Vincenzo Nocerino aveva 24 anni, Vida Shahvalad era una 20enne di origini iraniane. I corpi ritrovati dal padre del ragazzo nel piccolo box sotto casa a Secondigliano

Vida Shahvalad e Vincenzo Nocerino

Li hanno trovati insieme, vicini, in un ideale abbraccio d’amore che si è trasformato in morte. Vincenzo Nocerino, 24 anni e la fidanzata Vida Shahvalad, 20enne di origini iraniane, sono stati trovati senza vita in una Fiat Panda rossa all’interno di un box auto a Secondigliano ieri mattina, poco dopo le nove. Uccisi probabilmente dalle esalazioni di monossido di carbonio della vettura che è stata trovata con il motore ancora acceso. La tragedia si è verificata in via Fosso del Lupo, una traversa del rione Kennedy, dove è stato Alfredo Nocerino, il padre di Vincenzo, a trovare per primo i cadaveri del figlio e della ragazza. Quando è entrato all’interno del box ha notato i corpi, ma non si è reso subito conto di cosa fosse accaduto. Ha cercato di rianimare Vincenzo, toccandogli il viso, chiamandolo per nome. Nessuna risposta; a quel punto ha dato l’allarme. Sul posto sono arrivate due ambulanze, il personale del 118 ha notato che la ragazza aveva la schiuma alla bocca ed era già morta.

Decine di persone hanno iniziato ad affollare la strada e la vicina piazza Giovanni XXIII. In tanti si sono affacciati dai balconi dei palazzi circostanti per capire cosa fosse accaduto. Quando è spuntato fuori il nome del 24enne è calato il gelo. Perché Vincenzo o, meglio, Enzo lo conoscevano tutti nel rione. «Non fumava, andava in palestra, studiava e aiutava il padre nel lavoro. Una tragedia per tutto il rione, un ragazzo d’oro», ha affermato un amico di famiglia tra le decine di persone che hanno seguito le operazioni di soccorso. Sul posto i carabinieri della compagnia Stella che hanno messo in sicurezza la zona e isolato la scena fino all’arrivo del magistrato che ha disposto l’autopsia. I due ragazzi erano seminudi ed hanno probabilmente lasciato l’auto accesa per riscaldarsi. «Il padre ha trovato il figlio morto — racconta una ragazza che lavora in uno dei tanti negozietti della zona, che poi ha continuato — quando è entrato nell’auto cercava di rianimarlo, gli toccava il viso». Poi ha aggiunto: «Il telefono della ragazza che era nell’auto con lui ha iniziato a squillare e lo ha fatto ininterrottamente per un quarto d’ora. Mi hanno detto che forse era la madre. La notizia del ritrovamento dei due giovani senza vita era già nota a tutti, spero che chi chiamava la ragazza non l’abbia appresa dai mass media».Â

I due fidanzati si frequentavano da diverso tempo ed erano, secondo le testimonianze di amici e conoscenti, una coppia felice. Vincenzo aveva perso la mamma da qualche anno e viveva con il padre. I carabinieri hanno acquisito le immagini dai sistemi di videosorveglianza della zona per ottenere ulteriori indizi su quanto accaduto.Una vita segnata dal dolore e dall’impegno quella di Vincenzo Nocerino, che abitava in un palazzo a non più di venti metri da dove ha trovato la morte. Figlio unico, dopo aver perso la madre è cresciuto con il padre «con le mollichelle», ha specificato una donna che conosceva la famiglia, per far intendere quanto amore avesse riversato l’uomo nei confronti di suo figlio in questi anni. E lui, Enzo, come lo chiamavano tutti, ricambiava questo amore studiando e lavorando come webdesigner e la sera con il padre nel locale “Pizzeria trattoria Partenopea” di Fuorigrotta del quale il padre è socio.

Padre e figlio erano legatissimi come testimonia un post che Enzo dedicò al genitore tempo fa: «A te che sei la persona a cui tengo di più, a te che hai cercato di preservarmi dalla strada, a te che non mi hai mai fatto mancare nulla, a te che mi hai insegnato ad amare il prossimo e a confermarmi che in questo mondo ogni essere umano è uguale, a te che non hai ancora smesso di credere in me. Non mi vergogno di dirlo, tu sei il mio uomo, ti amo Papà ». Un rapporto viscerale, vero, come lo raccontano le tante persone che conoscevano Enzo, Alfredo e il loro percorso difficile. Poi nella vita di Vincenzo è arrivata Vida, la cui famiglia, dall’Iran si era trasferita nel Casertano. La loro storia era come tante. C’erano alti e bassi, tanto che pare che i due fidanzatini avessero avuto un recente litigio. Niente di strano, accade. Avevano quindi deciso di fare pace cercando un po’ di intimità , restando da soli. Una decisione che è stata fatale.

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17 marzo 2024 ( modifica il 17 marzo 2024 | 07:48)

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QOSHE - Fidanzati morti nel box auto, si eranoappartati per far pace dopo un litigio - Gennaro Scala
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Fidanzati morti nel box auto, si eranoappartati per far pace dopo un litigio

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17.03.2024

Vincenzo Nocerino aveva 24 anni, Vida Shahvalad era una 20enne di origini iraniane. I corpi ritrovati dal padre del ragazzo nel piccolo box sotto casa a Secondigliano

Vida Shahvalad e Vincenzo Nocerino

Li hanno trovati insieme, vicini, in un ideale abbraccio d’amore che si è trasformato in morte. Vincenzo Nocerino, 24 anni e la fidanzata Vida Shahvalad, 20enne di origini iraniane, sono stati trovati senza vita in una Fiat Panda rossa all’interno di un box auto a Secondigliano ieri mattina, poco dopo le nove. Uccisi probabilmente dalle esalazioni di monossido di carbonio della vettura che è stata trovata con il motore ancora acceso. La tragedia si è verificata in via Fosso del Lupo, una traversa del rione Kennedy, dove è stato Alfredo Nocerino, il padre di Vincenzo, a trovare per primo i cadaveri del figlio e della ragazza. Quando è entrato all’interno del box ha notato i corpi, ma non si è reso subito conto di cosa fosse accaduto. Ha cercato di rianimare Vincenzo, toccandogli il viso, chiamandolo per nome. Nessuna risposta; a quel punto ha dato l’allarme. Sul posto sono arrivate due ambulanze, il personale del 118 ha notato che la ragazza aveva la schiuma alla bocca ed era giÃ........

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