L'iniziativa ha il sostegno di don Maurizio Patriciello. Picca, avvocato dell'imprenditore: «La Corte di Appello ha depositato il provvedimento oltre i termini di legge»

«Per quanto riguarda l’ultima parola nel processo Pellini, che sarà pronunciata dalla Cassazione il 20 dicembre, speriamo e preghiamo che venga emessa una sentenza giusta, lucida, coraggiosa, vera». Queste le parole di don Maurizio Patriciello in merito alla lettera che diverse associazioni ambientaliste hanno inviato al presidente della Suprema Corte di Cassazione e a Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, per scongiurare la restituzione ai fratelli Pellini dell'enorme patrimonio confiscato e stimato in oltre 220 milioni di euro.

«Il disastro ambientale nella striscia di territorio a cavallo delle province di Napoli e Caserta, tristemente noto come “Terra dei Fuochi”, per tantissimi cittadini si è trasformato in un disastro personale e familiare – continua don Maurizio Patriciello - Purtroppo solo nel mese di febbraio del 2021 l’Istituto Superiore di Sanità ebbe a dichiarare che è vero che qui da noi ci si ammala e si muore di patologie tumorali più che altrove. Amara soddisfazione. Avremmo preferito avere torto». «A chi ha inquinato, o permesso di inquinare, le nostre terre auguriamo di potersi pentire, chiedere perdono, restituire il maltolto ed affiancarci nella lotta – afferma Patriciello - Un pensiero triste e orante, in questo momento, va a chi ha dovuto lasciarci prematuramente anche per questi motivi. Tra gli altri non posso non ricordare, con le lacrime agli occhi, mio nipote Severino, volato in cielo il mese scorso, un anno dopo sua mamma e a breve distanza dai miei adorati fratelli Giovanni e Francuccio. Il cancro maledetto, a me come a tanti, in breve tempo, ha dimezzato la famiglia».

Secondo Francesco Picca, legale dei fratelli Pellini, non bisogna fare confusione e concentrarsi sul diritto e su quanto previsto dalla legge.
«Le questioni sollevate in Cassazione rispetto al provvedimento della Corte di Appello sono, ovviamente, questioni di diritto – afferma l'avvocato - Abbiamo sollevato una prima questione relativa alla decadenza del provvedimento di sequestro perché a nostro giudizio la Corte di Appello ha depositato il provvedimento oltre i termini di legge. Abbiamo abbastanza precedenti in materia, per questo siamo in Cassazione».

Non ci stanno le associazioni ambientaliste che hanno scritto alla Cassazione e chiedono giustizia. «Restituire l'enorme patrimonio a chi ha avvelenato le nostre terre, oltre ad essere un'ingiustizia verso un popolo martoriato sarebbe una vera è propria sconfitta dello stato – tuona Alessandro Cannavacciuolo, storico ambientalista del territorio - Significherebbe creare un precedente pericolosissimo che andrebbe a minare non solo la credibilità dell'operato della magistratura ma sopratutto andrebbe ulteriormente ad indebolire la fiducia di un popolo che in tutti questi anni ha riposto la speranza nelle loro mani – e conclude -lLa magistratura ha tutti gli strumenti per tutelare quei beni. Si intervenga prima che sia troppo tardi. Siamo fiduciosi nell'operato della Cassazione e del Dottor Gratteri».

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12 dicembre 2023

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QOSHE - Processo ai fratelli Pellini, lettera degli ambientalisti alla Cassazione: no al dissequestro dei beni - Gaetano Fioretti
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Processo ai fratelli Pellini, lettera degli ambientalisti alla Cassazione: no al dissequestro dei beni

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12.12.2023

L'iniziativa ha il sostegno di don Maurizio Patriciello. Picca, avvocato dell'imprenditore: «La Corte di Appello ha depositato il provvedimento oltre i termini di legge»

«Per quanto riguarda l’ultima parola nel processo Pellini, che sarà pronunciata dalla Cassazione il 20 dicembre, speriamo e preghiamo che venga emessa una sentenza giusta, lucida, coraggiosa, vera». Queste le parole di don Maurizio Patriciello in merito alla lettera che diverse associazioni ambientaliste hanno inviato al presidente della Suprema Corte di Cassazione e a Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, per scongiurare la restituzione ai fratelli Pellini dell'enorme patrimonio confiscato e stimato in oltre 220 milioni di euro.

«Il disastro ambientale nella striscia di territorio a cavallo delle province di Napoli e Caserta, tristemente noto come “Terra dei Fuochi”, per tantissimi........

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