Il ministro della Pubblica amministrazione: «Pa e Pnrr sono la vera sfida per il Sud»

Ministro Paolo Zangrillo, il ruolo della PA nelle regioni meridionali è decisivo in una fase nella quale i progetti finanziati dal Pnrr richiedono un capitale umano adeguato alla sfida. In particolare, nel Mezzogiorno. Alcuni concorsi banditi dal suo predecessore sono andati deserti soprattutto per i tipi di contratti offerti ai giovani e per le retribuzioni. Cosa sta facendo il ministero della Funzione Pubblica per affrontare questo problema?
«Quello da lei descritto è un quadro che, grazie alle azioni sin qui intraprese, sta cambiando in modo radicale. Secondo i dati pubblicati di recente da Barometro Pa, sette italiani su dieci sono interessati a un impiego nella Pa non solo per il posto sicuro, ma anche per la qualità della proposta professionale. Lo dimostra anche l’alta partecipazione agli ultimi concorsi. Penso a quello per l’Agenzia delle Entrate, oltre 188mila candidati per appena 4.500 posti, ma anche al recentissimo concorso per il comune di Caivano, quasi 1.400 partecipanti per una trentina di posti, il 70% dei quali under 40».

In passato l’impiego pubblico era scarsamente attrattivo.
«Altro che scarsa attrattività . Vogliamo rafforzare ancora questo interesse, allontanandoci dalla narrativa tradizionale che vede il lavoro nella PA principalmente come un posto fisso. Sia chiaro, l’importanza che diamo alla stabilità di un impiego non è messa in discussione, ma non può essere solo questa la leva attrattiva, soprattutto per i giovani di valore. Le nuove generazioni cercano un posto di lavoro figo, che sappia valorizzarli, motivarli e farli crescere, dove la parola d’ordine è merito».

Quante delle oltre 170mila assunzioni nella Pa da lei annunciate per il 2024 riguarderanno i territori meridionali?
«Siamo impegnati in un significativo processo di reclutamento su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di ripetere nel 2024 le oltre 170mila assunzioni del 2023, una parte significativa delle quali è destinata proprio al Mezzogiorno. Questo sforzo fa parte di una strategia complessiva per rafforzare la capacità amministrativa dei nostri enti, e quindi l’efficienza dei servizi offerti a cittadini e imprese, anche nelle regioni del Sud, dove le esigenze di rinnovamento e potenziamento degli organici sono particolarmente sentite. L’approccio adottato riflette la volontà di modernizzare la Pubblica Amministrazione, non solo attraverso l’integrazione di nuove competenze e professionalità ma anche promuovendo l’innovazione e la digitalizzazione dei servizi. In questo contesto, le assunzioni previste giocano un ruolo cruciale nel garantire che la PA possa rispondere in modo efficace e tempestivo alle esigenze dei cittadini, migliorando al contempo la qualità del lavoro all’interno della stessa amministrazione».

I fondi europei delle politiche comunitarie di sostegno non sono sempre spesi in modo rapido ed efficace. In alcuni casi la responsabilità è delle Regioni meridionali sui POR, mentre sui PON il problema riguarda i ministeri. Non pensa che anche nella Pa centrale sia necessaria una rivoluzione copernicana, per incentivare giovani laureati a prendere il posto di vecchi impiegati non in grado di reggere le nuove sfide dei tempi?
«I giovani laureati portano con sé non solo competenze aggiornate e una naturale propensione all’uso delle nuove tecnologie, ma anche nuove visioni e metodologie di lavoro che possono contribuire in modo significativo all’innovazione della PA. Per loro abbiamo previsto percorsi di ingresso specifici con il contratto di apprendistato, che vale anche per le amministrazioni centrali, e non solo per quelle territoriali. Il potenziamento della Pubblica amministrazione, che dello Stato è motore essenziale, passa attraverso un corretto bilanciamento tra queste nuove generazioni e il personale che invece ha già maturato significative esperienze».

