Il trasferimento voluto dall'azienda («all'inizio è stato difficile»), poi la scelta di vita. Giulia Visentin: «In futuro vorrei aprire un home restaurant»

«Nel 2017 l’azienda dove lavoravo decide di trasferirmi a Napoli. Avevo appena compiuto ventisette anni, non conoscevo la città e non ero per niente felice all’idea di venire a vivere qui anche per via dei pregiudizi che accompagnavano la nuova destinazione. Abitavo in via Toledo. La prima settimana fu traumatica: caos, gente che urlava, motorini che sbucavano da ogni dove. Girando poi a piedi per le strade, per piazza Plebiscito, il Lungomare, Mergellina, alla vista del mare mi si sono illuminati gli occhi e mi sono innamorata di questo posto». Giulia Visentin, consulente commerciale, 33 anni di Bergamo, da allora non ha più lasciato il capoluogo partenopeo. Qui ha conosciuto il suo compagno, Antonio, un geometra napoletano, entrambi ora vivono a Licola, dove hanno avviato un’attività ovicola. «Abbiamo 180 galline allevate all’aperto che alimentiamo in maniera naturale, e quando le persone assaggiano le uova impazziscono».

Una seconda attività per entrambi, che ora stanno trasferendo a Pozzuoli. Sia lei che il suo compagno continuano a svolgere l’attività di sempre. «Prima lavoravo con una società di Milano e dal Covid in poi con una di Padova in smart working e dell’allevamento – spiega Giulia - curo prevalentemente la parte commerciale – le uova vengono consegnate in giornata ad una piccola rete di salumerie partenopee -, mentre il mio compagno si occupa della gestione sul campo». Da nord a sud, ma non senza difficoltà . «Sicuramente vivere a Napoli comporta diverse negatività , in particolare per i servizi come trasporti e sanità . Ero abituata a Milano, la metro passava ogni minuto; qui aspetti anche un quarto d’ora e a volte trovi la stazione pure chiusa. Ma con gli anni ho imparato ad avere un rapporto diverso con il tempo, a non vivere nel modo frenetico che conoscevo al nord».

«Cosa dicono della mia scelta familiari e amici? Alcuni restano straniti, non ci capacitano di come possa piacermi vivere a Napoli. La mia famiglia che ha sempre viaggiato ma che non era mai stata a Napoli è rimasta sorpresa positivamente della città ed è felice, hanno visto che qui ho trovato quella serenità che cercavo». Cioè? «A Bergamo, che so io, alle sette e mezza di sera è già tutto chiuso, qui ci si sveglia un po' più tardi ma poi per il resto la città non ha orari. Per non parlare del cibo; da quando sono arrivata ho preso dieci chili. Adoro la cucina napoletana, ho provato gusti e sapori diversi ai quali ero abituata. Ora la domenica la polenta e il coniglio sono stati soppiantati da una parmigiana piuttosto che da un ragù. E in futuro non escludo di aprire anche un home restaurant».Â

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30 dicembre 2023

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Giulia, da Bergamo a Napoli: «Davanti al mare di Mergellina sono rinata, lavoro in smart e allevo galline»

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30.12.2023

Il trasferimento voluto dall'azienda («all'inizio è stato difficile»), poi la scelta di vita. Giulia Visentin: «In futuro vorrei aprire un home restaurant»

«Nel 2017 l’azienda dove lavoravo decide di trasferirmi a Napoli. Avevo appena compiuto ventisette anni, non conoscevo la città e non ero per niente felice all’idea di venire a vivere qui anche per via dei pregiudizi che accompagnavano la nuova destinazione. Abitavo in via Toledo. La prima settimana fu traumatica: caos, gente che urlava, motorini che sbucavano da ogni dove. Girando poi a piedi per le strade, per piazza Plebiscito, il Lungomare, Mergellina, alla vista del mare mi si sono illuminati gli occhi e mi sono innamorata di questo posto». Giulia Visentin, consulente commerciale, 33 anni di Bergamo, da allora non ha più........

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