I comitati di Acerra si sono dati appuntamento venerdì per chiedere un nuovo sequestro dei beni degli imprenditori condannati per disastro ambientale

(ph Gaetano Fioretti)

«Ci sentiamo traditi, lo Stato ha perso. Il 5 aprile mobilitazione generale davanti al Tribunale di Napoli». Queste le parole dei cittadini della Terra dei Fuochi accomunati dallo sconforto per quanto accaduto in merito al processo dei fratelli Pellini che, nonostante la condanna in via definitiva per reati ambientali, hanno ottenuto la restituzione dei loro beni. Così ambientalisti, volontari ed esponenti politici si sono dati appuntamento il 5 aprile prossimo, a partire dalle ore 9, davanti al Tribunale di Napoli per chiedere un nuovo sequestro del patrimonio dei fratelli Pellini di Acerra.

Il 26 marzo la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza annullando, a favore dei Pellini, il decreto impugnato senza rinvio e disponendo la restituzione di un patrimonio stimato in 220 milioni di euro agli aventi diritto. Per questo motivo gli attivisti della Terra dei Fuochi si stanno mobilitando per chiedere «un nuovo sequestro», annunciando che alla manifestazione generale saranno presenti esponenti politici ed associazioni regionali e nazionali.

Tutto parte da un cavillo giuridico. Dopo la confisca del patrimonio, nel 2019, i fratelli Pellini, difesi dall'avvocato Francesco Picca, hanno impugnato il provvedimento ma la Corte di Appello di Napoli si è espressa, confermando la confisca del patrimonio, oltre i 18 mesi previsti dalla legge. A questo punto i fratelli Pellini hanno fatto ricorso e la Corte di Cassazione gli ha dato ragione disponendo la restituzione dei beni.

«Ma è normale tutto questo?», si chiedono i cittadini della Terra dei Fuochi.
«I fratelli Pellini dopo essere stati condannati penalmente in via definitiva per disastro ambientale, per un cavillo giuridico riescono a riavere indietro auto di lusso, terreni, aziende, conti correnti, elicotteri, centinaia di appartamenti e diverse ville di lusso che costituiscono l'enorme patrimonio stimato in 222 milioni di euro - affermano gli ambientalisti -. Non possiamo fare finta di nulla, a furia di girarci dall'altro lato stiamo togliendo la speranza alle future generazioni. E' successo qualcosa di grave. Per questo dobbiamo chiedere a gran voce un nuovo sequestro dei beni dei fratelli Pellini considerando che vi è stata una condotta criminale con effetti perduranti. Il disastro ambientale è ancora in atto».

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2 aprile 2024

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Terra dei Fuochi, sit-in al Tribunale di Napoli contro la restituzione dei beni agli imprenditori condannati 

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02.04.2024

I comitati di Acerra si sono dati appuntamento venerdì per chiedere un nuovo sequestro dei beni degli imprenditori condannati per disastro ambientale

(ph Gaetano Fioretti)

«Ci sentiamo traditi, lo Stato ha perso. Il 5 aprile mobilitazione generale davanti al Tribunale di Napoli». Queste le parole dei cittadini della Terra dei Fuochi accomunati dallo sconforto per quanto accaduto in merito al processo dei fratelli Pellini che, nonostante la condanna in via definitiva per reati ambientali, hanno ottenuto la restituzione dei loro beni. Così ambientalisti, volontari ed esponenti politici si sono dati appuntamento il 5 aprile prossimo, a partire dalle ore 9, davanti al Tribunale di Napoli per chiedere un nuovo sequestro........

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