Un «esercito» di 250/300 borseggiatori che premono sui visitatori dall'uscita della stazione Fs al Molo Beverello e fino a Capodichino. Come scelgono le vittime

A Napoli sono tra i 250 e i 300 specialisti che, ogni giorno, escono di casa per scippare o borseggiare. Sono già numeri che fanno impressione quelli nelle mani delle forze dell’ordine che monitorano il piccolo esercito di «manolesta» in base alle denunce. Potrebbero essere anche molti di più, perché il sommerso è una porzione rilevante come spiega l'esito dell'operazione di mercoledì, con gli arresti degli autori di furti e rapine nella metro. Ma le cifre che fanno ancora più impressione sono quelle relative ai guadagni medi. Si parla di circa ottomila euro al mese, anche se si tratta di una cifra che potrebbe essere considerata lorda.Â

«Certo, non pagano le tasse allo Stato – spiega un investigatore che preferisce mantenere l’anonimato – ma all’antistato, sì. Qualunque traffico illecito passa per una tangente da destinare alla camorra». Gli specialisti schedati nelle informative delle forze dell’ordine arrivano per lo più dalla periferia nord, ma anche dal rione Sanità e dai Quartieri Spagnoli, dove sarebbero oltre quaranta. Per lavorare si spostano in altre zone, perché seguono il flusso. Soprattutto dei turisti. Quelli che si muovono a piedi lavorano tra Chiaia, Vomero e rione Alto, ma anche nel cuore del centro storico. Quando arrivano vacanzieri e carovane di turisti. «I borseggiatori preferiscono le comitive numerose – racconta ancora l’investigatore. – Si infilano nel gruppo che si appresta a vedere un museo o una chiesa e arraffano quello che possono. Gli scippatori prediligono invece le vittime isolate, massimo gruppi di due o tre persone».Â

Nella città in cui la scorsa estate è stato registrato uno scippo di Rolex ogni due giorni, i punti caldi sono soprattutto quelli di grandi assembramenti, come piazza Municipio, proprio all’uscita del Molo Beverello. Ma anche il viale Umberto Maddalena, la strada che si trova a ridosso dell’aeroporto di Capodichino e, ovviamente, la Stazione Centrale e tutte le strade limitrofe. È quello lo snodo principale degli illeciti ad ogni livello. Non solo borseggi e scippi, ma anche rapine, contraffazione e soprattutto i famigerati «pacchi».
Quando i turisti spuntano con il sole negli occhi all’uscita dalla stazione centrale vengono notati quasi subito da quel frastagliato mondo di illegalità diffusa. Non è difficile. Indossano cappellini, coppole o panama dozzinali con una fascia colorata, occhiali scuri, bermuda anche se fa ancora freddo, trolley, zainetto e scarpe da ginnastica.

Quel panama dozzinale viene in tutta fretta accerchiato, fino quasi a scomparire, fagocitato. Niente violenza, solo parole e offerte (false) a cui diventa difficile dire di no. I primi ad arrivare sono i tassisti abusivi. Se quello scoglio viene superato perché, per fortuna, l’albergo è a pochi passi, arrivano altre figure dell’indotto parallelo. I molesti ma innocui venditori di fantasmini e di accendini possono essere bypassati senza problemi, ma poi, inevitabilmente si arriva al suk che si trova dall’altra parte della stazione. Lì lavorano i «pacchisti», gli specialisti della vendita on the road . Una sorta di istituzione culturale o, meglio, subculturale. Sicuramente criminale, ma in un certo senso tollerata, come si tollera l’oleografia del grottesco. Come il traffico, i panni stesi o i parcheggiatori abusivi. Come i motorini con tre passeggeri in sella e senza casco. I «pacchisti» sono così, per chi ne ha sentito parlare da lontano. Attraenti e allo stesso tempo pericolosi. Avvicinarli è un po’ come andare a Las Vegas con qualche dollaro e pensare di sbancare il casinò. Pura utopia. Come acquistare un iPhone da 1400 euro, tirando fuori una banconota da cinquanta.

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25 aprile 2024

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QOSHE - Tra piazza Municipio e Stazione centrale, la mappa degli scippatori: ecco come agiscono - Gennaro Scala
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Tra piazza Municipio e Stazione centrale, la mappa degli scippatori: ecco come agiscono

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25.04.2024

Un «esercito» di 250/300 borseggiatori che premono sui visitatori dall'uscita della stazione Fs al Molo Beverello e fino a Capodichino. Come scelgono le vittime

A Napoli sono tra i 250 e i 300 specialisti che, ogni giorno, escono di casa per scippare o borseggiare. Sono già numeri che fanno impressione quelli nelle mani delle forze dell’ordine che monitorano il piccolo esercito di «manolesta» in base alle denunce. Potrebbero essere anche molti di più, perché il sommerso è una porzione rilevante come spiega l'esito dell'operazione di mercoledì, con gli arresti degli autori di furti e rapine nella metro. Ma le cifre che fanno ancora più impressione sono quelle relative ai guadagni medi. Si parla di circa ottomila euro al mese, anche se si tratta di una cifra che potrebbe essere considerata lorda.Â

«Certo, non pagano le tasse allo Stato – spiega un investigatore che preferisce mantenere l’anonimato – ma all’antistato, sì. Qualunque traffico illecito passa per una tangente da destinare alla camorra». Gli specialisti schedati........

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