E' la regione che perderà più iscritti in Italia, ma non ci saranno tagli ai docenti

Dopo mesi di proteste sindacali a causa dei cosiddetti accorpamenti scolastici e pure in vista di una tendenza inarrestabile che registra il progressivo calo di alunni (nelle scuole italiane, nel 2025, ci saranno 116 mila in meno rispetto ai quasi 7,2 milioni di oggi e la Campania, addirittura, farà segnare il record nazionale con la perdita di 14.796 studenti) per l’anno prossimo non sono previsti ulteriori tagli all’organico dei docenti, sia a livello nazionale, sia a livello regionale. Il calo di iscritti è prodotto, ovviamente, dalla denatalità , che dovrebbe portare sulla carta a tagliare circa 8 mila classi delle 364 mila ad oggi attive in tutto il paese.

Nel Mezzogiorno, le due regioni che faranno registrare il maggiore calo di presenze a scuola sono Campania e Sicilia, rispettivamente con una riduzione dell’1,85 e dell’1,7% in un solo anno, a fronte di una riduzione che nel Lazio è dell’1,56% per diventare dell’1,4% in Lombardia. «Scostamenti percentuali che delineano un trend che vede nel tempo le regioni del Centro-Sud le più penalizzate dalla denatalità — ha scritto Italia Oggi —. Il decreto organici 2024/25, predisposto dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e inviato al ministero dell’Economia per la controfirma, fissa invece in 670.441 il numero delle cattedre dell’organico di diritto, lo scorso anno erano 670.450, di cui 620.239 per posti comuni e 50.202 di potenziamento». Ma dinanzi a quote sempre più ridotte di presenze, il ministero non prevede alcuna modifica sostanziale dei contingenti regionali. Peraltro, sono 21.394 i pensionamenti calcolati fino agli inizi di dicembre. Anche qui si tratta di una tendenza destinata a crescere nell’arco del 2024.Â

«Il limite per poter adeguare l’organico alla situazione di fatto — spiega ancora il quotidiano — resta uguale al precedente anno scolastico e non può superare i 14.142 posti comuni che porteranno l’organico di fatto a 810.762 posti. I posti di sostegno del decreto sono in totale 126.170, anch’essi rimasti invariati rispetto allo scorso anno, di cui 6.446 di potenziamento. Naturalmente anche quest’anno si aggiungeranno i posti dovuti alle deroghe per l’attribuzione delle cattedre di sostegno che oggi sono circa 120.000 ed evidenziano come il 50% dei docenti di sostegno siano precari, spesso senza titolo specifico» . Con il decreto legge 123 del 15 settembre 2023, più noto come decreto Caivano, le scuole delle regioni comprese in Agenda Sud potranno attivare classi aggiuntive in deroga al numero minimo di alunni. È dal 2008, anno in cui il numero delle nascite in Italia ha fatto conoscere l’indice più elevato, che i nati residenti in Italia sono continuamente diminuiti. Oggi, rispetto al 2008, si riscontra un calo delle nascite del 31,8%.

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21 gennaio 2024

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QOSHE - Campania, non si ferma il calodegli studenti: nel 2025saranno circa 15mila in meno - Anna Santini
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Campania, non si ferma il calodegli studenti: nel 2025saranno circa 15mila in meno

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21.01.2024

E' la regione che perderà più iscritti in Italia, ma non ci saranno tagli ai docenti

Dopo mesi di proteste sindacali a causa dei cosiddetti accorpamenti scolastici e pure in vista di una tendenza inarrestabile che registra il progressivo calo di alunni (nelle scuole italiane, nel 2025, ci saranno 116 mila in meno rispetto ai quasi 7,2 milioni di oggi e la Campania, addirittura, farà segnare il record nazionale con la perdita di 14.796 studenti) per l’anno prossimo non sono previsti ulteriori tagli all’organico dei docenti, sia a livello nazionale, sia a livello regionale. Il calo di iscritti è prodotto, ovviamente, dalla denatalità , che dovrebbe portare sulla carta a tagliare circa 8 mila classi delle 364 mila ad oggi attive in tutto il paese.

Nel Mezzogiorno, le due regioni che faranno registrare il maggiore calo di........

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