Pape Satàn, pape Satàn aleppe è ritornato? Il verso dalle molteplici interpretazioni scritto da Dante all’inizio del VII Canto dell’Inferno sembra appropriarsi alla realtà dell’Italia odierna. Primo fatto eclatante ma, come al solito, già scomparso dai mezzi di informazione nostrani: con il segreto di Stato l’Italia ci va a nozze al contrario del suo alleato numero 1 che, con la legge FOIA permette, a studiosi e ricercatori come il sottoscritto, l’accesso e la pubblicazione ad atti desecretati di documenti che incolpano gli stessi Stati Uniti di “fortissime intromissioni” negli affari di altri Stati, autoaccusandosi. A questo alto senso di democrazia che riconosciamo agli USA si contrappone l’Italia che pone il segreto, addirittura, nel non dare risposte se e quali rapporti esistono tra i nostri servizi segreti e la redazione di Report, la trasmissione di Rai 3. Secondo fatto: cosa successe l’anno sorso domenica 28 maggio quando un’imbarcazione rovesciò sul Lago Maggiore causando la morte di quattro persone, tre passeggeri e un membro dell’equipaggio? Nel naufragio morirono tre 007 e una donna. Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, entrambi agenti dell’intelligence italiana e un agente sembra in pensione del Mossad, Shimoni Erez e una donna russa Anya Bozhkova, compagna dello skipper Claudio Carminati. Di un’altra quindicina non si conosce l’identità. Terzo fatto: è mai possibile che anche la lotta al terrorismo e alla sicurezza nei cieli italiani devono passare attraverso il Tar del Lazio? Il sistema anti droni dell’aeroporto di Fiumicino è pronto ma è bloccato in seguito al ricorso fatto dalla una società arrivata seconda nella gara del 2022 dagli Aeroporti di Roma. Per cui il Leonardo da Vinci è scoperto da un valido sistema anti missilistico ed esposto a possibili attacchi per un eventuale problema burocratico nonostante i venti di guerra alle porte. Incredibile, non ci sono parole! Quarto fatto che per giorni ha bombardato radio, tv e carta stampata in quanto il luogotenente Pasquale Stranio aveva prelevato centinaia di documenti anagrafici, finanziari e giudiziari di personalità politiche, dello spettacolo, del mondo economico e della finanza. Tutti mobilitati contro lo spionaggio di vip, politici e finanzieri con in testa il procuratore capo di Perugia, titolare dell’inchiesta, Raffaele Cantone, il Copasir, l’Antimafia e l’immancabile CSM. Non se ne sa più nulla, non se ne parla nemmeno: evaporato. Quinto fatto: il caso Palamara che ha scoperchiato verità inconfessabili in tutte le stanze e le istanze della magistratura fino a toccare i vertici del CSM. Palamara ha pubblicato un libro in cui le correnti politiche nostrane sembrano dilettanti allo sbaraglio rispetto a quelle delle toghe. Come non fosse mai accaduto non ci sono stati provvedimenti e silenzio tombale nel frattempo, però, continuano gli appelli ad una giustizia chiara ed efficiente. Sesto fatto: hanno condannato a 29 anni e 2 mesi Walter Biot, il capitano di fregata arrestato il 30 marzo 2021 con l’accusa di spionaggio per aver passato documenti segreti a un funzionario russo in cambio di 5.000 euro. Da profano osservo alcune contraddizioni, la prima riguarda il miserevole importo per documenti top secret? Ma?!? La seconda 29 anni e 2 mesi per documenti vitali o per la corruzione? O per entrambi? Qualcosa non quadra. Settimo fatto, “La tua rivoluzione è stata anche la mia, le vie diverse non cancellano le idee, con malinconia un addio alla compagna Luna”. Queste le parole di un post, quasi subito cancellato, pubblicato dalla prof Donatella Di Cesare, docente dell’Università La Sapienza di Roma quindi pagata da noi contribuenti e per chi non lo sapesse la “Compagna Luna” era la brigatista Barbara Balzerani, morta lo scorso 4 marzo a 75 anni. Anche qui non se ne sa più nulla. Negli Stati Uniti per un fatto analogo anche se di minor peso rispetto al nostro la docente è stata licenziata. Ottavo fatto il fior fiore dei lottizzati nel campo della comunicazione pubblica, del cinema e di altre arti stanno facendo guerra al potere di cui loro stessi sono beneficiari.
A questo punto non mi resta che il personale amletico dubbio che da tempo mi frulla in testa: chiedo asilo politico all’estero o resto?

QOSHE - Pape Satàn, pape Satàn aleppe - Raffaele Romano
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Pape Satàn, pape Satàn aleppe

12 0
18.04.2024

Pape Satàn, pape Satàn aleppe è ritornato? Il verso dalle molteplici interpretazioni scritto da Dante all’inizio del VII Canto dell’Inferno sembra appropriarsi alla realtà dell’Italia odierna. Primo fatto eclatante ma, come al solito, già scomparso dai mezzi di informazione nostrani: con il segreto di Stato l’Italia ci va a nozze al contrario del suo alleato numero 1 che, con la legge FOIA permette, a studiosi e ricercatori come il sottoscritto, l’accesso e la pubblicazione ad atti desecretati di documenti che incolpano gli stessi Stati Uniti di “fortissime intromissioni” negli affari di altri Stati, autoaccusandosi. A questo alto senso di democrazia che riconosciamo agli USA si contrappone l’Italia che pone il segreto, addirittura, nel non dare risposte se e quali rapporti esistono tra i nostri servizi segreti e la redazione di Report, la trasmissione di Rai 3. Secondo fatto: cosa successe l’anno sorso domenica 28 maggio quando un’imbarcazione rovesciò sul Lago Maggiore causando la morte di quattro persone, tre passeggeri e un membro........

© Avanti!


Get it on Google Play