Alessandro Cosseddu è uno dei militari che è intervenuto per prestare i soccorsi

«Eravamo di pattuglia per Strade Sicure. In tre a bordo del mezzo che percorreva via Morghen. Provenivamo da San Martino. Erano appena trascorse le 4. Fino a quel momento non c’erano stati problemi. Un turno tranquillo». Alessandro Cosseddu, soldato sardo di 28 anni, arruolatosi nel 2021, è uno dei militari che prima dell’alba di ieri sono intervenuti in soccorso dei due ragazzi che erano stati inghiottiti dalla voragine.

Cosa le è apparso davanti agli occhi?
«Ci è venuto incontro un altro giovane molto spaventato. Si sbracciava, gridava. Chiedeva aiuto, voleva che ci fermassimo. Siamo scesi dal mezzo e abbiamo visto davanti a noi la voragine».

Cosa avete notato quando vi siete avvicinati alla buca?
«Le due auto. Quella che era parcheggiata e quella con i due ragazzi. La voragine sarà stata profonda tra i quattro e i cinque metri. Impressionante la potenza con la quale sgorgava l’acqua ed il rumore che produceva. Sembrava quello di un fiume».

Provenivano urla dalla voragine?
«No. Le due persone che erano state inghiottite dalla grossa buca erano evidentemente sotto shock, era come se fossero paralizzate. Abbiamo iniziato noi ad urlare affinché uscissero dall’auto. Li invitavamo a venire fuori. Si è mosso per primo uno dei due, quello che era al lato di guida, e lo abbiamo tirato su a forza di braccia. Dopo un poco anche l’altro ragazzo è uscito».

Cosa è accaduto subito dopo?
«Sono precipitati un palo ed un albero e sono finiti pure quelli nella voragine. Un mio collega mi ha gridato di spostarmi, perché si è accorto ciò che stava accadendo e mi ha avvisato. Siamo stati tutti fortunati, perché per una questione di secondi nessuno è stato colpito».

Nel frattempo l’acqua continuava a fuoriuscire dalla condotta. Cosa avete fatto?
«Un collega si è messo davanti alla voragine per segnalare il pericolo a chi si fosse trovato a percorrere la strada, in modo da evitare che finisse nella buca qualche altra auto, ed ha allertato la macchina dei soccorsi. Io ed il terzo compagno di pattuglia abbiamo suonato ai citofoni della palazzina ai margini della voragine. Abbiamo temuto che quel fiume d’acqua sotto terra potesse provocare altri danni. La nostra maggiore preoccupazione in quel momento era che l’acqua si infiltrasse nelle fondamenta e determinasse il crollo dell’intera palazzina. Citofonavamo e invitavamo tutti ad uscire, a scendere in strada. Sono arrivate giù in pochi minuti decine di persone».

I ragazzi cosa vi hanno detto?
«Ci hanno ringraziato e lo stesso hanno fatto alcune delle persone uscite dall’edificio. C’era chi aveva avvertito rumori, si era svegliato e si stava già preparando a scappare, ma anche chi non aveva percepito alcun pericolo e stava continuando a dormire».

Si era già trovato in situazioni di emergenza da quando presta servizio a Napoli?
«Sono qui da dicembre, sono arrivato da poco tempo. È la prima volta che mi trovo in una situazione di reale emergenza. La cosa importante è che sia andata bene e che nessuno si sia fatto male. Come militare, sono soddisfatto che la pattuglia abbia operato bene. Queste sono situazioni nelle quali il lavoro di squadra è determinante».

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22 febbraio 2024 ( modifica il 22 febbraio 2024 | 07:30)

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QOSHE - Antonello Cosseddu:«Eravamo di pattugliaSiamo stati richiamati dalle urla di un giovane» - Fabrizio Geremicca
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Antonello Cosseddu:«Eravamo di pattugliaSiamo stati richiamati dalle urla di un giovane»

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22.02.2024

Alessandro Cosseddu è uno dei militari che è intervenuto per prestare i soccorsi

«Eravamo di pattuglia per Strade Sicure. In tre a bordo del mezzo che percorreva via Morghen. Provenivamo da San Martino. Erano appena trascorse le 4. Fino a quel momento non c’erano stati problemi. Un turno tranquillo». Alessandro Cosseddu, soldato sardo di 28 anni, arruolatosi nel 2021, è uno dei militari che prima dell’alba di ieri sono intervenuti in soccorso dei due ragazzi che erano stati inghiottiti dalla voragine.

Cosa le è apparso davanti agli occhi?
«Ci è venuto incontro un altro giovane molto spaventato. Si sbracciava, gridava. Chiedeva aiuto, voleva che ci fermassimo. Siamo scesi dal mezzo e abbiamo visto davanti a noi la voragine».

Cosa avete notato quando vi siete avvicinati alla buca?
«Le due auto. Quella che era parcheggiata e quella con i due ragazzi. La voragine sarà stata profonda tra i........

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