Sergio Valentino, innamorato della sua città , da un anno scende nel perimetro recintato e porta via sacchi di bottiglie, cicche e lattine: «Dovrebbe farlo la Soprintendenza, io rischio anche una multa»

L'ultima volta che si è calato nel perimetro recintato delle mura greche di piazza Bellini, a Napoli, cuore del centro antico, per ripulirle da bottiglie e lattine gettate, a mo' di canestro, dai giovani della movida, è stata domenica mattina. Ma ci era stato anche sabato e venerdì, «un'ora di raccolta, all'alba, prima di iniziare con il mio lavoro vero». Armato di sacchi per i rifiuti e guanti, da un anno a questa parte, periodicamente, Sergio Valentino, 58 anni, baritono del Teatro San Carlo innamorato della sua città , si trasforma in spazzino e prova a rimediare a quello che, dice, «dovrebbe fare la Soprintendenza». Non è il primo che lo fa. Altre volte di fronte alla sporcizia del sito archeologico gruppi di giovani volontari si sono rimboccati le maniche e hanno fatto pulizia. Ma la sua azione, solitaria e costante, colpisce. A due passi dalla piazza dedicata al grande compositore, nel Conservatorio di San Pietro a Majella, da giovane Valentino ci ha studiato. Fino a poco tempo fa, inoltre, nel centro storico, dove in tanti lo conoscono come «l'uomo col micio», il suo amato Rossini, spesso adagiato sulla spalla, ci abitava. E poi ha una figlia, «alla quale vorrei lasciare una città migliore», dice. Motivi sufficienti a rendergli insopportabile la vista del degrado cui è abbandonato lo spazio delle rovine antiche, «meta di centinaia di turisti, che hanno gli occhi sbalorditi dalla bellezza ma anche dalla mancanza di decoro».Â

Valentino, quando è iniziata la sua "battaglia" civica?
«Un anno fa. È un'operazione di pulizia che faccio periodicamente».Â
Cosa trova, e raccoglie, tra le mura greche?
«Soprattutto bottiglie di birra in vetro, spesso andate in frantumi, perché lanciate da un'altezza di alcuni metri. E poi lattine, bicchieri di plastica, migliaia di cicche di sigaretta, e gusci di pistacchio, resti di aperitivi insomma».Â

La situazione peggiora nel weekend?
«Assolutamente sì. La piazza nel fine settimana è, giustamente, affollata da centinaia di ragazzi che però, ingiustamente, non hanno alcun rispetto per la bellezza in cui vivono. È un problema culturale, andrebbe affrontato a scuola. Insieme alla storia della città andrebbe insegnato il rispetto per la sua conservazione».Â
Spazzino volontario, ma anche fuori legge, giusto?
«Eh sì, diciamo di sì. Lo spazio delle mura greche è chiuso da una ringhiera perimetrale, la sua tutela compete alla Soprintendenza, scendendo all'interno violo le regole. Rischio un verbale, insomma, e questo è il motivo per il quale faccio la mia pulizia solitamente all'alba, per sfuggire ai controlli ed evitare situazioni spiacevoli, ed anche un po' paradossali. In ogni caso ci sono le videocamere».Â
Parlarne però, in qualche modo la espone...
«Sì certo, ma credo sia importante richiamare l'attenzione sul punto. Non è una situazione eccezionale. Le rovine greche sono sistematicamente ricettacolo di immondizia e chi dovrebbe occuparsene non lo fa».Â
Mentre puliva, si è mai imbattuto in operatori della nettezza urbana?
«Sì, e mi hanno anche aiutato. Mi hanno fornito sacchi, hanno recuperato quelli che io gli passavo. Ma anche loro non sono autorizzati a ripulire l'area. La competenza è della Soprintendenza».Â
Lei raccoglie, e, immagino, differenzia.Â
«Assolutamente. E non è facile farlo. Perché le bottiglie di vetro sono per lo più rotte, devo recuperare pezzi qua e là . Insomma è una gran fatica. Ma necessaria. Amo troppo questa città . E poi sono di origini calabresi, rivendico la mia testardaggine».Â

Vai a tutte le notizie di Napoli

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/

29 gennaio 2024 ( modifica il 29 gennaio 2024 | 11:27)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

QOSHE - Sergio Valentino, il baritono del San Carlo che fa lo spazzino a piazza Bellini: «Amo la mia città, questo degrado è inaccettabile» - Chiara Marasca
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Sergio Valentino, il baritono del San Carlo che fa lo spazzino a piazza Bellini: «Amo la mia città, questo degrado è inaccettabile»

18 12
29.01.2024

Sergio Valentino, innamorato della sua città , da un anno scende nel perimetro recintato e porta via sacchi di bottiglie, cicche e lattine: «Dovrebbe farlo la Soprintendenza, io rischio anche una multa»

L'ultima volta che si è calato nel perimetro recintato delle mura greche di piazza Bellini, a Napoli, cuore del centro antico, per ripulirle da bottiglie e lattine gettate, a mo' di canestro, dai giovani della movida, è stata domenica mattina. Ma ci era stato anche sabato e venerdì, «un'ora di raccolta, all'alba, prima di iniziare con il mio lavoro vero». Armato di sacchi per i rifiuti e guanti, da un anno a questa parte, periodicamente, Sergio Valentino, 58 anni, baritono del Teatro San Carlo innamorato della sua città , si trasforma in spazzino e prova a rimediare a quello che, dice, «dovrebbe fare la Soprintendenza». Non è il primo che lo fa. Altre volte di fronte alla sporcizia del sito archeologico gruppi di giovani volontari si sono rimboccati le maniche e hanno fatto pulizia. Ma la sua azione, solitaria e costante,........

© Corriere del Mezzogiorno


Get it on Google Play