L'aver perso 3-0 con l'Inter non è la distruzione di un «mito» perché semplicemente il «mito» non c'era. Spalletti l'ha capito e se n'è andato
Il Napoli perde e le lacrime napoletane sgorgano a fiumi. Il ricordo della cavalcata dello scorso anno calcistico rinnova la gioia, ma la realtà con la sua mediocrità genera tristezza e malcontento. Il confronto con la realtà è sempre difficile perché è necessario mettere in gioco i nostri pregiudizi. E tra questi vi è il pregiudizio positivo di cui gode il Napoli di Luciano Spalletti. Infatti, se vogliamo esseri severi ma giusti dobbiamo dire con chiarezza che la «questione napoletana» non è «Perché il Napoli ha perso 3 a 0 con lâInter in casa?», bensì «Come mai il Napoli ha vinto lo scudetto 2022/2023?». La risposta è impietosa ma necessaria: perché il campionato italiano è di scarsa qualità e il Napoli di Kim, Kvaratskhelia e dellâUomo Mascherato in ottima forma era il meglio del peggio. à una verità scomoda ma bisogna accettarla.Â
Luciano Spalletti lo sapeva bene, molto bene e ha preferito lasciare da allenatore non solo vincente ma leggendario. Così ora è il Ct della Nazionale accolto come il salvatore dopo il «tradimento» e il tiro mancino di Mancini.
Invece, Rudi Garcia non lo sapeva e si è accollato una situazione che veniva raccontata come una favola bella e vincente mentre era la solita favola bella che ieri ti illuse, o Ermione, e oggi non può illudere più nessuno ma può senzâaltro continuare a generare equivoci e inganni. Così è accaduto che il povero Garcia abbia fatto da capro espiatorio quando il livello calcistico del campionato si è appena appena alzato. Lâallenatore è stato sacrificato sullâaltare dellâalibi collettivo: il Napoli di Spalletti era una grande squadra e tu stai distruggendo un sogno. Te ne devi andare. Così è arrivato mister Mazzarri che â se la storia ha un senso â è allâorigine di una nuova epoca calcistica cresciuta allâombra del San Paolo dopo lâetà dellâoro e degli eroi di Diego e compagni. Ma nemmeno Mazzarri può trasformare in unâora una squadretta mediocre in uno squadrone che tremare il mondo fa. Infatti, Mazzarri è riuscito a dare a Garcia ciò che è di Garcia â lâingenuità , che comunque non è una virtù â e soprattutto è riuscito a fornire, perfino con il silenzio stampa, alla «questione napoletana» lâoccasione di vedere sé stessa per ciò che è: un piagnisteo. Ora si tratta di capire se lâoccasione verrà sprecata, come tutto lascia intendere, o se verrà sfruttata per vedersi finalmente allo specchio e riconoscersi senza alibi per ciò che si è e si è sempre stati.Â
Gli errori arbitrali sono alibi. La sostituzione dellâallenatore è un caprone. Lo stadio nuovo è un diversivo. Lâunica cosa che conta è guardare in faccia la realtà e accettare che il Napoli di ieri ha vinto lo scudetto ma non era questa gran cosa e il Napoli di oggi ha perso con lâInter prendendone tre ma non è la distruzione di un mito semplicemente perché il mito non câera. Quando lo scorso campionato il Napoli vinceva, subito nasceva la snaturata similitudine: Napoli sia come il Napoli. Per carità di Dio e pure di Maradona! Il sonno della ragione genera mostri e qui i mostri abbondano già .
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6 dicembre 2023
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