Solo nella primaria 3.484 domande per 60 cattedre disponibili
Lunedì il ministero dellâistruzione ha diffuso le date del concorso per lâassunzione in ruolo di 40 mila docenti entro il 2024 con i fondi del Pnrr. La maggior parte dei posti banditi per le scuole di ogni ordine e grado si concentra al Nord, ma i candidati, come rivela unâindagine di Tuttoscuola, sono in gran parte residenti al Sud. Tutto farebbe pensare ad un nuovo esodo, come è stato per anni, di aspiranti docenti che dalle regioni del Mezzogiorno si spostano al Nord pur di ottenere punteggio, o come in questo caso una cattedra stabile, per poi ritornare appena possibile nella terra dâorigine.
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Ma a guardare i dati delle candidature per regione così non è. La Cisl Scuola ha calcolato che se in Lombardia ci sono dieci aspiranti docenti di ruolo per i posti comuni, in Campania la media sale a 36 candidati per ogni posto messo a bando. Ma il dato più eclatante riguarda i posti per i docenti di sostegno.
In Campania per la scuola dellâinfanzia ci sono 18 posti e 1.664 candidati. Nella scuola primaria i posti disponibili sono 60 e i candidati 3.484. In Lombardia, invece, dove sono disponibili 440 posti nella scuola dellâinfanzia i candidati sono appena 84. E anche nella primaria, a fronte di 4.111 posti messi a bando, i candidati sono solo 171.
«Abbiamo unâItalia divisa a metà â dice Roberta Vannini, segretaria generale Uil Scuola Campania - perché nel Nord ci sono 12.649 posti per il sostegno, ma i candidati sono 1.756, e questo significa che lâ87% dei posti rimarrà vacante. Invece nel Mezzogiorno abbiamo soltanto 632 posti, ma i candidati sono 23.150, ciò vuol dire che il 97% degli aspiranti docenti di sostegno resterà senza ruolo. Questo concorso â aggiunge - non risolve le criticità e si poteva anche evitare, perché sappiamo benissimo come è andata con gli ultimi concorsi del 2018 e 2020, che ancora devono terminare perché il Ministero che tanto parla di merito ha sbagliato le domande, e tanti vincitori aspettano ancora una cattedra. Noi da anni chiediamo lâassunzione diretta dalle graduatorie provinciali di supplenza sia per i posti comuni che di sostegno, dando la possibilità alle persone di essere assunte lì dove ce nâè bisogno».
La pensa così anche Alessandra Boccanfuso, presidente Anief Napoli, che sui concorsi nella scuola afferma: «Aumentano la precarietà , perché i posti messi a bando sono comunque inferiori a quelli che di fatto sarebbero necessari, e si va avanti con le supplenze».
La pensa diversamente il ministro Valditara per il quale questo nuovo concorso «è un passo avanti contro il precariato».
Ma la replica di Vannini è netta: «Assolutamente no, tantâè che se nel 2015 avevamo un tasso di precariato tra i docenti del 12%, nel 2023 è raddoppiato. E anche per il personale Ata siamo passati dal 12,75% nel 2015 al 21,64% nel 2023, quindi un lavoratore Ata su 5 è precario». Il fatto, poi, che tanti aspiranti docenti del Sud abbiano preferito candidarsi nella propria regione, anziché in quelle del Nord dove i posti disponibili superano le candidature, in parte è dovuto al carovita, ma anche «ai vincoli sulla mobilità - sostiene Boccanfuso -. Abbiamo un sacco di docenti da anni fuori regione che non riesce a tornare nella propria terra dâorigine, e questo fa si che le persone siano spaventate nel fare domanda al Nord».
E poi câè il tema dei salari bassi. «Sappiamo per certo â dice la sindacalista della Uil - che alcuni collaboratori scolastici che sono stati a Milano, alla fine del mese sono stati costretti a dormire in auto pur di fare punteggio».
In queste ore, intanto, lâUfficio scolastico regionale sta individuando le sedi allâinterno delle scuole campane, dove si terranno le prove del concorso.
Si comincia lâ11 e il 12 marzo con la scuola dellâinfanzia e la scuola primaria, mentre dal 13 al 19 marzo toccherà ai candidati per la scuola secondaria.Â
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22 febbraio 2024
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