Violenze per un anno, documentate con foto scattate dalla stessa vittima. I militari allertati dalla madre della vittima, testimone dell'ultima aggressione
Finirà nel fascicolo dei magistrati che indagano sul caso l'album con i selfie dell'orrore, una orribile raccolta di fotografie con le quali una donna dei Colli Aminei, a Napoli, ha documentato le violenze subite dal compagno nel corso di un lungo anno. Calci e pugni, aggressioni ripetute, abituali. Fino all'ultima, quando una serie di colpi violenti nella pancia le ha provocato il vomito e poi l'ha fatta svenire. La forza di denunciarlo non l'ha trovata subito, ma ha avuto però il coraggio e la costanza di fotografare lividi, segni delle percosse, il suo dolore. Poi una notte il 112 ha registrato il suo grido d'aiuto, arrivato al culmine di una relazione tossica segnata da un'insana gelosia, addii e ritorni, e da violenza continue.
I carabinieri hanno raggiunto la vittima in casa e l'hanno trovata sanguinante. Il suo ex aveva provato un riavvicinamento dopo una separazione, ma di fronte al rifiuto della donna, dopo una cena insieme, la sua violenza era nuovamente esplosa. Lâuomo lâha seguita fino a casa, lei lo ha lasciato entrare per evitare scenate in pubblico. Poi il rumore della porta chiusa si è sovrapposto quelle delle botte. Calci e pugni, senza pietà . La donna ha vomitato ed è svenuta. Testimone sua madre, in casa nellâistante in cui la figlia è stata picchiata: ha provato a liberarla dalla morsa del suo ex ma non ci è riuscita. I carabinieri, arrivati poco dopo, hanno accompagnato la vittima in ospedale: 40 i giorni di prognosi prescritti.
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4 aprile 2024 ( modifica il 4 aprile 2024 | 13:00)
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