Sul social la camorra è diventata virale trovando un modello di narrazione fatto di video e propri hashtag. La denuncia di Antonino Salvia, figlio del vicedirettore di Poggioreale fatto uccidere dal capo della Nco

«Su TikTok esistono profili che celebrano ed esaltano le gesta del camorrista Raffaele Cutolo. La cosa più sconcertante sono i tantissimi commenti dei ragazzi che lo elogiano». Si sfoga così, con un post su Facebook, Antonino Salvia (qui l'intervista) davanti all’ennesimo contenuto diventato virale sulla piattaforma cinese che rilancia l’immagine del boss della Nco addirittura come un eroe. Antonino è il figlio di Giuseppe Salvia, assassinato dalla camorra su ordine proprio di Raffaele Cutolo il 14 aprile del 1981, quando era responsabile della sezione di massima sicurezza e vice direttore del carcere di Poggioreale.Â

Su TikTok la camorra è virale e ha trovato una sua semantica per autorappresentarsi in un ambiente comunicativo dove non esistono mediazioni e censure. I contenuti con chiari riferimenti camorristici sono così tanti e così tanto condivisi da far emergere il fenomeno della «social camorra». Un modello di narrazione fatto di video, hashtag ed emoticon, attraverso il quale i clan, segnano la propria egemonia territoriale e provano ad affascinare le nuove leve. Per funzionare però, proprio come ogni fenomeno social, anche quello camorristico deve avere dei riferimenti storici da condividere. Raffaele Cutolo e la narrazione che gli si è creata attorno è uno di questi.Â

Tra i contenuti che spopolano su TikTok c’è anche quello di Cutolo che da dietro le sbarre parla di Giuseppe Salvia e del suo omicidio. Il video è accompagnato dalle emoticon tipiche della social camorra: le corone, le siringhe, le catene e i cuori neri. Gli hashtag sono espliciti e vanno dal banale #oRe fino all’identificativo e caratteristico: #OProfessore. I commenti al video mostrano con chiarezza quanto questo tipo di contenuti possano servire alla camorra per fare proseliti e raccogliere consenso. «Ogni parola che sento dalla sua bocca ha senso. Ci vorrebbe uno come lui al governo»; «Che carisma che aveva…». Questi sono solo alcuni delle decine di migliaia di commenti. C’è chi scrive: «Riposa in pace». E quando qualcuno gli chiede: «Ti riferisci a Salvia?», risponde secco: «No, Rip Raffaele Cutolo».Â

L’opera di sovversione narrativa è avvenuta. Giuseppe Salvia, l’eroe che ha sacrificato la sua vita per lo Stato, non viene neanche ricordato, mentre si esalta il boss sanguinario che ha deciso il suo assassinio. È la distorsione di una comunicazione piegata agli algoritmi di una piattaforma che, come tutte, monetizza sul tempo, su quanto gli utenti restano collegati, e che pur di mantenerli attivi spinge su contenuti che creano engagement, poco importa se viene esalta la camorra. Così Cutolo è diventato un trend che funziona perfettamente su TikTok. Gli audio dei suoi processi, mischiati ai bit rallentati della trap, sono virali, le sue fotografie dietro le sbarre vengono condivise come santini digitali, le sue frasi diventano le più utilizzate nelle bio dei profili.Â

C’è un video che viene rilanciato da veri e propri profili criminali ogni volta che viene arrestato qualche vertice del loro sodalizio. Cutolo ad un processo che dice con aria sfidante nei confronti del giudice: «Presidente di che mi devo pentire? Del mio credo?!». Anche per questo video i commenti sono tutti dello stesso tenore: «Onore al più grande», «pentiti infami».Â

TikTok non si ferma a Cutolo, trovano spazio nel pantheon della social camorra anche gli anti-cutoliani. È virale la figura di Carmine Giuliano, detto «’O Lione». Oggi la figlia Nunzia ha creato una fragranza con il soprannome criminale del padre, che vende sui social pubblicizzandola ricordando «’O Lione» ed esaltando la sua «omertà ». C’è anche il boss ragazzino Emanuele Sibillo ammazzato a Forcella, con il suo hashtag: #ES17. Il marcatore digitale raccoglie video, audio, foto e profili che trasformano il boss della paranza dei bambini in eroe moderno. Cutolo, ‘O Lione, ES17, sono immagini potenti che riescono a raccogliere follower, ad indirizzare il flusso di dati e delle visualizzazioni e servono a vendere idee, stili di vite e beni. I boss diventano brand e hanno un loro mercato

Spopolano i prodotti che vengono venduti utilizzando la stessa narrazione criminale. Ci sono «gli occhiali da sole di Scampia, i più criminali di sempre» con tanto di stanghette con il Cristo velato e la pistola, pubblicizzati così su TikTok da un negozio catanese. I mobili neobarocchi, mostrati sulle piattaforme come «i veri mobili criminali, quelli di Gomorra». Il barbiere che fa «la barba camorra», il «capello stile Messina Denaro, Gomorra o Mare Fuori». Per arrivare ai negozi di abbigliamento napoletani che pubblicizzano la loro linea #MDM dalle iniziali del boss Matteo Messina Denaro. La camorra con i social è diventata un brand commerciale, un «marchio di qualità ». Affascina e coinvolge i più giovani e conquista spazio virtuale su quelle piattaforme dove i suoi messaggi criminali non incontrano né censura, né opposizione.

Vai a tutte le notizie di Napoli

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/

2 marzo 2024 ( modifica il 2 marzo 2024 | 07:33)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

QOSHE - Raffaele Cutolo esaltato su Tik Tok. È diventato un brand della social camorra - Claudio Mazzone
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Raffaele Cutolo esaltato su Tik Tok. È diventato un brand della social camorra

4 3
02.03.2024

Sul social la camorra è diventata virale trovando un modello di narrazione fatto di video e propri hashtag. La denuncia di Antonino Salvia, figlio del vicedirettore di Poggioreale fatto uccidere dal capo della Nco

«Su TikTok esistono profili che celebrano ed esaltano le gesta del camorrista Raffaele Cutolo. La cosa più sconcertante sono i tantissimi commenti dei ragazzi che lo elogiano». Si sfoga così, con un post su Facebook, Antonino Salvia (qui l'intervista) davanti all’ennesimo contenuto diventato virale sulla piattaforma cinese che rilancia l’immagine del boss della Nco addirittura come un eroe. Antonino è il figlio di Giuseppe Salvia, assassinato dalla camorra su ordine proprio di Raffaele Cutolo il 14 aprile del 1981, quando era responsabile della sezione di massima sicurezza e vice direttore del carcere di Poggioreale.Â

Su TikTok la camorra è virale e ha trovato una sua semantica per autorappresentarsi in un ambiente comunicativo dove non esistono mediazioni e censure. I contenuti con chiari riferimenti camorristici sono così tanti e così tanto condivisi da far emergere il fenomeno della «social camorra». Un modello di narrazione fatto di video, hashtag ed emoticon, attraverso il quale i clan, segnano la propria egemonia territoriale e provano ad affascinare le nuove leve. Per funzionare però, proprio come ogni fenomeno social, anche quello camorristico deve avere........

© Corriere del Mezzogiorno


Get it on Google Play