Intervista all'atleta originario di Torre del Greco eliminato dall'Atp di Napoli ma fatto oggetto prima di insulti e improperi. «Fai doppio fallo, perdi che ho giocato dei soldi». La solidarietà di Berrettini e Vavassori

Raul Brancaccio

Insultato, deriso nella città che più ama, solo perché i tifosi avevano scommesso contro di lui in un match di tennis dell’Atp 125 di Napoli che lo vedeva opposto al francese Herbert. Match perso in tre set in modo rocambolesco dopo addirittura sette match point a favore. Raul Brancaccio, 26 anni, di Torre del Greco, subito dopo la sconfitta si è sfogato duramente sui social inveendo contro chi avrebbe condizionato la sua gara e non riconoscendo più il tennis che amava fin da bambino.Â

A 16 anni il tennista si è trasferito in Spagna per costruirsi una carriera che lo ha portato fino al numero 120 del ranking mondiale. Poi alterne vicende hanno causato una svolta negativa e ora Brancaccio è precipitato al 321esimo posto del ranking dopo alcuni problemi con il suo vecchio allenatore. Dopo due giorni la rabbia per quanto gli è accaduto a Napoli, sui campi in terra rossa del Tennis Club, non è sparita. E Raul non riesce a darsi una spiegazione valida.Â

La sconfitta contro Herbert ancora brucia, ma lei è ancora turbato da quello che è accaduto sugli spalti del torneo napoletano.
«Sono l’unico campano nel ranking del tennis e giocare a Napoli era un mio obiettivo e ci tenevo in modo particolare. Ho ricevuto la wild card e tutto sembrava procedere bene anche dal punto di vista fisico. Il primo set l’ho vinto tranquillamente, poi la sfortuna con sette match point buttati al vento, alcune palle fuori di poco e altre finite in rete».Â

Con il contorno di insulti e di improperi che lei ha denunciato. Cosa le gridavano?
«
Mi urlavano "fai doppio fallo, sei scarso. Mi sono giocato il punto per la bolletta (scommessa, ndr)". Ho cercato di non dare peso a queste cose, ma ti fermi a pensare e diventa tosta, soprattutto perché è capitato nella mia città e non mi aspettavo di certo una cosa del genere. Davvero vergognoso che le persone non abbiano educazione».Â

C’erano i tuoi amici e familiari a sostenerti, cosa hanno pensato?
«Erano basiti anche loro. Hanno applaudito me e di certo non per gli errori dell’avversario. Questi modi di fare non sono del tennis, ma ultimamente anche il nostro sport si sta trasformando in negativo e c’è un tifo che non è più spontaneo e corretto come un tempo».Â

Le sono già capitati altri episodi del genere?
«Sì, ma anche in altri tornei è accaduta la stessa cosa ad altri miei colleghi. Minacce e insulti non dovrebbero far parte di questo sport che prima non era nemmeno sfiorato da tali atteggiamenti. Ora c’è una deriva, legata alle scommesse, che proprio non mi affascina».Â

Ha incassato la solidarietà di molti suoi colleghi.
«Sì, molti mi hanno detto che ho fatto bene a denunciare quest’episodio ed ho avuto coraggio ad affrontare questo tema. Sinner mi ha scritto un messaggio in privato e anche Vavassori sui social ha espresso la sua vergogna per quando accaduto. Così come Matteo Berrettini e tanti altri mi sono stati vicini e mi hanno spronato ad andare avanti. L’Atp comunque deve intervenire perché non è possibile che accadano queste cose: noi tennisti vogliamo che il nostro sport sia corretto e senza un tifo becero».Â

Dopo quello che le è successo tornerà di nuovo a Napoli?
«Certo, da napoletano non potrei farne a meno. Io devo ringraziare gli organizzatori che mi hanno voluto. È un torneo bellissimo a cui tenevo tanto, ma purtroppo è finito nella maniera più assurda. Se mi insulteranno ancora o tiferanno contro di me ancora ne uscirò più forte di prima».

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27 marzo 2024

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Raul Brancaccio, il tennista minacciato da scommettitori all'Atp di Napoli: «Sinner mi ha mandato un messaggio»

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27.03.2024

Intervista all'atleta originario di Torre del Greco eliminato dall'Atp di Napoli ma fatto oggetto prima di insulti e improperi. «Fai doppio fallo, perdi che ho giocato dei soldi». La solidarietà di Berrettini e Vavassori

Raul Brancaccio

Insultato, deriso nella città che più ama, solo perché i tifosi avevano scommesso contro di lui in un match di tennis dell’Atp 125 di Napoli che lo vedeva opposto al francese Herbert. Match perso in tre set in modo rocambolesco dopo addirittura sette match point a favore. Raul Brancaccio, 26 anni, di Torre del Greco, subito dopo la sconfitta si è sfogato duramente sui social inveendo contro chi avrebbe condizionato la sua gara e non riconoscendo più il tennis che amava fin da bambino.Â

A 16 anni il tennista si è trasferito in Spagna per costruirsi una carriera che lo ha portato fino al numero 120 del ranking mondiale. Poi alterne vicende hanno causato una svolta negativa e ora Brancaccio è precipitato al 321esimo posto del ranking dopo alcuni problemi con il suo vecchio allenatore. Dopo due giorni la........

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