Il Natale rappresenta uno dei momenti dell’anno in cui possiamo scoprire le profondità del nostro animo, celebrando la nascita del Signore, Salvatore e Redentore dell’umanità. Come ci suggerisce un giovane ospite delle Case Famiglia della Comunità Migrantesliberi: “Sono momenti di gioia che mi liberano da quelle catene che mi legano a situazioni del passato, che mi tengono legato con i piedi per terra senza farmi dimenticare la mia stupidità e di quanto si è fortunati ad avere un cuore”.

Dio è con noi ed è accanto ad ogni uomo e donna, anche quando l’umanità alterna tempi di luce e di atrocità, di armonia e di sconvolgimento.

La nostra società cammina nelle tenebre e nelle barbarie, viviamo e facciamo esperienza di ore e giorni bui. I genocidi, i conflitti, in atto, di cui tutti sappiamo e siamo testimoni: dall’Ucraina alla striscia di Gaza, dal Medio Oriente all’Africa, dalle esecuzioni in diretta, alle strazianti condizioni di diversi paesi del Continente Africano, che trasportano nelle nostre vite tensioni e paure, al dramma dei migranti e dei morti nel mar Mediterraneo, più che un cimitero è diventato una fossa comune. Attualmente, nessun continente è esente da conflitti armati e violenze.

Il Natale ci spinge a emulare Dio: diventare uomini nella pienezza della nostra umanità e farla riaffiorare

ogni volta che neghiamo il diritto ad un bimbo di nascere; quando non accogliamo un bimbo profugo che sbarca sulle coste dei nostri territori; nella carne ferita di un bimbo violato nei suoi diritti e violentato nella sua innocenza;

quando siamo sordi al grido delle antiche e nuove povertà, alle lacrime di una donna abbandonata e umiliata, all’angoscia di giovani senza futuro, alla solitudine degli anziani, a quanti muoiono soli;

quando nelle nostre comunità si respira l’aria pesante dell’ipocrisia, della freddezza, delle divisioni, della violenza fisica e verbale, del persistente sospettare degli altri;

quando le minacce e le estorsioni annientano la vita di chi lavora, i nostri cuori diventano di pietra, le nostre mani negano il segno della pace e i nostri piedi calpestano il ben esistere degli altri.

Nulla è perso quando l’uomo ritorna ad essere umano e non è mai così vicino a Dio come quando prende consapevolezza della sua umanità, «L’uomo che vuol comprendere sé stesso fino in fondo – non soltanto secondo immediati, parziali, spesso superficiali, e perfino apparenti criteri e misure del proprio essere – deve, con la sua inquietudine e incertezza ed anche con la sua debolezza e peccaminosità, con la sua vita e morte, avvicinarsi a Cristo. Egli deve, per così dire, entrare in Lui con tutto sé stesso, deve «appropriarsi» ed assimilare tutta la realtà dell’Incarnazione e della Redenzione per ritrovare sé stesso. Se in lui si attua questo profondo processo, allora egli produce frutti non soltanto di adorazione di Dio, ma anche di profonda meraviglia di sé stesso». (Lettera Enciclica Redemptor Hominis di S. Giovanni Paolo II).

“Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace”. (Lc 1,78-79).

L’amore che Dio, offre all’umanità non ha confini, muri, barriere, è dono per tutti, per ogni uomo e donna di ogni luogo e di ogni tempo.

venerdì 22 Dicembre 2023

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QOSHE - Diventare uomini in pienezza - Geremia Acri
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Diventare uomini in pienezza

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22.12.2023

Il Natale rappresenta uno dei momenti dell’anno in cui possiamo scoprire le profondità del nostro animo, celebrando la nascita del Signore, Salvatore e Redentore dell’umanità. Come ci suggerisce un giovane ospite delle Case Famiglia della Comunità Migrantesliberi: “Sono momenti di gioia che mi liberano da quelle catene che mi legano a situazioni del passato, che mi tengono legato con i piedi per terra senza farmi dimenticare la mia stupidità e di quanto si è fortunati ad avere un cuore”.

Dio è con noi ed è accanto ad ogni uomo e donna, anche quando l’umanità alterna tempi di luce e di atrocità, di armonia e di sconvolgimento.

La nostra società cammina nelle tenebre e nelle barbarie, viviamo e facciamo esperienza di ore e giorni bui. I genocidi, i conflitti, in atto, di cui tutti sappiamo e siamo testimoni: dall’Ucraina alla striscia di Gaza, dal Medio........

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