Ma per gli opuscoli di Palazzo Santa Lucia già archivia tutto il patrimonio

Un’intera pagina di «Un anno per la Campania», il documento istituzionale con cui, annualmente, Santa Lucia comunica il lavoro svolto nei 12 mesi trascorsi, è dedicata all’Ecosistema Digitale per la Cultura. Un progetto avveniristico per un investimento di 28 milioni di euro che prometteva di rendere il patrimonio culturale campano consultabile online, anche in 3d; di raccogliere tutti gli eventi culturali della regione; di elencare e mostrare i vari set di serie e film presenti sul territorio; e che invece ad oggi è un sito in versione beta, quelle di prova, e difficilmente consultabile dai device portatili quali cellulari o tablet.

«La Regione Campania - si legge nel documento annuale - ha realizzato un ecosistema digitale per tutelare il patrimonio culturale regionale. Un grande archivio - viene specificato - in costante aggiornamento, attraverso il quale è possibile visitare i luoghi della cultura e accedere alle collezioni più prestigiose. La Campania - si conclude con entusiasmo - è la prima regione d’Italia ad offrire a cittadini e turisti percorsi personalizzati». Un’innovazione che dovrebbe, dunque, proiettare la regione in una competizione con le realtà più avanzate a livello mondiale per quanto riguarda la valorizzazione del patrimonio culturale. Purtroppo tra gli annunci e la realtà c’è un enorme differenza e ad oggi il portale della cultura campano è uno spazio digitale quasi vuoto, dove non c’è nulla di quello promesso. Se si prova a fare una ricerca degli eventi culturali presenti in regione, anche attraverso il sistema di mappatura google, il risultato che il portale rimanda è: «Trovati 0 risultati». Se si prova a fare una ricerca sulle collezioni d’arte campane il risultato è: «Trovati 0 risultati». Se si prova a cercare un qualsiasi set o una produzione cinematografica o audiovisiva campana il risultato è sempre lo stesso: «Trovati 0 risultati».

Eppure il presidente Vincenzo De Luca, il 25 settembre del 2019, più di 4 anni fa, aveva presentato, con tanto di conferenza stampa istituzionale, il progetto e la piattaforma con parole esaltanti. «Questo è un progetto immenso - diceva ai cronisti in pieno periodo pre-campagna elettorale e con il Covid che non aveva ancora fatto il suo ingresso devastante nelle vite dei cittadini e nelle dinamiche istituzionali -. Un progetto che ci colloca all’avanguardia: non c’è in Italia nessun’altra regione che abbia messo in rete e abbia digitalizzato tutto il suo patrimonio storico, artistico, culturale, teatrale e musicale. Un investimento enorme - spiegava orgoglioso - che consente di raccogliere in un’unica piattaforma digitale tutte le informazioni esistenti nel campo dei musei, delle biblioteche, dell’archeologia, della musica, del teatro e consente ai turisti di avere una conoscenza aggiornata e totale non solo dei beni culturali della regione, ma anche degli eventi che sono in corso».

L’enormità dell’investimento è forse l’unico punto che si può riscontrare nella realtà . Per l’Ecosistema sono stati destinati 28 milioni di euro di fondi POR Campania FESR 2014-2020, attraverso la realizzazione di 3 progetti (Move to Cloud, Biblio_ARCCA e ARCAA). Il portale è stato presentato a Dubai e in varie mostre sul turismo e sulla promozione del patrimonio culturale. D’altronde è davvero un progetto che guarda al futuro e forse anche per questo è rimasto fermo per 4 anni, senza alcun aggiornamento.
A dicembre scorso De Luca ha però annunciato che sarà il 2024 l’anno della messa a sistema con tanto di ulteriore finanziamento di 7 milioni con fondi che arrivano dal Pnrr per la digitalizzazione. Un annuncio per un progetto così importante, ma che certifica un ritardo di almeno 4 anni nei quali Santa Lucia ha continuato a parlare dell’Ecosistema come una realtà funzionante, mettendolo anche in bella mostra sui canali social e nelle mostre internazionali come buona pratica. Sul canale istituzionale YouTube «Campania FESR», dedicato ai fondi e ai progetti realizzati, un video del 2021 è dedicato all’Ecosistema. «Imponente opera di selezione catalogazione e digitalizzazione - dice la voce guida - che ha permesso di rendere disponibili e accessibili contenuti ed opere provenienti da 7 domini culturali. Nello spazio virtuale del portale è possibile vivere un’esperienza immersiva nel territorio campano - assicura il video -. Chiunque attraverso il proprio device potrà accedere a documenti di archivio, consultare libri, ammirare monumenti ed opere d’arte, visitare scavi archeologici, scoprire risorse culturali del cinema, della musica e dello spettacolo».

In realtà l’unica parte che sembra essere stata inizialmente aggiornata è la home page con collegamenti ad eventi che ormai sono un lontano passato. Il più recente è, infatti, il comunicato per la cerimonia di inaugurazione di «Procida Capitale italiana della Cultura 2022». Poi c’è una sezione di non facile accesso con una serie di docufilm e video on demand. Sono i segni di un embrione che deve ancora nascere; segni che mostrano quanto possa essere importante e utile una piattaforma digitale aperta, accessibile e aggiornata per fare del nostro patrimonio culturale un vero asset di sviluppo economico. Dunque dell’Ecosistema Culturale campano, propagandato in questi anni come una realtà , ad oggi esiste solo un annuncio, una promessa finora non mantenuta ma da realizzare entro l’anno. Dopo quelli trascorsi senza alcun progresso. Bisogna solo attendere e sperare che, questa volta, agli annunci seguano davvero i fatti .

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28 gennaio 2024

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Il portale della Cultura(Ecosistema digitale) da 28 milioni di euroe da 4 anni mai avviato

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28.01.2024

Ma per gli opuscoli di Palazzo Santa Lucia già archivia tutto il patrimonio

Un’intera pagina di «Un anno per la Campania», il documento istituzionale con cui, annualmente, Santa Lucia comunica il lavoro svolto nei 12 mesi trascorsi, è dedicata all’Ecosistema Digitale per la Cultura. Un progetto avveniristico per un investimento di 28 milioni di euro che prometteva di rendere il patrimonio culturale campano consultabile online, anche in 3d; di raccogliere tutti gli eventi culturali della regione; di elencare e mostrare i vari set di serie e film presenti sul territorio; e che invece ad oggi è un sito in versione beta, quelle di prova, e difficilmente consultabile dai device portatili quali cellulari o tablet.

«La Regione Campania - si legge nel documento annuale - ha realizzato un ecosistema digitale per tutelare il patrimonio culturale regionale. Un grande archivio - viene specificato - in costante aggiornamento, attraverso il quale è possibile visitare i luoghi della cultura e accedere alle collezioni più prestigiose. La Campania - si conclude con entusiasmo - è la prima regione d’Italia ad offrire a cittadini e turisti percorsi personalizzati». Un’innovazione che dovrebbe, dunque, proiettare la regione in una competizione con le realtà più avanzate a livello mondiale per quanto riguarda la valorizzazione del patrimonio culturale. Purtroppo tra gli annunci e la realtà c’è un enorme differenza e ad oggi il portale della cultura campano è uno spazio digitale quasi vuoto,........

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