Il presidente della giunta attacca i senatori campani che hanno votato per la riforma Calderoli. Rastrelli: «Parole miserevoli». Ciarambino: «Opposizione assente, vive di note stampa»

L’autonomia differenziata passa al Senato tra lo sventolio delle bandiere tricolori e l’inno di Mameli, le rassicurazioni della destra (anche se nessuno spiega come si possano colmare i gap tra Nord e Sud mantenendo la spesa invariata) e le preoccupazioni della sinistra (sebbene parte di essa, quella settentrionale, abbia fieramente concorso a costruire il percorso di riforma).
Nelle ricadute locali è ancora una volta Vincenzo De Luca ad accendere la miccia della polemica, attribuendo ai parlamentari campani e meridionali la piena responsabilità dell’adesione al progetto del ministro leghista Roberto Calderoli. Nel dibattito al Senato sull’autonomia differenziata «c’è soprattutto una maggioranza irresponsabile e ci sono gruppi parlamentari meridionali che stanno tradendo il Sud — ha accusato De Luca a margine dell’inaugurazione del nuovo tunnel di Pozzuoli —. Per me gli interessi della Campania e la verità vengono prima delle bandiere di partito. Ci sono i gruppi parlamentari, soprattutto nella maggioranza di governo, che se ne infischiano dei territori e pensano a difendere le bandiere di partito. Allora ricordiamo ai nostri concittadini che significa l’autonomia differenziata. Non solo il dato generale che spacchiamo l’Italia, ma significa anche che le Regioni ricche avranno la possibilità di trattenersi i tributi nazionali. L’Iva che matura in un territorio regionale viene trattenuta in quel territorio: significa poi che le Regioni potranno fare contratti integrativi per la sanità e per la scuola. Provate a immaginare una Regione ricca che stabilisce per contratto regionale 2000 euro al mese in più per i medici e gli infermieri. Significherebbe la fuga del personale sanitario dal Sud al Nord. Ma come si fa a non capire che è una iniziativa mortale per il Sud?».

Quindi, toccando il merito della questione, dato che finora la difesa dell’autonomia si è basata fondamentalmente sulla proclamazione della garanzia dei Lep (i livelli essenziali delle prestazioni) nel rispetto dei diritti civili e sociali di tutti, ha incalzato: «Si dice nel decreto Calderoli che l’autonomia differenziata deve andare avanti senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato e allora come si fa la perequazione senza oneri aggiuntivi? È chiaro che significa tenere in piedi la spesa storica, cioè chi aveva le risorse continua ad averle, chi non le aveva continua ad essere penalizzata».

Dalle schiere della destra non si è fatta attendere la reazione indignata: «Quelle del presidente De Luca sono parole miserevoli e dissennate, che squalificano ancor di più un presidente che ha già tradito il proprio partito, la propria comunità ed il proprio mandato», ha replicato il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli, commissario del partito a Napoli. Per Rastrelli, le affermazioni di De Luca sono «un velenoso colpo di coda di un politico al tramonto, ed una ulteriore, vergognosa pagina di disdoro che rischia di condurre la Regione Campania all’assoluto isolamento istituzionale». Michele Schiano di Visconti, deputato e coordinatore provinciale di Napoli di FdI, attacca: «De Luca in quasi 10 anni di potere in Campania ha distrutto tutto: sanità , trasporto pubblico, servizi. Siamo a livelli da terzo mondo. L’autonomia differenziata serve proprio a smascherare buffoni politici della sua risma».

A rinfacciare a De Luca i precedenti accordi interviene il gruppo regionale dei Moderati e Riformisti: «Il vero tradimento del Sud è quello di De Luca. È una sua delibera del 2019, la n. 91 del 6 marzo, che racconta la resa — spiegano dal gruppo presieduto da Livio Petitto —. È stato lui a condividere, prima della delibera con l’allora governo, il criterio della spesa storica, nella distribuzione delle risorse, che è scelta scellerata». A seguire la scia del presidnete della Regione, invece, è ancora una volta Valeria Ciarambino, l’ex pasionaria pentastellata, oggi vice presidente del consiglio regionale e nel gruppo misto: «Nessuna forza politica si è degnata di combattere questa battaglia fino in fondo, nel timore di perdere voti al Nord — sottolinea —. Come è possibile che i rappresentanti del Sud eletti in Parlamento assistano alla divisione del Paese senza muovere un dito o, peggio ancora, si schierino a favore, tradendo il Meridione e l’Italia intera? Il massimo dell’opposizione che ho visto è stata qualche dichiarazione — accusa — e qualche comunicato stampa, anche da parte di partiti che hanno fatto il pieno di voti al Sud».

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24 gennaio 2024

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Autonomia, è scontro. De Luca: «Traditori», la destra: «È un politico al tramonto»

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24.01.2024

Il presidente della giunta attacca i senatori campani che hanno votato per la riforma Calderoli. Rastrelli: «Parole miserevoli». Ciarambino: «Opposizione assente, vive di note stampa»

L’autonomia differenziata passa al Senato tra lo sventolio delle bandiere tricolori e l’inno di Mameli, le rassicurazioni della destra (anche se nessuno spiega come si possano colmare i gap tra Nord e Sud mantenendo la spesa invariata) e le preoccupazioni della sinistra (sebbene parte di essa, quella settentrionale, abbia fieramente concorso a costruire il percorso di riforma).
Nelle ricadute locali è ancora una volta Vincenzo De Luca ad accendere la miccia della polemica, attribuendo ai parlamentari campani e meridionali la piena responsabilità dell’adesione al progetto del ministro leghista Roberto Calderoli. Nel dibattito al Senato sull’autonomia differenziata «c’è soprattutto una maggioranza irresponsabile e ci sono gruppi parlamentari meridionali che stanno tradendo il Sud — ha accusato De Luca a margine dell’inaugurazione del nuovo tunnel di Pozzuoli —. Per me gli interessi della Campania e la verità vengono prima delle bandiere di partito. Ci sono i gruppi parlamentari, soprattutto nella maggioranza di governo, che se ne infischiano dei territori e pensano........

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