Il secondo posto del rapper al Festival di Sanremo è considerato «uno scippo», ma la città lo festeggia. La mamma: orgogliosi di lui e dei suoi valori

Geolier nel pullmino che l'ha riportato a casa

Per il rione Gescal il suo figlio più popolare e pop Geolier non si è piazzato al secondo posto e non è neanche il vincitore morale. È primo a furor di popolo. Quel 60 per cento racimolato al televoto (percentuale bulgara per il Festival di Sanremo) e poi ribaltato dalla Sala stampa e dalle Radio è considerato letteralmente uno «scippo». Tant'è, a parte qualche strascico di polemica, eccolo Emanuele Palumbo, in arte Geolier, tornare a casa e non riuscire neanche a uscire dal van bianco. Perché il rione, tutto, è in strada ad attenderlo.

«I p' me tu p' te» suona nelle strade del quartiere napoletano. Geolier è Gescal e Gescal è Geolier. Sono inscindibili. A Sanremo, raccontano, si è portato una trentina di amici del rione, per loro ha affittato una villa. Perché quella settimana di Festival doveva essere condivisa con chi l'ha supportato e lo ama. Nonostante i successi Emanuele resta un ragazzo di periferia, di Secondigliano. Qui abita, qui c'è la sua famiglia (i genitori continuano a lavorare in una fabbrica di lampadari di Miano), qui ci sono i suoi amici. Il pullman procede a passo d'uomo e fa fatica a farsi largo tra la folla: in tanti col telefonino cercano di riprendere il cantante, che è seduto lato passeggero. Tutto questo mentre la gente lo acclama - «Emanuele, Emanuele» -. Per quasi tutta la notte i fuochi d'artificio continuano a illuminare la zona.

Geolier butta alle spalle le polemiche («sono felice perché sul podio ci sono due giovani»), dimostrando di essere più navigato dei suoi supporters, e da Mara Venier dice solo una cosa: «Non vedo l'ora di tornare a casa, a Napoli». Ad attenderlo sono davvero in migliaia. «Il fatto che non sia arrivato primo non importa, per noi è comunque lui il vincitore», dice una ragazza, ripetendo una frase che ormai al Gescal dicono tutti. Per il rapper sono ora in programma anche festeggiamenti ufficiali, il sindaco Gaetano Manfredi lo ha già invitato a Palazzo San Giacomo. Ma per il momento, anche se non riesce a uscire dall'auto, «Emanuele è uno di noi».Â

Foto, manifesti improvvisati, campeggiano anche sui ballatoi. Quello delle zie per esempio. «I valori, quelli glieli ha insegnati la famiglia e noi siamo orgogliosi», la mamma quando lo riabbraccia. Per fare capire il legame viscerale di questo figlio di Napoli con la città basti pensare che anche la squadra di calcio l'ha sostenuto come se fosse l'uomo in più in campo. «Ciao Manuel stai spaccann, si sente la tua canzone da tre giorni nello spogliatoio e in tutta Napoli. Mi raccomando continua a spaccare, ciao fra». Lo dice il portiere azzurro Nikita Contini a Geolier. Contini, è nato a Giugliano in Campania, e pubblica una storia sul profilo Instagram del club azzurro prima di affrontare il Milan. È questione di radici, di identità . Il Napoli ha sostenuto Geolier, già prima dell'inizio di Sanremo, con una maglia ufficiale in vendita sullo store del club con la scritta Geolier e la frase «Real p semp». Poco importa se è arrivato secondo. Quel «quarto scudetto» a furor di popolo è già nella sua camera.

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12 febbraio 2024 ( modifica il 12 febbraio 2024 | 07:59)

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QOSHE - Geolier torna a Napoli: tutto il rione Gescal in strada, «Emanuele per il popolo ha vinto» - Anna Santini
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Geolier torna a Napoli: tutto il rione Gescal in strada, «Emanuele per il popolo ha vinto»

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12.02.2024

Il secondo posto del rapper al Festival di Sanremo è considerato «uno scippo», ma la città lo festeggia. La mamma: orgogliosi di lui e dei suoi valori

Geolier nel pullmino che l'ha riportato a casa

Per il rione Gescal il suo figlio più popolare e pop Geolier non si è piazzato al secondo posto e non è neanche il vincitore morale. È primo a furor di popolo. Quel 60 per cento racimolato al televoto (percentuale bulgara per il Festival di Sanremo) e poi ribaltato dalla Sala stampa e dalle Radio è considerato letteralmente uno «scippo». Tant'è, a parte qualche strascico di polemica, eccolo Emanuele Palumbo, in arte Geolier, tornare a casa e non riuscire neanche a uscire dal van bianco. Perché il rione, tutto, è in strada ad attenderlo.

«I p' me tu p' te» suona nelle strade del quartiere napoletano. Geolier è Gescal e Gescal è Geolier. Sono inscindibili. A........

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