Gli immobili di via Bologna assegnati alle coop Lfs Global care e la Forza del Silenzio, gestita dal poliziotto Enzo Abate: «Crediti di 600 mila euro verso Asl e Ambiti Territoriali: se non pagano non potremo più continuare le attività »Â

«Quando siamo entrati nei locali della villa che ci erano stati assegnati, nell'altra parte, prima sequestrata e poi restituita alla famiglia di Francesco Sandokan Schiavone perché si appurò che era stata acquistata con i risparmi del padre e non con i proventi dei suoi affari illeciti, c'erano tutti i suoi familiari, compresa la moglie, Giuseppina Nappa. Mi andai a presentare, le dissi che ero lì come presidente della coop La forza del silenzio, ma che ancora prima ero poliziotto. Lei mi assicurò che non avremmo avuto nessun tipo di fastidio, che aveva "onore e piacere" che ci fossimo noi nel bene confiscato e che rispettava quello che volevamo fare per i ragazzi autistici. Si girò verso i figli e disse "uagliò, avete capito?". E devo dire che in 14 anni di attività tutto è andato bene».Â

Enzo Abate è un poliziotto e sarà in servizio al commissariato di Casal di Principe, ancora per un anno, prima della pensione. Ma è anche padre di due gemelli autistici, i 27enni Maurizio e Gennaro, e presidente della cooperativa sociale La Forza del Silenzio che, da anni, in sinergia con un'altra coop, Lfs Global Care, lavora sul territorio per offrire assistenza e opportunità di inserimento lavorativo a chi vive questa condizione di svantaggio. Dal 2009 il Centro Polifunzionale de La forza del Silenzio opera all'interno della villa confiscata a Francesco Schiavone in via Bologna, al civico 10, in un'ala di quella che era la dimora familiare del boss dei casalesi, la sua casa paterna.Â

Un muro divide i locali che oggi ospitano quotidianamente alcune decine di ragazzi autistici da quelli in cui ancora vive Ivahnoe Schiavone, l'unico figlio di «Sandokan» rimasto a Casal di Principe. Abate racconta che all'inizio la cittadinanza guardò con diffidenza questo "cambio di destinazione" della villa, che da fortino del clan diventò simbolo del cambiamento: «Poi con gli anni la mentalità , specie dei giovani, è cambiata, ed oggi siamo un punto di riferimento». Se nella villa si offre assistenza quotidiana agli autistici più piccoli, in un altro appartamento confiscato ai casalesi, sempre in via Bologna, gli adulti vengono impegnati nei laboratori di Lfs Global Care, dove si realizzano prodotti senza glutine, magliette per una nota catena di articoli sportivi, oltre che trofei, medaglie e gadget che vengono donati ai Capi di Stato in visita in Italia. In tutto sono circa 50 le persone con disturbi dello spettro autistico seguite nei due centri.Â

Ma Enzo Abate da anni denuncia i pagamenti a singhiozzo di Asl e Ambiti Territoriali, verso cui le due coop «vantano crediti in totale di 600mila euro», il cui mancato pagamento mette fortemente a rischio le attività : «Rischiamo di doverci fermare e questa sarebbe davvero una sconfitta dello Stato», dice.

«Non sono molti i beni confiscati a Francesco Schiavone», commenta Gianni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce. Sempre a Casal di Principe, in un terreno confiscato a Sandokan, è stato costruito un teatro. A Santa Maria La Fossa, in località Ferrandelle, nell'area di una masseria di 50 ettari, sono stati realizzati il Centro di educazione e documentazione ambientale Pio La Torre e un impianto di biogas per il trattamento dei reflui zootecnici. Ma è il complesso agricolo La Balzana, in località Grazzanise, un terreno di 200 ettari comprensivo di borgo, il bene più grande confiscato a Francesco Schiavone (e a Francesco Bidognetti): il cantiere per il recupero, gestito da Agrorinasce, è aperto, e l'obiettivo è quello di realizzarvi un Parco agroalimentare dei prodotti tipici.Â

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30 marzo 2024 ( modifica il 30 marzo 2024 | 19:34)

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QOSHE - Nella villa confiscata a «Sandokan» attività per ragazzi autistici: «Ma rischiamo lo stop» - Chiara Marasca
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Nella villa confiscata a «Sandokan» attività per ragazzi autistici: «Ma rischiamo lo stop»

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30.03.2024

Gli immobili di via Bologna assegnati alle coop Lfs Global care e la Forza del Silenzio, gestita dal poliziotto Enzo Abate: «Crediti di 600 mila euro verso Asl e Ambiti Territoriali: se non pagano non potremo più continuare le attività »Â

«Quando siamo entrati nei locali della villa che ci erano stati assegnati, nell'altra parte, prima sequestrata e poi restituita alla famiglia di Francesco Sandokan Schiavone perché si appurò che era stata acquistata con i risparmi del padre e non con i proventi dei suoi affari illeciti, c'erano tutti i suoi familiari, compresa la moglie, Giuseppina Nappa. Mi andai a presentare, le dissi che ero lì come presidente della coop La forza del silenzio, ma che ancora prima ero poliziotto. Lei mi assicurò che non avremmo avuto nessun tipo di fastidio, che aveva "onore e piacere" che ci fossimo noi nel bene confiscato e che rispettava quello che volevamo fare per i ragazzi autistici. Si girò verso i figli e disse "uagliò, avete capito?". E devo dire che in 14 anni di attività tutto è andato bene».Â

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