Ventinove misure cautelari, sequestrato un quintale di sostanza stupefacente. Durante le indagini l'arresto a Dubai del narcos Carbone
Il rifornimento di droga per alcune delle principali piazze di spaccio della camorra, a Napoli e in provincia, compreso il Parco Verde di Caivano, transitava dallâOlanda e dalla Spagna. Ed era garantito da narcotrafficanti che mediavano per conto dei clan per lâacquisto delle sostanze stupefacenti. Erano due le organizzazioni criminali che sfruttavano questa rotta per portare in Italia cocaina, marijuana ed eroina. Entrambe smantellate da una indagine dei carabinieri coordinata dalla Procura di Napoli.
Ventinove le misure cautelari, tra arresti in carcere o ai domiciliari e divieto di dimora, con lâaccusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nonché detenzione di droga ai fini dello spaccio. I due gruppi criminali gestivano le comunicazioni attraverso cellulari criptati per impedire le intercettazioni degli investigatori. Inoltre, il trasporto della droga avveniva su veicoli dotati di una sorta di âsistema di occultamentoâ che ne bloccava la tracciabilità attraverso Gps o satelliti. I profitti del narcotraffico, poi, erano reinvestiti sia per nuovi approvvigionamenti di droga che per il sostentamento degli affiliati, sia liberi che in carcere.
Durante le indagini su questi collegamenti internazionali dei narcotrafficanti, era stato catturato, a Dubai, Bruno Carbone: latitante dal 2003, tra i principali contatti tra i clan di camorra con il cartello colombiano per il rifornimento di droga, uno dei narcos più importanti dopo Raffaele Imperiale, il boss dei Van Gogh. Nel corso dellâoperazione, inoltre, i militari hanno sequestrato circa un quintale di sostanze stupefacenti.
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16 gennaio 2024 ( modifica il 16 gennaio 2024 | 07:36)
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