Rapporto Ecomafia di Legambiente: l'intervento del magistrato

Il procuratore aggiunto di Napoli Antonio Ricci, delegato per i reati ambientali e urbanistici, alla presentazione del Rapporto Ecomafia 2023 di Legambiente presso il Casale del Teverolaccio a Succivo, nel Casertano, ha denunciato le pesanti criticità che ostacolano il contrasto alle attività illecite: «Le bonifiche delle discariche sono quasi ferme — ha affermato — basta pensare ai 12 siti abusivi nella periferia di Napoli, censiti dal Comune, di cui 6 sono campi rom; solo per 1 è stata avviata la bonifica, per un altro se ne sta discutendo, mentre per gli altri 10 non se ne parla affatto. Servono più fondi per le bonifiche. Per gli abbattimenti degli immobili abusivi, andiamo oltre le 4 mila esecuzioni da realizzare nel nostro distretto, alcune risalenti alle 1997 e al 1998».

Ricci ha quindi sostenuto che gli «immobili vanno demoliti quando rappresentano un pericolo per l’incolumità delle persone, penso a Casamicciola. Ne abbiamo tanti di manufatti pericolosi in Campania. Vanno chiesti fondi per le demolizioni e il legislatore deve muoversi in questa direzione». Ha poi acceso l’attenzione sul degrado dei campi rom. «In quello di Scampia — ha sottolineato — dove abbiamo eseguito un’ordinanza di arresto contro quattro persone per traffico illecito e combustione illecita di rifiuti, sono avvenuti tantissimi roghi, un rischio serio per la popolazione. Mi chiedo se non sia il caso di eliminare i rifiuti dalle strade prima che vengano incendiati. Le istituzioni devono assumersi le proprie responsabilità ». Ma proprio sulle discariche da bonificare, il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, Jacopo Morrone, ha affermato che «ci sono discariche la cui bonifica, per gli alti costi che comporta, è praticamente impossibile. Penso a Lo Uttaro a Caserta, dove è prevista la messa in sicurezza, così come a Malagrotta a Roma, dove sono stati stanziati 150 milioni di euro». Morrone ha invocato «un cambio del nome ecoballe, che nulla hanno di eco, perché dove vanno inquinano. E sappiamo che non è più la Campania il terminale dei traffici di rifiuti, come dimostrano numerose indagini giudiziarie, soprattutto in Puglia. Sappiamo di carichi di ecoballe che vengono gettati nelle gravine pugliesi. Come Commissione il nostro obiettivo è presentare un progetto di legge per fornire strumenti alle forze dell’ordine, perché chi scarica rifiuti dove non dovrebbe va arrestato».

Negli ultimi cinque anni in Campania sono stati oltre 23mila i reati contro l’ambiente e più di 20 mila le persone denunciate, 183 persone arrestate e 7.888 sequestri effettuati. La maggior parte dei reati sono concentrati nelle province di Napoli e Salerno. A spartirsi la torta sono stati circa 80 clan attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente. In Campania dal 2004 al 2022 il numero delle demolizioni eseguite è del 13,1% (pari a 3.107) rispetto ai 23.635 immobili abusivi per i quali è stato stabilito l’abbattimento. La situazione in Campania – secondo gli ultimi report — rimane «insostenibile»: 50,4 abitazioni costruite illegalmente ogni 100 realizzate nel rispetto delle regole.

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25 marzo 2024 ( modifica il 25 marzo 2024 | 20:10)

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ll procuratore aggiunto Ricci: bonifiche ferme e nei campi rom è «allarme degrado»

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25.03.2024

Rapporto Ecomafia di Legambiente: l'intervento del magistrato

Il procuratore aggiunto di Napoli Antonio Ricci, delegato per i reati ambientali e urbanistici, alla presentazione del Rapporto Ecomafia 2023 di Legambiente presso il Casale del Teverolaccio a Succivo, nel Casertano, ha denunciato le pesanti criticità che ostacolano il contrasto alle attività illecite: «Le bonifiche delle discariche sono quasi ferme — ha affermato — basta pensare ai 12 siti abusivi nella periferia di Napoli, censiti dal Comune, di cui 6 sono campi rom; solo per 1 è stata avviata la bonifica, per un altro se ne sta discutendo, mentre per gli altri 10 non se ne parla affatto. Servono più fondi per le bonifiche. Per gli abbattimenti degli immobili abusivi, andiamo oltre le 4 mila esecuzioni da realizzare nel nostro distretto, alcune risalenti alle 1997 e al 1998».

Ricci ha quindi sostenuto che gli «immobili vanno demoliti quando........

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