A Santa Maria Delle Grazie la messa celebrata all'aperto. L'Osservatorio: «Fenomeno monitorato, no al panico»

Cittadini in strada (foto di archivio)

Gazebo ma anche tende per rifugiarsi durante gli sciami sismici e attendere la conclusione delle scosse al sicuro. A Pozzuoli le stanno chiedendo in tanti dopo le oltre 90 scosse di domenica scosta. Se la terra decide di tremare, non avvisa. A Pozzuoli, i cittadini ne sono consapevoli. A Pozzuoli, con il bradisismo, c’è dunque chi ha abbracciato l’idea di convivere con una terra «ballerina» e chi, nonostante le rassicurazioni degli esperti, non riesce a placare lo stato di agitazione.

Francesca Nigido, domenica mattina stava studiando nella sua camera. Come per molti studenti universitari, la domenica non sempre coincide con il riposo: «Ci sono state due scosse molto forti e ravvicinate, ho avuto paura e sono andata via da casa. Ho preferito andare a studiare a casa dei miei nonni che hanno uno spazio esterno. Lì mi sentivo più sicura».
Durante l’ultimo incontro con la protezione civile, il sindaco Luigi Manzoni ha parlato di «consapevolezza del fenomeno e delle attività che si stanno mettendo in campo». Ma quando, in una giornata come quella della scorsa domenica, dall’Osservatorio vesuviano si registrano 92 scosse di terremoto a partire dalle 9:43 di mattina, cos’è che renderebbe i cittadini puteolani più tranquilli? La signora Anna ha le idee chiare: «Io vivo in via Napoli, e non so fino a quando gli stabili reggeranno. Domenica mattina siamo scesi in strada ma in questa zona c’è troppo sole e non abbiamo ombra, abbiamo bisogno di gazebo e tende per un’evacuazione momentanea». La richiesta di un impegno più intenso per la sicurezza non solo sulle vie di fuga, ma anche sui fabbricati residenziali, e non, riemerge ogni qual volta l’attività bradisismica si intensifica. Ad emergere, dopo la scorsa domenica, è anche la richiesta di avere gazebo e tende disponibili sul territorio. Un bisogno condiviso da moltissimi cittadini di Pozzuoli che si sentirebbero più sicuri nell’avere dei presidi ben definiti dove radunarsi. Soprattutto di notte. Del resto le tende arrivarono già nelle precedenti crisi.
«Stavo accompagnando mio figlio alla messa della domenica per i bambini del catechismo della chiesa di San Gennaro, ma con le altre mamme abbiamo deciso che era meglio evitare. Non ci sentivamo sicure, abbiamo preferito rimanere all’aperto con i bambini», ha raccontato un’altra residente della zona Solfatara.
Â
Il bisogno di sicurezza, è stato accolto ad esempio da Don Tonino Russo, della Parrocchia Santa Maria delle Grazie, che ha celebrato la messa delle 10 all’aperto. Avere delle alternative sicure per poter esercitare la propria quotidianità , o anche solo per trovare riparo, appare come la richiesta di chi non riesce a fare del sisma un’abitudine. Essere consapevoli del fenomeno dunque non sempre fornisce indicazioni di convivenza, soprattutto quando le azioni non sono coordinate ma affidate al singolo.

Le rassicurazioni, durante lo sciame sismico, non sono però mancate, né dal sindaco né dal direttore dell’Osservatorio vesuviano, Mauro Di Vito, che ha infatti dichiarato: «Si tratta di una dinamica in corso, c’è una deformazione del suolo che continua da gennaio a una velocità leggermente inferiore a quella dello scorso anno». Spiegando anche che: «Fa parte di una cosa che dobbiamo accettare. C’è un fenomeno che è costantemente monitorato e ci si difende con comportamenti adeguati, prima di tutto non facendosi prendere dal panico».

Vai a tutte le notizie di Napoli

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/

16 aprile 2024

© RIPRODUZIONE RISERVATA

QOSHE - A Pozzuoli torna la paura per il sisma: «Sarebbe meglio dormire nelle tende» - Flavia Dolgetto
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

A Pozzuoli torna la paura per il sisma: «Sarebbe meglio dormire nelle tende»

7 1
16.04.2024

A Santa Maria Delle Grazie la messa celebrata all'aperto. L'Osservatorio: «Fenomeno monitorato, no al panico»

Cittadini in strada (foto di archivio)

Gazebo ma anche tende per rifugiarsi durante gli sciami sismici e attendere la conclusione delle scosse al sicuro. A Pozzuoli le stanno chiedendo in tanti dopo le oltre 90 scosse di domenica scosta. Se la terra decide di tremare, non avvisa. A Pozzuoli, i cittadini ne sono consapevoli. A Pozzuoli, con il bradisismo, c’è dunque chi ha abbracciato l’idea di convivere con una terra «ballerina» e chi, nonostante le rassicurazioni degli esperti, non riesce a placare lo stato di agitazione.

Francesca Nigido, domenica mattina stava studiando nella sua camera. Come per molti studenti universitari, la domenica non sempre coincide con il riposo: «Ci sono state due scosse molto forti e ravvicinate, ho avuto paura e sono andata via da casa. Ho preferito andare a studiare a casa dei miei nonni che hanno uno spazio esterno. Lì mi........

© Corriere del Mezzogiorno


Get it on Google Play