Zuccarelli (Anaao): non è soluzione, ma pannicello caldo

Si fa quel che si può, dati gli effetti devastanti della tempesta perfetta: con la sanità pubblica in inarrestabile declino, l’assistenza non sufficientemente assicurata nei tempi dovuti e la cronica mancanza di personale. Pertanto, saranno i medici di altre specializzazioni ad occupare i vuoti in organico in Pronto soccorso. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, al termine di una riunione convocata d’urgenza, ha varato una delibera per impegnare i medici con specializzazioni affini nei reparti di emergenza/urgenza: «A fronte degli innumerevoli concorsi espletati per la copertura dei posti in Pronto soccorso ai quali non si è registrata la partecipazione di medici — affermano da palazzo Santa Lucia — si è deciso di autorizzare con delibera approvata, di impegnare, anche a tempo determinato, il personale medico delle specialità affini a quelle dell’emergenza (cardiologi, gastroenterologi, internisti), utilizzando sia personale già impegnato nelle strutture sanitarie, sia personale idoneo presente nelle diverse graduatorie regionali. Si è deciso — aggiungono — anche di bandire in tempi rapidi un concorso unico regionale per verificare, ancora una volta, la disponibilità di medici per l’attività di Pronto soccorso».

In premessa, da Santa Lucia non nascondono le «gravissime responsabilità del governo nazionale in relazione al personale sanitario della Regione Campania assolutamente sottodimensionato». E «premessa la scandalosa sottodotazione di posti letto della sanità campana; premessi i permanenti e immotivati vincoli che vengono posti al superamento di tale sottodimensionamento; nella riunione — viene sottolineato — è stata verificata ogni possibile soluzione, anche transitoria, per affrontare i problemi di alcuni Pronto soccorso del territorio regionale».

Il presidente dell’Ordine dei medici e segretario regionale Anaao Assomed, Bruno Zuccarelli, non si sorprende: «A Napoli si dice: spoglia a Gesù e vesti a Maria . Non è una soluzione, ma un pannicello caldo per tentare di tamponare una falla incontenibile. Siamo con l’acqua alla gola, questa è la verità . Poi, c’è un aspetto ancora più complesso: un gastroenterologo non è detto che sia formato per affrontare l’emergenza in Pronto soccorso, vale a dire di decidere in tempi brevi un orientamento diagnostico e terapeutico. E questa difficoltà poi presenta anche contraccolpi di tipo economico. Con i reparti che saranno sguarniti. Intanto, si dice da tempo di riattivare i Pronto soccorso del Loreto Mare e del San Giovanni a Bosco, ma la verità è che la coperta è sempre più corta». Cosa bisognerebbe fare? «Maggiore attenzione per il personale dell’emergenza, con incentivi mirati; mettere in sicurezza pazienti e operatori e soprattutto, piuttosto che avere presidi vicini che funzionano al 50 per cento perché non convertirli e riorganizzare un unico ospedale al 100 per 100? Con le nuove disposizioni emerse dalla riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza in prefettura — conclude Zuccarelli — speriamo in una svolta».

De Luca, all’esito della riunione del comitato, è tornato sull’argomento: «Apprendiamo, dopo le nostre sollecitazioni al governo, che alcuni presidi di Pronto soccorso saranno dotati di vigilanza di polizia. Verificheremo che tale annuncio venga seguito da iniziative concrete, innanzitutto con un presidio h24, che al momento non esiste all’Ospedale del Mare, al Pellegrini e a Giugliano, perché in orario notturno non può essere privo di tutela il personale sanitario. Chiediamo inoltre di istituire presidi anche a Nola e Torre del Greco senza attendere che avvengano anche lì episodi di aggressioni. Riteniamo infine indispensabile l’istituzione di una pattuglia motorizzata, 24 ore su 24, al servizio delle ambulanze del 118 in caso di necessità ».

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9 gennaio 2024

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La Regione «precetta»cardiologi e internistiin Pronto soccorsoAl via nuovo concorso

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09.01.2024

Zuccarelli (Anaao): non è soluzione, ma pannicello caldo

Si fa quel che si può, dati gli effetti devastanti della tempesta perfetta: con la sanità pubblica in inarrestabile declino, l’assistenza non sufficientemente assicurata nei tempi dovuti e la cronica mancanza di personale. Pertanto, saranno i medici di altre specializzazioni ad occupare i vuoti in organico in Pronto soccorso. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, al termine di una riunione convocata d’urgenza, ha varato una delibera per impegnare i medici con specializzazioni affini nei reparti di emergenza/urgenza: «A fronte degli innumerevoli concorsi espletati per la copertura dei posti in Pronto soccorso ai quali non si è registrata la partecipazione di medici — affermano da palazzo Santa Lucia — si è deciso di autorizzare con delibera approvata, di impegnare, anche a tempo determinato, il personale medico delle specialità affini a quelle dell’emergenza (cardiologi, gastroenterologi, internisti), utilizzando sia personale già impegnato nelle strutture sanitarie, sia personale idoneo presente........

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