Nel giorno in cui Pecco Bagnaia a Valencia, in sella alla Ducati, potrebbe fare il bis nella classe regina del Motomondiale (Martin permettendo), sempre in Spagna, a Malaga, noi abbiamo visto il “nuovo Valentino” del tennis, Jannik Sinner. “Il nostro amore è nato a Malaga”, canta Fred Bongusto. In realtà l’amore nazionalpopolare per Sinner è sbocciato definitivamente alle Finals di Torino. Lì si è visto il Valentino tennistico. Come Rossi, così Sinner, stesso talento fuori dal comune, destinato a durare nel tempo e a insidiare tutti i primati che furono del re Roger Federer e poi del suo erede serbo Novak Djokovic che il 21enne altoatesino si è preso la briga di battere due volte in una settimana.

Per giunta il bis è arrivato nel singolo della semifinale di Coppa Davis che noi italiani non guardavamo più con pathos patriottico dai tempi di Panatta e Bertolucci, il doppio azzurro che vinse l’ultima Davis nel Cile di Pinochet, Santiago 1976. Jannik è nato 25 anni dopo quell’ultimo trionfo. Epico quanto quel terzo set in cui ha cancellato tre matchpoint al serbo n.1 del mondo, per poi batterlo 7-5. E adesso come la mettiamo caro ranking? Chi è il vero numero 1 dei gesti bianchi in questo inverno 2023. Il nostro Sinner è freddo e spietato in campo come lo era Valentino in pista a vent’anni.

“Non si può essere seri a 21 anni”, gli canterebbe Leo Ferrè, ma questo ragazzo che ha appena fatto sparire i brufoli dell’adolescenza, sarà per le origini altoatesine che lo fanno così poco da giovane italodisco, sarà per via del carattere sempre positivo e concentrato, ma a noi pare già un numero 1 assoluto. Un veterano del tennis. La stessa impressione che dava in sella alle sue moto n. 46 Valentino Rossi, il quale poi a fine corsa si concedeva simpatici siparietti teatrali organizzati dagli amici di Tavullia, sponsorizzati dalla Polleria Mario. Sinner non ha la claque e il teatrino lo lascia improvvisare al suo pubblico, una massa di tifosi sfegatati, intere famiglie ormai in preda alla “Sinnermania”, che a Malaga è diventata una marea azzurra trascinata dall’onda anomala di questo fenomeno della racchetta.

Jannik come Vale, il potere del talento che si fa campione invincibile e che trasmette rinnovata fiducia e autostima a tutto una nazione che si identifica nei successi del suo nuovo idolo. Il Paese reale che soffre di apatia verso il già visto e sentito (spesso fin troppo tragico), si rianima grazie allo sport e prende nuova linfa da questo entusiasmo giovanile e dalla grinta di un ragazzo che davanti alla sconfitta sicura (i 3 match point di Djokovic avanti 5-4 al terzo set) non molla, ma recupera e sorpassa mandando un messaggio chiaro agli italiani: nulla è impossibile se uno ci crede fino in fondo. In quel suo pugno stretto rivolto alla gente c’è la forza e il coraggio di non arrendersi mai dinanzi alle difficoltà. E solo per questo, Jannik Sinner è già un numero 1.

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Analisi Jannik Sinner come Valentino Rossi: è già un numero uno

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25.11.2023

Nel giorno in cui Pecco Bagnaia a Valencia, in sella alla Ducati, potrebbe fare il bis nella classe regina del Motomondiale (Martin permettendo), sempre in Spagna, a Malaga, noi abbiamo visto il “nuovo Valentino” del tennis, Jannik Sinner. “Il nostro amore è nato a Malaga”, canta Fred Bongusto. In realtà l’amore nazionalpopolare per Sinner è sbocciato definitivamente alle Finals di Torino. Lì si è visto il Valentino tennistico. Come Rossi, così Sinner, stesso talento fuori dal comune, destinato a durare nel tempo e a insidiare tutti i primati che furono del re Roger Federer e poi del suo erede serbo Novak Djokovic che il 21enne altoatesino si è preso la briga di battere due volte in una settimana.

Per giunta il bis è arrivato nel........

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