Coppola freddato a marzo nel parcheggio di un supermercato di San Giovanni a Teduccio. Il 64enne fermato tradito dalle telecamere di sorveglianza e dall'andatura incerta

L'ingegnere Salvatore Coppola

Fermato il presunto killer dell’ingegnere Salvatore Coppola, assassinato nel parcheggio del supermercato Decò a San Giovanni a Teduccio la notte dello scorso 12 marzo. L’uomo, M.D.S, sarebbe stato identificato dopo l’attenta analisi delle telecamere di sorveglianza installate nella zona. A tradirlo sarebbe stata un’andatura incerta, tale da riuscire a dare un volto e un nome al killer che – emerge dall’analisi dei video – si apposta alle spalle di Coppola e fa fuoco centrandolo alla testa. Non solo. Pare si sia allontanato a bordo di un’auto che risultava essere stata rubata il giorno prima.Â

Questi elementi sono stati sufficienti alla Procura di Napoli per emettere un provvedimento di fermo nei confronti del 64enne. Ad eseguire materialmente l’operazione sono stati gli uomini della Squadra Mobile di Napoli, agli ordini del primo dirigente Giovanni Leuci. Nel provvedimento di fermo per omicidio viene anche contestata l’aggravante mafiosa. Secondo i pm Sergio Raimondi, Simona Rossi, Maria Sepe che si occupano del caso, sullo sfondo ci sarebbe la criminalità organizzata e il movente potrebbe non essere tanto legato al passato scomodo di Coppola, quanto agli affari che aveva ripreso a gestire di recente, legati al settore delle aste immobiliari. Sì, perché Coppola aveva un passato da collaboratore di giustizia. In strada e nel negozio c’erano decine di persone e fu coinvolto in un’inchiesta che fece luce su un’intricata rete di rapporti tra camorra locale, colletti bianchi e funzionari della pubblica amministrazione. Fu arrestato per riciclaggio e favoreggiamento e fu condannato. Quello stesso anno iniziò il suo percorso di collaborazione con la giustizia, poi interrotto nel 2011.Â

In una deposizione in aula, nel 2016, spiegò anche perché. Riferì che la «commissione ministeriale, pur con il parere favorevole della procura di Napoli, non intese andare oltre nel programma di protezione». Quando gli fu chiesto se fosse stato sottoposto a minacce, Coppola rispose categoricamente di «no». Si sentiva al sicuro. Dopo aver finito di scontare la sua pena cambiò residenza, si spostò nel quartiere del Vomero, ma il legame con San Giovanni a Teduccio non si era mai interrotto. Da non molto aveva riaperto un ufficio che si occupava di edilizia e ristrutturazioni a pochi passi dal luogo dell’omicidio. Era il nuovo corso della sua vita, il suo modo di guardare al futuro. Ma potrebbe essere proprio il contesto violento con cui si era confrontato in passato, ad essere tornato a bussare alla sua porta.Â

Il 12 aprile del 2021, fu ascoltato come teste dal sostituto procuratore Francesco Minisci nell’ambito dell’inchiesta "Affari di famiglia" che fece luce sulla radicalizzazione della camorra nella Capitale. In quel caso lasciò intendere che vivere in certe zone, inevitabilmente, può portare a contatti pericolosi: «Ero un ingegnere immobiliarista e conoscevo personalmente il capo del clan, Vincenzo Mazzarella, mi occupavo di aste giudiziarie. Ho favorito il clan facendo conseguire dei profitti grazie ad agevolazioni in acquisizioni immobiliari, informazioni su lavori pubblici, aste ed altro. Non ero affiliato, ma ero una figura di riferimento».

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9 aprile 2024 ( modifica il 9 aprile 2024 | 09:08)

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Ingegnere ucciso a Napoli, svolta nelle indagini: fermato il presunto killer

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09.04.2024

Coppola freddato a marzo nel parcheggio di un supermercato di San Giovanni a Teduccio. Il 64enne fermato tradito dalle telecamere di sorveglianza e dall'andatura incerta

L'ingegnere Salvatore Coppola

Fermato il presunto killer dell’ingegnere Salvatore Coppola, assassinato nel parcheggio del supermercato Decò a San Giovanni a Teduccio la notte dello scorso 12 marzo. L’uomo, M.D.S, sarebbe stato identificato dopo l’attenta analisi delle telecamere di sorveglianza installate nella zona. A tradirlo sarebbe stata un’andatura incerta, tale da riuscire a dare un volto e un nome al killer che – emerge dall’analisi dei video – si apposta alle spalle di Coppola e fa fuoco centrandolo alla testa. Non solo. Pare si sia allontanato a bordo di un’auto che risultava essere stata rubata il giorno prima.Â

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