Quali sono i capisaldi del progetto per la rinascita di Caivano che lei ha presentato recentemente e soprattutto in che tempi gli interventi potranno essere realizzati?
«Il modello Caivano è un progetto a 360 gradi per la rinascita di questo territorio e ambisce a diventare un punto di riferimento per altri luoghi che si trovano a vivere situazioni di difficoltà . Siamo intervenuti innanzitutto mettendo a disposizione un team di nostri professionisti che da mesi affianca in modo stabile il Comune commissariato, che stiamo rafforzando anche con l’assunzione entro febbraio di 31 persone tra vigili urbani, educatori scolastici e assistenti sociali. Non ci stiamo muovendo solo sotto il profilo tecnico-amministrativo, lo voglio sottolineare, ma anche sotto il profilo umano: il prossimo 20 marzo, che è la Giornata internazionale della felicità , daremo vita al Consiglio delle bambine e dei bambini, per consentire a 24 alunni di IV e V elementare di avanzare idee e proposte per il futuro del loro territorio; un momento di crescita all’insegna della trasparenza e della cultura della legalità ».

In alcuni report Svimez, quando si parla della Pubblica amministrazione meridionale, si sostiene, diversamente dalla vulgata dominante, che spesso le piante organiche non sono state interamente coperte, e che quindi ci sarebbero più dipendenti pubblici nei territori del Nord che non in quelli del Sud. Dal suo osservatorio privilegiato quali sono i veri contorni del fenomeno?
«Il blocco del turnover ha sicuramente comportato un impoverimento degli organici, diminuiti in dieci anni di circa trecentomila persone. Gli ultimi dati Inps in nostro possesso, ci dicono che il 33,2% dei dipendenti pubblici sono impiegati nelle regioni meridionali e insulari. Stiamo parlando di quantità , ma la questione è anche di qualità e riguarda tutti i dipendenti, che sono 3,2 milioni. A loro è rivolta la mia recente direttiva che porta l’obbligo della formazione a 3 giorni, rispetto alle 3 ore precedenti. In un mondo in cui le conoscenze vanno in obsolescenza alla velocità della luce, la formazione è indispensabile. Per questo abbiamo rinnovato e potenziato Syllabus, il portale della formazione online. Uno strumento necessario per preparare le nostre persone ad affrontare le sfide del presente e del futuro. Perché gli organici si potenziano anche così».

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19 febbraio 2024 ( modifica il 19 febbraio 2024 | 07:46)

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Il ministro Zangrillo: «Vi spiego cos'è il modello Caivano: un progetto per la rinascita di questo territorio»

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19.02.2024

Il ministro della Pubblica amministrazione: «Pa e Pnrr sono la vera sfida per il Sud»

Ministro Paolo Zangrillo, il ruolo della PA nelle regioni meridionali è decisivo in una fase nella quale i progetti finanziati dal Pnrr richiedono un capitale umano adeguato alla sfida. In particolare, nel Mezzogiorno. Alcuni concorsi banditi dal suo predecessore sono andati deserti soprattutto per i tipi di contratti offerti ai giovani e per le retribuzioni. Cosa sta facendo il ministero della Funzione Pubblica per affrontare questo problema?
«Quello da lei descritto è un quadro che, grazie alle azioni sin qui intraprese, sta cambiando in modo radicale. Secondo i dati pubblicati di recente da Barometro Pa, sette italiani su dieci sono interessati a un impiego nella Pa non solo per il posto sicuro, ma anche per la qualità della proposta professionale. Lo dimostra anche l’alta partecipazione agli ultimi concorsi. Penso a quello per l’Agenzia delle Entrate, oltre 188mila candidati per appena 4.500 posti, ma anche al recentissimo concorso per il comune di Caivano, quasi 1.400 partecipanti per una trentina di posti, il 70% dei quali under 40».

In passato l’impiego pubblico era scarsamente attrattivo.
«Altro che scarsa attrattività . Vogliamo rafforzare ancora questo interesse, allontanandoci dalla narrativa tradizionale che vede il lavoro nella PA principalmente come un posto fisso. Sia chiaro, l’importanza che diamo alla stabilità di un impiego non è messa in discussione, ma non può essere solo questa la leva attrattiva, soprattutto per i giovani di valore. Le nuove generazioni cercano un posto di lavoro figo, che sappia valorizzarli, motivarli e farli crescere, dove la........

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