Inchiesta della Procura della Repubblica: oggi il consulente effettuerà un’ispezione al Vomero

«Disastro colposo innominato». È l’ipotesi di reato — pena prevista da uno a cinque anni — in funzione della quale procede la Procura della Repubblica di Napoli in relazione alla voragine che si è aperta all’alba del 21 febbraio in via Morghen, all’intersezione con via Bonito, nel quartiere Vomero, e che solo per circostanze fortuite non ha determinato vittime.

Nel buco profondo tra 4 e 5 metri ed ampio tra 8 e 10 metri, infatti, è stata inghiottita un’auto con due ragazzi a bordo, che tornavano dalla serata in un pub, ed un fiume dii acqua e fango ha invaso un bed and breakfast in via Solimena. Oggi il consulente della Procura della Repubblica di Napoli effettuerà una ispezione per trarre elementi idonei a capire che cosa sia accaduto, come e perché si sia verificato il dissesto. Già mercoledì, peraltro, il pubblico ministero Simona Di Monte ha effettuato un primo sopralluogo nell’area interessata dal dissesto.

C’è una certezza ed è che la rottura non ha interessato la grossa condotta fognaria che scorre nel sottosuolo di via Morghen. A cedere è stata la tubatura in ghisa di circa 12,5 centimetri di diametro che correva al di sopra della fogna. Il punto è capire per quale motivo si sia rotta. Non sarà facile, secondo Sergio De Marco, ingegnere e direttore generale di Acqua Bene Comune, la società pubblica che a Napoli gestisce l’erogazione dell’acqua. «È un classico caso — dice — nel quale la verità , ammesso che sia unica, probabilmente non potrà emergere mai». Premette: «Monitoriamo la rete di Napoli almeno una volta all’anno. C’è una squadra di 12 persone che piazza con le calamite strumenti simili alle lattine di Coca Cola da mezzo litro in alcuni tratti delle tubature. Registrano i suoni e le vibrazioni delle condotte in pressione. Se rimandano anomalie, si svolgono poi approfondimenti in loco con fonendoscopi». Dunque? «Avevamo monitorato via Morghen a novembre 2023 e non erano emerse anomalie». Prosegue: «Di contro il civico 63 non è censito all’archivio della fogna privata, non risulta agli atti una immissione in fogna regolarizzata e documentata in archivio. Il corsetto della immissione in fogna del civico 63 è stato distrutto, si vede solo il vano della fogna pubblica sul quale entrava quella privata: un canale in muratura o calcestruzzo 60 centimetri per 60, che raccoglieva gli scarichi e l’acqua pluviale del 63. Non potremo mai sapere se quel fognolo avesse perdite che hanno dato luogo a smottamenti del terreno, i quali potrebbero avere determinato un vuoto che ha innescato a sua volta la rottura della condotta in ghisa. Il quadro non c’è più, manca la pistola fumante».

Abc non esclude, in alternativa, che a creare smottamenti e vuoti nel terreno i quali potrebbero avere innescato la rottura della condotta in pressione possa essere stato uno sbancamento del terrapieno per allargare verso via Morghen gli appartamenti su via Solimena. Ipotesi sulle quali sarà la Procura a dire l’ultima parola e rispetto alle quali l’amministrazione del condominio sfollato a causa della voragine potrà fornire contro deduzioni e perizie. Quale che sia la causa di quanto accaduto il 21 febbraio, va peraltro ricordato che problemi e dissesti nel sottosuolo si sono verificati anche un paio di settimane fa, sempre al Vomero, e ad inizio febbraio in via Manzoni. Emerge la necessità di incrementare i controlli per individuare eventuali problemi. «Con i fondi del Pnrr —fa sapere De Marco — acquisteremo mille nuovi strumenti per il monitoraggio sonico e delle vibrazioni. Con i fondi del Pon Reat, poi (6 milioni da parte di Abc e 21 dallo Stato) Napoli sarà divisa in 57 distretti, al posto degli attuali 22. Monitoraggio, manovre e gestione delle pressioni saranno gestiti in maniera amcora più sartoriale».
Nella tarda serata di mercoledì, intanto, è stata ripristinata la fornitura idrica a tutte le zone del Vomero dove era stata sospesa a seguito della voragine. Gli abitanti del civico 63 attendono con ansia di sapere se e quando potranno rientrare negli appartamenti che hanno dovuto abbandonare all’alba del 21 febbraio.

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23 febbraio 2024

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QOSHE - Voragine al Vomero, pm al lavoro. L'ipotesi: disastro colposo innominato - Fabrizio Geremicca
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Voragine al Vomero, pm al lavoro. L'ipotesi: disastro colposo innominato

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23.02.2024

Inchiesta della Procura della Repubblica: oggi il consulente effettuerà un’ispezione al Vomero

«Disastro colposo innominato». È l’ipotesi di reato — pena prevista da uno a cinque anni — in funzione della quale procede la Procura della Repubblica di Napoli in relazione alla voragine che si è aperta all’alba del 21 febbraio in via Morghen, all’intersezione con via Bonito, nel quartiere Vomero, e che solo per circostanze fortuite non ha determinato vittime.

Nel buco profondo tra 4 e 5 metri ed ampio tra 8 e 10 metri, infatti, è stata inghiottita un’auto con due ragazzi a bordo, che tornavano dalla serata in un pub, ed un fiume dii acqua e fango ha invaso un bed and breakfast in via Solimena. Oggi il consulente della Procura della Repubblica di Napoli effettuerà una ispezione per trarre elementi idonei a capire che cosa sia accaduto, come e perché si sia verificato il dissesto. Già mercoledì, peraltro, il pubblico ministero Simona Di Monte ha effettuato un primo sopralluogo nell’area interessata dal dissesto.

C’è una certezza ed è che la rottura non ha interessato la grossa condotta........

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