A Secondigliano era gremita la chiesa di Santa Maria della Natività . Il padre: «Era la mia unica ragione di vita»

È il giorno del dolore a Secondigliano, il giorno dell’ultimo saluto a Vincenzo Nocerino, tragicamente scomparso venerdì 16 marzo insieme alla fidanzata in un box auto per le esalazioni da monossido di carbonio. Le esequie del ventiquattrenne si sono tenute nella parrocchia di Santa Maria della Natività , nel rione Kennedy, dove il ragazzo e suo padre Alfredo vivevano da tutta la vita. Sono centinaia le persone che lentamente si sono affollate sia all’interno che all’esterno della chiesa per porgere il loro ultimo saluto. Le saracinesche dei negozi, dei bar e dei piccoli locali sono state chiuse per metà .

Risale alla giornata di ieri l’autopsia sui corpi di Vincenzo e di Vida Shahvalad, la sua fidanzata. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbero morti a causa dei gas di scarico dell’auto che avevano lascata accesa per scaldarsi all’interno di un garage in via Fosso del Lupo. Era lì che i due ragazzi avevano cercato un po’ di intimità dopo una serata trascorsa in un locale nel Casertano, dove viveva la ragazza di origine iraniana. Proprio il fatto che provenisse dall’Iran aveva fatto temere che le autorità politiche a forte influenza religiosa potessero negare la sepoltura nel suo Paese d’origine. È stato proprio con un messaggio istituzionale che le autorità di Teheran hanno chiarito la posizione della comunità medio orientale. Compatibilmente con i tempi della procura di Napoli, che dopo il decesso aveva aperto un’inchiesta, l’Iran si era detto disposto ad accogliere le spoglie di Vida e darle sepoltura.

La bara è arrivata in chiesa attorno alle 10.30, un’ora prima dell’inizio dei funerali. Alfredo, il padre di Vincenzo, è entrato a fatica nella chiesa, distrutto dal dolore, accompagnato da tante persone che lo hanno abbracciato per manifestargli vicinanza. Dopo aver percorso la navata, Alfredo si è teneramente avvicinato alla bara che contiene le spoglie del figlio e l’ha baciata. Poi si è avvicinato a una panca in prima fila, dove è stato raggiunto da una lenta processione di persone che lo hanno abbracciato, piangendo. Parenti, amici o semplici conoscenti, quelli con cui, in un giorno normale, si scambia un saluto. Poche parole quelle scambiate con chi si è avvicinato, parole di disperazione: «Vincenzo era la mia ragione di vita, adesso il mio unico scopo è riabbracciarlo».

Fiori bianchi, mazzi di rose e mughetti hanno letteralmente coperto la bara di Vincenzo. Nel rione c’era un silenzio irreale, quello del rispetto. E poi i giovani, tanti. Amici di Vincenzo da tutta una vita. Sono quelli che hanno portato dei palloncini bianchi e rossi che hanno fatto volare all’esterno della parrocchia nel momento in cui la bara ha lasciato la chiesa.

Nella sua omelia, padre Alberto Russo ha fatto riferimento al bisogno di silenzio in un momento tanto tragico: «La scomparsa di Vincenzo causa uno sconfinato dolore. Trovare parole è difficile. Forse solo il silenzio, le lacrime e la preghiera sono i comportamenti più consoni ad affrontare la scomparsa di Vincenzo e di Vida. Con il silenzio si può trovare Dio nel dolore e nella morte. Le parole a volte ingannano, mistificano. Si può dimenticare una persona con la quale abbiamo riso, ma non una persona per la quale abbiamo pianto». Poi rivolgendosi a familiari e amici del ragazzo: «Sappiamo bene che la morte di una persona amata è una ferita profonda. Vorremmo che non vi sentiste soli nel vostro dolore, la comunità cristiana vi è vicina. A Vincenzo e Vida diciamo solo arrivederci. Nella preghiera, sia islamica che cristiana, siamo uniti in un unico amore, che è Dio».

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23 marzo 2024

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QOSHE - In centinaia ai funerali di Vincenzo, morto per asfissia in un box con la fidanzata Vida - Gennaro Scala
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In centinaia ai funerali di Vincenzo, morto per asfissia in un box con la fidanzata Vida

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23.03.2024

A Secondigliano era gremita la chiesa di Santa Maria della Natività . Il padre: «Era la mia unica ragione di vita»

È il giorno del dolore a Secondigliano, il giorno dell’ultimo saluto a Vincenzo Nocerino, tragicamente scomparso venerdì 16 marzo insieme alla fidanzata in un box auto per le esalazioni da monossido di carbonio. Le esequie del ventiquattrenne si sono tenute nella parrocchia di Santa Maria della Natività , nel rione Kennedy, dove il ragazzo e suo padre Alfredo vivevano da tutta la vita. Sono centinaia le persone che lentamente si sono affollate sia all’interno che all’esterno della chiesa per porgere il loro ultimo saluto. Le saracinesche dei negozi, dei bar e dei piccoli locali sono state chiuse per metà .

Risale alla giornata di ieri l’autopsia sui corpi di Vincenzo e di Vida Shahvalad, la sua fidanzata. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbero morti a causa dei gas di scarico dell’auto che avevano lascata accesa per scaldarsi all’interno di un garage in via Fosso del Lupo. Era lì che i........

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