Un gruppetto di alunni della media Maiuri, a Napoli, ha applaudito quando, nel film Fortapà sc il cronista è stato ucciso dai sicari della camorra. La docente: «Applausi anche quando i carabinieri hanno arrestato il boss»

«Sì, quell’applauso c’è stato, lo confermo. Ma non è stato l’unico, durante la proiezione del film. I ragazzi, oggi, e talvolta anche gli adulti, esprimono spesso la loro partecipazione con queste manifestazioni plateali. L’applauso è uno sfogo emotivo, io non leggerei la cosa in modo diverso. In ogni caso gli alunni sono stati rimproverati, per questi eccessi, e torneremo a confrontarci con loro su questo». Per la professoressa Simona Ballarini, referente per i progetti di educazione civica del plesso Maiuri dell’istituto comprensivo Piscicelli-Maiuri, l’applauso di alcuni studenti di scuola media durante la scena dell’omicidio di Giancarlo Siani, non sarebbe stato, dunque, un segno di approvazione. Lunedì scorso, il 15 aprile, la docente ha accompagnato alcune classi al cinema Plaza del Vomero, per vedere Fortapà sc, il film che ricostruisce la drammatica vicenda del cronista ucciso dalla camorra nel 1985, raccontando i mesi che hanno preceduto il delitto e le circostanze che lo determinarono: «Hanno battuto le mani anche in altri momenti, quando Siani baciava la fidanzata, per esempio, o quando i carabinieri hanno arrestato il boss Valentino Gionta», spiega.
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Ma quell’applauso è diventato già un caso, richiamando anche l’attenzione del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. «La scuola è e deve essere il primo presidio di legalità ; è e deve essere una comunità , per definizione, antitetica a qualsiasi mentalità che rievochi quella mafiosa o addirittura plauda ad essa. Per questo la gravità del gesto di applaudire all’efferato assassinio camorristico del giornalista Giancarlo Siani mi sconcerta e mi preoccupa. Oggi stesso — ha scritto ieri sui social — intendo quindi agire per fare piena luce sull’accaduto».

A commentare per primo su Facebook la vicenda — postando l’articolo del Mattino che riportava la notizia — è stato, domenica mattina, Paolo Siani, pediatra, ex parlamentare e fratello di Giancarlo: «Alla morte non si applaude mai, per nessuno. Questo dovrebbe far parte dell’animo umano. Davanti alla morte si resta in silenzio, questo non va neppure spiegato. Ma se invece accade, se alcuni ragazzi, pochi, molto giovani, di una scuola che si sta impegnando per far crescere in loro il senso della legalità e della giustizia, applaudono alla morte violenta e quindi scelgono di stare dalla parte di chi spara, c’è bisogno che noi tutti, ci si interroghi sul perché. Non possiamo far finta di nulla — ha scritto — dobbiamo intervenire, spiegare, raccontare, e lo dobbiamo fare con più forza, più veemenza, più coraggio, più passione, tutti. Perché ci riguarda tutti. La sensibilizzazione contro le mafie e la violenza non è mai abbastanza, non possiamo arrenderci, neanche per un attimo. Io non mi arrendo. Noi non ci arrendiamo».

La famiglia Siani, con Paolo prima, e poi con i figli Ludovica e Gianmario, è da tempo impegnata a custodire e diffondere la memoria di Giancarlo, con la Fondazione che porta il suo nome, promotrice di iniziative e molti progetti, portati avanti soprattutto nelle scuole. E Gianmario, che presiede la onlus, mercoledì scorso, due giorni dopo la proiezione di Fortapà sc al Plaza, era stato proprio nel plesso di via Pisciscelli dell’istituto comprensivo: «Ho incontrato alcune classi di prima media e ho parlato loro di mio zio Giancarlo. Gli alunni erano tutti molto attenti e interessati, erano stati preparati, conoscevano il tema. So che quella scuola è molto impegnata sul fronte della cultura della legalità : per questo quando ho saputo di quello che era successo al cinema sono rimasto molto stupito».

A questo punto, però, ritiene Paolo Siani, la vicenda va chiusa facendo un passo in avanti. Ieri mattina, da Castellammare di Stabia, dove ha partecipato alla cerimonia di riapertura della sala stampa del Comune intitolata al fratello, rimasta chiusa in seguito allo scioglimento dell’amministrazione per infiltrazioni camorristiche, l’ex deputato ha infatti aggiunto: «Torneremo in quella scuola, nei prossimi giorni, e porteremo ai ragazzi il volume nel quale sono stati raccolti gli articoli di Giancarlo, racconteremo loro chi era, quali erano i suoi sogni e le sue battaglie. Credo sia il modo migliore di affrontare la cosa».

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23 aprile 2024

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Applauso alla scena della morte di Siani, la prof: «Sfogo emotivo, nessuna approvazione»

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23.04.2024

Un gruppetto di alunni della media Maiuri, a Napoli, ha applaudito quando, nel film Fortapà sc il cronista è stato ucciso dai sicari della camorra. La docente: «Applausi anche quando i carabinieri hanno arrestato il boss»

«Sì, quell’applauso c’è stato, lo confermo. Ma non è stato l’unico, durante la proiezione del film. I ragazzi, oggi, e talvolta anche gli adulti, esprimono spesso la loro partecipazione con queste manifestazioni plateali. L’applauso è uno sfogo emotivo, io non leggerei la cosa in modo diverso. In ogni caso gli alunni sono stati rimproverati, per questi eccessi, e torneremo a confrontarci con loro su questo». Per la professoressa Simona Ballarini, referente per i progetti di educazione civica del plesso Maiuri dell’istituto comprensivo Piscicelli-Maiuri, l’applauso di alcuni studenti di scuola media durante la scena dell’omicidio di Giancarlo Siani, non sarebbe stato, dunque, un segno di approvazione. Lunedì scorso, il 15 aprile, la docente ha accompagnato alcune classi al cinema Plaza del Vomero, per vedere Fortapà sc, il film che ricostruisce la drammatica vicenda del cronista ucciso dalla camorra nel 1985, raccontando i mesi che hanno preceduto il delitto e........

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