Nei giorni scorsi i volontari anti roghi avevano fatto sequestrare una enorme discarica abusiva di rifiuti pericolosi

«Alessandro, io se fossi in te starei molto attento. E se ti succede qualcosa?». Questo il commento di un falso profilo Facebook sotto ad un post del noto ambientalista di Acerra Alessandro Cannavacciuolo. L'ambientalista aveva diffuso sul suo profilo social la notizia del sequestro di una discarica abusiva di rifiuti speciali rinvenuta nella periferia cittadina grazie alla segnalazione dei Volontari Antiroghi. Ma sotto al post compare il commento che parte da un profilo fake che lo invita a stare »molto attento» e per questo Cannavacciuolo si è recato dai carabinieri perché indaghino sull'ennesima minaccia ricevuta.Â

«Il messaggio è stato pubblicato e poi cancellato - ha detto l'ambientalista - ma molti utenti lo hanno visto e qualcuno ha notato per bene la cosa. Io avevo provveduto a fare uno screenshoot e quindi ho denunciato. Anche il profilo social del mittente è sparito». Secondo Cannavacciuolo il profilo falso potrebbe essere stato creato da eco criminali. «La paura che questi miserabili possano farti fisicamente del male non potrà mai essere equiparata al dolore che si prova quando vedi le persone che ami mancare, stroncate da malattie - dice Cannavacciuolo - . E qui oltre la paura c'è l'amore per la mia terra, quell'amore che è il motore delle battaglie. Quell'amore che ha da sempre un grande valore, ma non ha prezzo», conclude l'attivista.

«Piena solidarietà ad Alessandro che da anni porta avanti una battaglia a difesa dell’ambiente e del territorio in cui vive. Con questi farabutti, che tentano di inquinare le nostre vite, non bisogna mai abbassare la testa e denunciare ogni comportamento sospetto», dice Francesco Emilio Borrelli, deputato di alleanza Verdi-Sinistra.Â

A prescindere dalle minacce ricevute per cui si rimane in attesa dell'esito delle indagini dei carabinieri per scoprire chi si nasconde dietro il falso profilo Facebook attenzionato da Cannavacciuolo, ad Acerra la situazione resta incandescente sull'allarme ambientale. Sversamenti, discariche, sequestri di aree inquinate da rifiuti, zona industriale satura per aziende che impattano sull'ambiente, la realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore smentita dalla Regione e l'esito del processo ai fratelli Pellini, già condannati per disastro ambientale, sui beni loro confiscati e poi restituiti. Tutto questo ha creato una ferita aperta nella popolazione acerrana che inizia a surriscaldare gli animi di chi, stanco, sta iniziando a perdere la fiducia e la speranza. L'ultimo evento che ha acceso gli animi degli ambientalisti è senz'altro la restituzione dell'enorme patrimonio confiscato ai fratelli Pellini.Â

Sulla questione è intervenuta anche l'opposizione del consiglio comunale di Acerra che ha inviato una lettera ai parlamentari del proprio collegio per sollecitare un intervento. «La nostra comunità non può essere condannata a contare i morti per patologie oncologiche conseguenti all'inquinamento, mentre i responsabili del disastro non sono obbligati a risarcire il danno ambientale – scrivono nella nota i sette consiglieri comunali di minoranza di Acerra -. Lo Stato sta tradendo il patto sociale con il quale si è obbligato a difendere i propri cittadini».

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6 aprile 2024

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QOSHE - Terra dei Fuochi, minacciato l'ambientalista di Acerra Cannavacciuolo - Gaetano Fioretti
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Terra dei Fuochi, minacciato l'ambientalista di Acerra Cannavacciuolo

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06.04.2024

Nei giorni scorsi i volontari anti roghi avevano fatto sequestrare una enorme discarica abusiva di rifiuti pericolosi

«Alessandro, io se fossi in te starei molto attento. E se ti succede qualcosa?». Questo il commento di un falso profilo Facebook sotto ad un post del noto ambientalista di Acerra Alessandro Cannavacciuolo. L'ambientalista aveva diffuso sul suo profilo social la notizia del sequestro di una discarica abusiva di rifiuti speciali rinvenuta nella periferia cittadina grazie alla segnalazione dei Volontari Antiroghi. Ma sotto al post compare il commento che parte da un profilo fake che lo invita a stare »molto attento» e per questo Cannavacciuolo si è recato dai carabinieri perché indaghino sull'ennesima minaccia ricevuta.Â

«Il messaggio è stato pubblicato e poi cancellato - ha detto l'ambientalista - ma molti utenti lo hanno visto e qualcuno ha notato per bene la cosa. Io avevo provveduto a........

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