Ad aprile avrebbe compiuto 90 anni, da giocatore vinse l'oro alle Olimpiadi di Roma
Geppino D'Altrui (a sinistra) premiato dal presidente Fin, Paolo Barelli (a destra)
La pallanuoto italiana ha perso oggi una delle sue bandiere. Eâ scomparso oggi a Pescara Giuseppe DâAltrui, per tutti Geppino, napoletano, che ad aprile avrebbe compiuto 90 anni. Eâ stato il capitano del settebello che nel 1960 vinse lâoro alle Olimpiadi di Roma, sotto la guida dell'ungherese Endre Zolyomy. A Barcellona '92 a vincere il terzo oro olimpico della disciplina per l'Italia c'era un altro D'Altrui, il figlio Marco, europeo a Sheffield 1993 e mondiale a Roma 1994. E cosi il Settebello diventa un vero e proprio mito.
Geppino DâAltrui ha collezionato 75 presenze in azzurro, prendendo parte ai Giochi di Melbourne (1956, quarto posto) e Tokio (1964, altro quarto posto). E' stato giocatore di Rari Nantes Napoli e Fiamme Oro. Nel suo palmares anche il bronzo agli Europei di Torino 1954, due medaglie d'oro ai Giochi del Mediterraneo di Barcellona 1955 e Napoli 1963 e una d'argento ai Giochi del Mediterraneo di Beirut 1959. Il 15 dicembre del 2015 D'Altrui era stato insignito dal Coni del collare d'oro al merito sportivo.
Finita la carriera in acqua ha intrapreso la carriera d'allenatore, iniziata nel 1960 alla guida della Rari Nantes Napoli, proseguita con RN Salerno (1966-1968), SS Nicola Mameli (1973-1976), Pescara Pallanuoto (1977-1981) e Chiavari Nuoto (1982-1984).
Il presidente della Comitato Regionale della Fin, lâex giocatore, Paolo Trapanese ha ricordato «il grande uomo di sport che aveva cominciato la sua attività nella Rari Nantes Napoli». E ancora: « Lo sport campano lo ricorda però non solo per le sue prestazioni in acqua ma anche come guida tecnica prima della Rari Nantes Napoli e poi della Rari Nantes Salerno. Geppino DâAltrui è stato unâ icona della pallanuoto che non ha rappresentato per lui soltanto uno sport ma una vera e propria ragione di vita. Per tante generazioni di giovani atleti campani ha costituito un punto di riferimento, un esempio da seguire per i valori che ha sempre espresso dentro e fuori dallâacqua delle piscine in cui è stato protagonista. Io stesso ho cominciato a praticare la pallanuoto a Salerno assieme ai suoi figli e in particolare con Marco, anche lui medaglia dâoro alle Olimpiadi di Barcellona â92, con il quale sono cresciuto. Per me Geppino DâAltrui è stato un maestro di sport e di vita e proprio lui mi ha dato le giuste motivazioni per migliorarmi, fino ad arrivare ai risultati che ho ottenuto nella mia carriera sportiva. Fu proprio a lui quando era il mio tecnico nella Rari Nantes Salerno che un giorno promisi che sarei arrivato a partecipare alle Olimpiadi, cosa che poi è avvenuta». Anche Franco Porzio, compagno di squadra di Marco dâAltrui a Barcellona ha voluto ricordare Geppino: «Se ne va uno dei più grandi pallanuotisti della storia di questo sport, un napoletano di quelli purosangue».
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26 febbraio 2024
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Morto Geppino D'Altrui,bandiera della pallanuotonapoletana e italiana
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26.02.2024
Ad aprile avrebbe compiuto 90 anni, da giocatore vinse l'oro alle Olimpiadi di Roma
Geppino D'Altrui (a sinistra) premiato dal presidente Fin, Paolo Barelli (a destra)
La pallanuoto italiana ha perso oggi una delle sue bandiere. Eâ scomparso oggi a Pescara Giuseppe DâAltrui, per tutti Geppino, napoletano, che ad aprile avrebbe compiuto 90 anni. Eâ stato il capitano del settebello che nel 1960 vinse lâoro alle Olimpiadi di Roma, sotto la guida dell'ungherese Endre Zolyomy. A Barcellona '92 a vincere il terzo oro olimpico della disciplina per l'Italia c'era un altro D'Altrui, il figlio Marco, europeo a Sheffield 1993 e mondiale a Roma 1994. E cosi il Settebello diventa un vero e proprio mito.
Geppino DâAltrui ha collezionato 75 presenze in azzurro, prendendo parte ai Giochi di Melbourne (1956, quarto posto) e Tokio (1964, altro........
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