Il divorzio è un evento che può avere un impatto significativo sulla vita di chi lo vive. Questo processo legale, che mette fine al vincolo matrimoniale, può derivare da una serie di ragioni, quali infedeltà o problemi di comunicazione. Mentre alcuni divorzi avvengono in modo relativamente pacifico, altri possono diventare complessi e conflittuali, coinvolgendo questioni finanziarie, custodia dei figli e divisione dei beni. Secondo l’Istat i divorzi in Italia sono il 14%, ma i figli di queste ex coppie come reagiscono di fronte a questo accadimento?

Abbiamo intervistato ragazzi di età differenti: la maggioranza degli intervistati rispetta la scelta dei genitori, anche se non manca di esprimere nei loro riguardi lievi critiche, senza per altro prendere una posizione netta per l’uno o per l’altro.

Rispetto al fatto che i genitori «cerchino di rifarsi una nuova verginità trovandosi nuovi compagni e compagne», gli adolescenti non danno giudizi, nè criticano tanto la famiglia 2.0, quanto piuttosto la disgregazione di quell’amore tra i genitori su cui si era fondata la loro infanzia.

In effetti, l’esperienza indiretta vissuta dai ragazzi provoca in loro «una perdita di fiducia verso l’amore, che sembra più una favola che una realtà concreta e realizzabile».

In più, rispetto a quanto dichiarato, non si possono trascurare le dirette conseguenze psicologiche che il divorzio arreca nei ragazzi più fragili, che spesso sentono di aver smarrito la loro strada, tanto che alcuni di essi decidono di abbandonare gli studi proprio per la particolare situazione emotiva indotta dalla rottura del focolare. Per tali soggetti il modello di una famiglia allargata in chiave moderna è un’idea troppo difficile da accettare e di frequente la frustrazione sfocia in totale avversione verso uno dei due genitori, cui vengono attribuite tutte la colpe.

La regione con la più alta percentuale di divorzi è la Sardegna (17,4%), che maschera un contrasto tra sacche di una cultura arretrata, che ancora permane in alcune zone di questi territori, e l’emancipazione feminile,npienamente in atto nel resto d’Italia.

Al termine di queste interviste, credo di avere un’idea più chiara sulle cause principali del divorzio e sul perché le persone compiano questa scelta. Il nodo più importante credo siano la mancanza di voglia nell’affrontare i problemi e le incomprensioni. Purtroppo il più delle volte si preferisce la divisione al dialogo, visto che nella nostra società consumistica è più facile distruggere che costruire. Sarebbe da auspicare una maggiore responsabilizzazione dei genitori, non solo verso il/la consorte, ma anche verso i figli, che sono i primi a risentire della instabilità affettiva, con conseguenze sul piano emotivo che potrebbero riportare per tutta la vita, sebbene su un piano mentale si cerchi di far passare la realtà fattuale come normalità per sé e per gli altri.

Bisognerebbe forse entrare nell’ordine di idee che un’unione perfetta non esiste, ma che non per questo è lecito rinunciare ad averne una. Del resto, lo stesso Pirandello diceva: ”Le donne, come i sogni, non sono mai come tu le vorresti”.

Sapere aude!

venerdì 5 Gennaio 2024

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QOSHE - Divorziati: uno, nessuno, centomila - Michele Guadagno
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Divorziati: uno, nessuno, centomila

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05.01.2024

Il divorzio è un evento che può avere un impatto significativo sulla vita di chi lo vive. Questo processo legale, che mette fine al vincolo matrimoniale, può derivare da una serie di ragioni, quali infedeltà o problemi di comunicazione. Mentre alcuni divorzi avvengono in modo relativamente pacifico, altri possono diventare complessi e conflittuali, coinvolgendo questioni finanziarie, custodia dei figli e divisione dei beni. Secondo l’Istat i divorzi in Italia sono il 14%, ma i figli di queste ex coppie come reagiscono di fronte a questo accadimento?

Abbiamo intervistato ragazzi di età differenti: la maggioranza degli intervistati rispetta la scelta dei genitori, anche se non manca di esprimere nei loro riguardi lievi critiche, senza per altro prendere una posizione netta per l’uno o per........

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