Lâex sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo detiene il 50% delle quote. «Sono stato superficiale, provvederò subito»
Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento tra il 2010 ed il 2020, che un anno fa il ministro Sangiuliano nominò consigliere nelle materie attinenti la qualità , la valorizzazione e la tutela del paesaggio, è socio in unâimpresa che lo scorso 7 febbraio ha ricevuto dal prefetto di Napoli unâinterdittiva antimafia.
Si tratta della âNizza srlâ ed è una di quelle riferibili a Salvatore Langellotto, imprenditore condannato nel 2016 in Cassazione a 4 anni e sei mesi di reclusione perché si è fatto strada nel mercato del cemento con il sostegno del clan Esposito ed attualmente agli arresti domiciliari perché accusato di avere malmenato Claudio dâEsposito, il responsabile del Wwf in Penisola sorrentina, e di avere minacciato e sottoposto a stalking il giornalista Vincenzo Iurillo, âreoâ di avere dato conto sul Fatto Quotidiano della surreale benedizione dei camion di Langellotto da parte del parroco di SantâAgnello. Il capitale sociale di âNizzaâ è di 10.000 euro, la sede a Piano di Sorrento. Amministratrice unica è Elena Bruno, anziana madre di Salvatore Langellotto. Cuomo è socio al 50%. Gli altri soci di âNizza srlâ sono la stessa Bruno; Salvatrore Langellotto, lâimprenditore ora agli arresti domiciliari; Isa, Giuseppe, Rosaria e Zaira Langellotto. La presenza di Cuomo in âNizzaâ, in realtà , non è una novità in assoluto. Nel 2010, infatti, quando Giuseppe Langellotto, il padre di Salvatore, e lo stesso Salvatore (era il direttore dei lavori) erano impegnati con la Edilgreen (anchâessa il 7 febbraio colpita da interdittiva antimafia) nel progetto di realizzare un maxi parcheggio interrato in Vico III Rota a Sorrento, nel terreno di proprietà di Adriano Bellacosa, ex assessore alla Provincia di Salerno nella giunta Cirielli â operazione poi abortita a seguito delle denunce del Wwf e del consigliere comunale Giovanni Antonetti, che innescarono unâinchiesta della Procura di Torre Annunziata culminata in due condanne per i funzionari della Provincia di Napoli che avevano rilasciato permessi ed autorizzazioni â il Corriere del Mezzogiorno rivelò che Cuomo, allâepoca ancora sindaco, era socio dei costruttori interessati a quel parcheggio tanto discusso. Non nella Edilgreen, ma in âNizza srlâ, dove allâepoca figurava Giuseppe Langellotto, il padre di Salvatore, poi deceduto, e dove ora compare come amministratrice Elena Bruno.
Quattordici anni più tardi Cuomo è ancora in âNizzaâ in compagnia di Langellotto. Il figlio, stavolta. Lâex sindaco non è indagato o coinvolto nei procedimenti penali che toccano Salvatore Langellotto â va precisato â e va detto anche che lâinterdittiva antimafia è un provvedimento di carattere amministrativo, suscettibile dâimpugnazione al Tar. Suscita sconcerto, tuttavia, che un consulente del ministro della Cultura Sangiuliano sia socio di un imprenditore già condannato in via definitiva per illecita concorrenza aggravata dal metodo mafioso e per concorso esterno in associazione camorristica e compaia nellâorganigramma di una impresa che ha ricevuto una interdittiva antimafia.
«Quando sono entrato in âNizza srlâ â si giustifica Cuomo â câera il padre di Salvatore Langellotto, che conosceva la mia famiglia da anni. Poi mi sono disinteressato della faccenda. Ora credevo che âNizza srlâ fosse in liquidazione, non me ne sono interessato. Magari câè stata una certa superficialità da parte mia. Verificherò ed adotterò le precauzioni necessarie a difendere la mia onorabilità ». Quanto allâinterdittiva a Nizza srl, sostiene: «Lo sto apprendendo da lei. Non ne sapevo nulla».
Se poi si chiede allâex sindaco per quale motivo non sia andato via da âNizza srlâ nel 2016, quando i giornali locali pubblicarono in evidenza che Salvatore Langellotto era stato condannato in via definitiva dalla Cassazione, la risposta è analoga alle precedenti: «Credevo che dopo la morte di Giuseppe Langellotto la società fosse stata affidata solo alla madre di Salvatore. Non avevo contezza che ci fosse anche lui». Resta solo da aggiungere che si attende a giorni la pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso di Edilgreen contro lâacquisiziome del terreno di Bellacosa al patrimonio del Comune di Sorrento per la mancata ottemperanza alla ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi. Se il ricorso sarà respinto, non dovrebbero esserci più ostacoli alla intitolazione del frutteto, che diventerà un parco pubblico, alla memoria di Giovanni Antonetti, prematuramente scomparso poco più di dieci anni fa.
Vai a tutte le notizie di Napoli
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.
Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/
17 febbraio 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Napoli, interdittiva antimafia all'impresa di cui è socio il consigliere del ministro Gennaro Sangiuliano
4
1
17.02.2024
Lâex sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo detiene il 50% delle quote. «Sono stato superficiale, provvederò subito»
Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento tra il 2010 ed il 2020, che un anno fa il ministro Sangiuliano nominò consigliere nelle materie attinenti la qualità , la valorizzazione e la tutela del paesaggio, è socio in unâimpresa che lo scorso 7 febbraio ha ricevuto dal prefetto di Napoli unâinterdittiva antimafia.
Si tratta della âNizza srlâ ed è una di quelle riferibili a Salvatore Langellotto, imprenditore condannato nel 2016 in Cassazione a 4 anni e sei mesi di reclusione perché si è fatto strada nel mercato del cemento con il sostegno del clan Esposito ed attualmente agli arresti domiciliari perché accusato di avere malmenato Claudio dâEsposito, il responsabile del Wwf in Penisola sorrentina, e di avere minacciato e sottoposto a stalking il giornalista Vincenzo Iurillo, âreoâ di avere dato conto sul Fatto Quotidiano della surreale benedizione dei camion di Langellotto da parte del parroco di SantâAgnello. Il capitale sociale di âNizzaâ è di 10.000 euro, la sede a Piano di Sorrento. Amministratrice unica è Elena Bruno, anziana madre di Salvatore Langellotto. Cuomo è socio al 50%.........
© Corriere del Mezzogiorno
visit website