Il parlamentare Verde: «Qui operano 2300 estorsori della sosta vicini ai clan»

«Dopo anni di battaglie, soltanto il Governo non ha ancora capito che occorrono leggi ad hoc per fronteggiare questo fenomeno. Solo a Napoli ci sono 2300 estorsori della sosta che controllano il territorio in modo capillare. E sono tutti in qualche modo collegati alla camorra». È quanto afferma Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, che da anni conduce la sua crociata contro i parcheggiatori abusivi.

Quando è incominciata la sua crociata?
«Circa trent’anni fa, andavo all’Università e mi imbattevo nei parcheggiatori abusivi che chiedevano soldi per la sosta. Elaborai una serie di stratagemmi per evitare di dar loro dei soldi. Ero rappresentante degli studenti a Lettere, diffusi un volantino, perché i social non c’erano ancora, su cui dispensavo consigli per evitare di pagare gli abusivi».

Quali suggerimenti?
«Semplici: dire all’abusivo che i soldi li avrebbe intascati a fine giornata; un altro stratagemma era quello di simulare una telefonata con le Forze dell’ordine. Infine, di far proprio finta di non capire».

E da quando i consigli sul volantino si sono poi trasformati nella sua principale battaglia politica di denuncia?
«Uno degli eventi scatenanti si verificò in via San Pasquale. Lì c’era una strada con le strisce bianche, i classici stalli per gli scooter e le motociclette. Quell’area era totalmente nelle mani dei parcheggiatori abusivi. Lasciai il mio scooter e lo ritrovai danneggiato e riverso sul marciapiede. Tutti i motorini venivano spostati a mano per far posto alle auto. Fu la mia prima lite».

E le denunce?
«Sono arrivate quasi subito. Oggi credo di essere diventato il più grande esperto in Italia di lotta agli abusivi della sosta. Il fenomeno – come ho detto anche in Parlamento – ha bisogno di una regolamentazione. Bisogna cambiare le pene per i parcheggiatori abusivi. Perché il grande tema da affrontare è che poi finisce in un illecito di tipo amministrativo».

Si tratta di un illecito tollerato?
«Tollerato, se non addirittura cercato. Ho documentato scene in cui un cittadino arriva, parcheggia sulle strisce blu e cerca il parcheggiatore abusivo a cui dare i soldi. Ricordo un’intervista rilasciata da un comandante della Polizia municipale il quale riferiva che ero stato il solo, in dieci anni, a denunciare questo fenomeno. Mai nessuno lo aveva fatto».

Ha subito molte aggressioni?
«Sì e ho affrontato tanti processi. Vorrei riuscire a convertire questo illecito da amministrativo a penale. Le uniche condanne che ci sono state riguardano un gruppo di parcheggiatori di via Sedile di Porto che avevano preso in ostaggio i residenti. Una seconda riguarda una storia analoga in via Posillipo. Senza contare una condanna in primo grado per i parcheggiatori che gestivano la sosta davanti a un noto locale di via Marina. In quel caso sono stato parte lesa per aggressione e lesioni. Invece, per quelli di Santa Lucia si attende la sentenza di primo grado. Conto personalmente 32 processi in corso nei confronti di parcheggiatori abusivi: di cui due giunti alla sentenza di primo grado. Ma ho anche ricevuto dodici querele dagli stessi parcheggiatori, per dieci delle quali non c’è stato luogo a procedere, mentre in altri due casi sono stato assolto in primo grado».

Querelato per cosa?
«Mi contestavano la violazione della privacy. Anche se commettevano un illecito, erano attenti alla privacy».

Come si diventa parcheggiatore abusivo?
«Solo con il consenso dei clan. Perché è un affare enorme. Durante una partita del Napoli un abusivo può guadagnare dai 2 ai 3 mila euro. Complessivamente parliamo di un business da cento milioni».

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17 aprile 2024 ( modifica il 17 aprile 2024 | 09:26)

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Francesco Borrelli e la crociata anti-abusivi: «Sono impegnato in 32 procedimenti penali, alcuni mi hanno querelato»

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17.04.2024

Il parlamentare Verde: «Qui operano 2300 estorsori della sosta vicini ai clan»

«Dopo anni di battaglie, soltanto il Governo non ha ancora capito che occorrono leggi ad hoc per fronteggiare questo fenomeno. Solo a Napoli ci sono 2300 estorsori della sosta che controllano il territorio in modo capillare. E sono tutti in qualche modo collegati alla camorra». È quanto afferma Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, che da anni conduce la sua crociata contro i parcheggiatori abusivi.

Quando è incominciata la sua crociata?
«Circa trent’anni fa, andavo all’Università e mi imbattevo nei parcheggiatori abusivi che chiedevano soldi per la sosta. Elaborai una serie di stratagemmi per evitare di dar loro dei soldi. Ero rappresentante degli studenti a Lettere, diffusi un volantino, perché i social non c’erano ancora, su cui dispensavo consigli per evitare di pagare gli abusivi».

Quali suggerimenti?
«Semplici: dire all’abusivo che i soldi li avrebbe intascati a fine giornata; un altro........

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