua grande maggioranza è collusa. Del resto ai dittatori e agli autocrati ci si abitua e non ci si indigna più col tempo, come anche nel caso, con le dovute proporzioni, degli ungheresi con Viktor Orban e dei turchi con Recep Tayyip Erdogan. Come scrive Alessandro Manzoni: “Gli uomini, generalmente parlando, quando l'indignazione non si possa sfogare senza grave pericolo, non solo dimostrano meno, o tengono affatto in sé quella che sentono, ma ne senton meno in effetto”.

Ieri l’esercito ucraino ha perso Avdiivka anche per mancanza di munizioni. È importante che il Congresso Usa sblocchi i 60 miliardi di dollari di aiuti e che le democrazie continuino a sostenere Kiev. Sia portata avanti l’idea di un esercito comune europeo - ieri la commissaria Ursula von del Leyen ha detto che se sarà rieletta proporrà un commissario alla difesa – anche nell’eventualità della vittoria dell’isolazionista Donald Trump alle presidenziali statunitensi del prossimo novembre. Se è vero che Putin è come Hitler, è bene che l’Europa sia pronta a reagire con un esercito proprio e unico di fronte a possibili invasioni di Mosca.

QOSHE - Se Putin è un uomo - Ernesto Vergani
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Se Putin è un uomo

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18.02.2024

Dopo anni di soprusi e torture, Aleksej Navalny, il più grande oppositore di Vladimir Putin, a 47 anni, senza alcun segnale che facesse pensare a problemi gravi di salute, muore improvvisamente in una colonia penale della regione artica. Non c’è dubbio, come una valanga del male, come fece Adolf Hilter, il capo del Cremlino, decide di correre spedito verso la propria fine.

Dopo avere accumulato un patrimonio privato stimato in 200 miliardi di dollari (tipico dei dittatori: arricchirsi); essere al potere, tra una........

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