Viaggio nei Quartieri Spagnoli, fra comitati e residenti. «Controlli sporadici, regole non rispettate. Dalle 23 alle 4 del mattino è impossibile dormire»

«La settimana scorsa ha aperto un locale in vico Lungo Gelso, dove prima c’era un negozio che vendeva abiti economici e stoffe. Ora ecco l’ennesimo bar con musica ad altissimo volume. Se questi sono i risultati della delibera del Comune di Napoli di luglio 2023, quella che bloccava le nuove licenze per locali di somministrazione di cibo e bevande in diverse aree della città , compresi i Quartieri Spagnoli, non mi pare che si possa dire che stia funzionando».Â

Daniele, residente tra i vicoli di Montecalvario, riprende le considerazioni espresse ieri sul Corriere del Mezzogiorno da Gennaro Esposito, avvocato e consigliere comunale, in merito al fatto che la delibera contro la movida selvaggia è non di rado aggirata. Chiede di omettere il cognome e forse anche questo è un segnale di ciò che accade oggi nei Quartieri Spagnoli. Tra i tanti locali spuntati come funghi negli ultimi due o tre anni, alcuni sono gestiti da familiari di malavitosi. Non necessariamente essi stessi delinquenti, ma con cognomi “importanti”. Si giustifica, dunque, Emanuele: «Non è per codardia che non voglio comparire. Non posso espormi più di tanto. Vivo qui». E incalza: «Sempre in vico Lungo Gelso sono in corso lavori in altri due locali. Dove prima c’era una pasticceria, aprirà una pizzeria». Dipinge, così come fanno anche una serie di comitati, una situazione molto difficile per chi abita nelle aree a maggiore presenza di locali e bar con musica. «Dalle 23 alle 4 del mattino, il venerdì ed il sabato in particolare, è impossibile dormire e lo dice uno che abita ad un terzo piano. I controlli sono sporadici, dovrebbero essere molto più assidui. Qui nessuno contesta il diritto a lavorare dei gestori dei bar e dei locali della movida. C’è modo e modo, però, e le regole, a cominciare dai limiti di decibel prodotti, devono valere e devono essere rispettate». Via Emanuele De Deo, la strada del murale di Maradona, secondo Daniele è l’emblema di ciò che è accaduto e sta avvenendo in quella zona della città : «Hanno aperto locali ovunque ed è tutto abusivo».

Abita ai Quartieri Spagnoli pure Emanuele ed anch’egli chiede di omettere il cognome. «In vico Tre Regine — racconta — dove prima c’era un’abitazione, a dicembre ha avviato le attività un locale che vende alcolici e fa musica. Lo stesso proprietario ha un locale identico a quello che ha aperto da poco nella stessa strada. Sono uno di fronte all’altro». Auto parcheggiate davanti alle abitazioni, tavolini che invadono qualunque spazio, rumore: sono gli effetti della movida selvaggia nei vicoli a ridosso di via Toledo, secondo la descrizione di Emanuele. «I controlli più recenti che ci sono stati sui locali da parte delle forze dell’ordine — prosegue — a quanto mi risulta risalgono a fine gennaio. Vennero carabinieri in borghese ed elevarono le multe. Siamo stati in relativa tranquillità per un paio di settimane, poi tutto è ricominciato».

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21 marzo 2024

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Napoli, la rabbia di chi subisce la movida: «La delibera no food, è stata un flop»

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21.03.2024

Viaggio nei Quartieri Spagnoli, fra comitati e residenti. «Controlli sporadici, regole non rispettate. Dalle 23 alle 4 del mattino è impossibile dormire»

«La settimana scorsa ha aperto un locale in vico Lungo Gelso, dove prima c’era un negozio che vendeva abiti economici e stoffe. Ora ecco l’ennesimo bar con musica ad altissimo volume. Se questi sono i risultati della delibera del Comune di Napoli di luglio 2023, quella che bloccava le nuove licenze per locali di somministrazione di cibo e bevande in diverse aree della città , compresi i Quartieri Spagnoli, non mi pare che si possa dire che stia funzionando».Â

Daniele, residente tra i vicoli di Montecalvario, riprende le considerazioni espresse ieri sul Corriere del Mezzogiorno da Gennaro Esposito, avvocato e consigliere comunale, in merito al fatto che la delibera contro la movida selvaggia è non di rado aggirata. Chiede........

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