Si erano impossessati di una strada vicina alla centralissima via Toledo e non lontana dal murale di Maradona, dove il pellegrinaggio dei turisti è continuo

Si erano impossessati di una strada nel cuore dei Quartieri Spagnoli, letteralmente militarizzandola, cercando di esercitare un controllo capillare su alcuni affari e persino sugli sconosciuti che si avventuravano in vico Lungo San Matteo. In alcuni casi avrebbero persino perquisito i turisti che si addentravano tra i vicoli di Montecalvario alla ricerca del murale di Maradona o di godere di un’esperienza diretta con il «ventre molle» della città . Organizzando dei veri e propri check point per evitare sorprese.Â

C’è persino il racconto drammatico di una delle persone perquisite: «Ho percorso vico Montecalvario fino all’incrocio con via De Deo. Lì è giunto uno scooter con due giovani a bordo. Il conducente è sceso ed è passato davanti al veicolo e si è diretto verso i passeggeri che erano con me, mentre il conducente, senza mai scendere dal mezzo mi ha detto di stare fermo e di non far capire nulla… ed ha iniziato a perquisirmi». È la descrizione di una perquisizione che è diventata una rapina: «Volevano vedere se avevo oggetti d’oro al collo. Ho consegnato i soldi che avevo, quaranta euro… Nel frattempo il giovane passeggero che aveva un revolver argentato è passato dall’altra parte del veicolo ed ha intimato al mio amico di consegnare i suoi averi, in quel caso cinquanta euro. Il tutto è durato al massimo due minuti, ma sembravano interminabili perché erano armati».

Giovani, alcuni anche minorenni, ma si muovevano come un clan. Come veri e propri baby-boss. Giravano armati durante la notte, cercavano il loro spazio nel giro criminale «che conta». Forti anche di un retaggio familiare. Uno degli arrestati, 19 anni oggi ma minorenne all’epoca dei fatti, è imparentato con i boss Di Biasi, storico cartello criminale che anni fa gestiva una consistente porzione del territorio dei Quartieri. Pronti a tutto, anche a sparare. Come avvenne nel novembre del 2022, quando un giovane ras di un gruppo rivale che controlla la zona del Largo Baracche, fu ferito a colpi di pistola. I tre rispondono, a vario titolo, di lesioni personali, porto e detenzione di armi da fuoco, violenza privata, rapina, tutti aggravati anche dalle modalità mafiose. Sono stati raggiunti da ordinanza in carcere eseguita dalla squadra mobile di Napoli. Sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza a inchiodare il gruppetto che si stava facendo largo. Le indagini hanno tolto il velo da uno scenario criminale in evoluzione. Secondo gli inquirenti «il gruppo Di Biasi vive una fase di stallo» in considerazione del fatto che tutti i vertici del clan sono in carcere. Questo ha consentito alle giovani leve di acquisire «sempre di più la consapevolezza di portare un nome che conta» dal punto di vista malavitoso. Il rampollo dei Di Biasi frequentava abitualmente i vicoli dei Quartieri Spagnoli dove si era specializzato nelle rapine a mano armata. Dopo il ferimento del giovane ras ci furono più risposte all’indirizzo dei baby boss. Tra il 5 e il 6 novembre 2022, poco dopo l’agguato, alcuni sconosciuti andarono a sparare contro l’abitazione dei parenti di uno dei tre indagati. Dopo quel raid seguirono altre stese.

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17 aprile 2024 ( modifica il 17 aprile 2024 | 19:04)

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QOSHE - I baby-boss dei Quartieri Spagnoli perquisivanoi turisti che si addentravano nel «loro» territorio - Gennaro Scala
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I baby-boss dei Quartieri Spagnoli perquisivanoi turisti che si addentravano nel «loro» territorio

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17.04.2024

Si erano impossessati di una strada vicina alla centralissima via Toledo e non lontana dal murale di Maradona, dove il pellegrinaggio dei turisti è continuo

Si erano impossessati di una strada nel cuore dei Quartieri Spagnoli, letteralmente militarizzandola, cercando di esercitare un controllo capillare su alcuni affari e persino sugli sconosciuti che si avventuravano in vico Lungo San Matteo. In alcuni casi avrebbero persino perquisito i turisti che si addentravano tra i vicoli di Montecalvario alla ricerca del murale di Maradona o di godere di un’esperienza diretta con il «ventre molle» della città . Organizzando dei veri e propri check point per evitare sorprese.Â

C’è persino il racconto drammatico di una delle persone perquisite: «Ho percorso vico Montecalvario fino all’incrocio con via De Deo. Lì è giunto uno scooter con due giovani a bordo. Il conducente è sceso ed è passato........

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