L'ex ministro tratteggia l'imprenditore scomparso: una vita avventurosa, nella migliore accezione del termine
La notizia della morte del fraterno amico Wolf Chitis non ha colto di sorpresa lâex ministro Paolo Cirino Pomicino. Che, pur «affranto», non rinuncia ad offrire una sua personale testimonianza sulla «poliedrica personalità di Volia (così lâimprenditore era chiamato dagli intimi, ndr). «Sapevo del suo ricovero. La sua è stata una vita avventurosa, nella migliore accezione del termine».Â
Per comprendere la straordinaria vitalità del patron di Fondedile, dellâuomo di mondo, dello sportivo, non si può prescindere dallâinfanzia. «Come è noto â ricorda Pomicino â Volia era di origine ebrea. E quando nel 1938 furono approvate le leggi raziali, fu costretto, da bambino, a nascondersi a Poggiomarino. Visse settimane, mesi e anni di autentico terrore. Ma appena gli americani arrivarono alla periferia di Napoli, prese una bicicletta e iniziò, a suo rischio e pericolo perché alcuni reparti tedeschi non erano ancora andati via, a girare in lungo e in largo per la città . Era spinto da unâansia di libertà che lo avrebbe accompagnato per tutto il resto della vita. Non credo che non ci sia stato un solo momento in cui si è sentito depresso».Â
Il pensiero dellâesponente democristiano va alla compagna dellâamico scomparso. «Rossana è stata per tanti anni al suo fianco. à stata il grande amore della sua vita. E anche se non erano sposati è stata a buon diritto la signora Chitis». Gli altri amori. «Senzâaltro â rammenta Pomicino â era innamorato del mare. E poi câera la musica. Volia aveva anche una bella voce, una voce da night direi. Per questo molto spesso le riunioni tra amici si concludevano con una performance canora. La passione per la musica, del resto, ha rappresentato anche il collante del suo affettuoso rapporto con Peppino di Capri. Così come il tennis gli ha fatto incontrare Adriano Panatta. Credo che abbia continuato a frequentare i campi di terra rossa fino a cinque, sei anni fa».Â
Sintetico ma eloquentissimo il ricordo dellâimprenditore. «Ha avuto due meriti fondamentali. Il primo fu di sviluppare Fondedile fino a farla diventare una delle prime dieci aziende edili dâItalia. Il secondo di capire quando era venuto il momento di liberarsene, allâinizio degli anni Novanta».
Pomicino piange lâamico. «Abbiamo vissuto in simbiosi. Aveva una sensibilità che ho sempre toccato con mano. Era intriso di napoletanità internazionale. Senza retorica, ora Napoli è un poâ più povera».
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21 febbraio 2024
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Addio a Wolf Chitis. Il ricordo dell'amico Cirino Pomicino
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L'ex ministro tratteggia l'imprenditore scomparso: una vita avventurosa, nella migliore accezione del termine
La notizia della morte del fraterno amico Wolf Chitis non ha colto di sorpresa lâex ministro Paolo Cirino Pomicino. Che, pur «affranto», non rinuncia ad offrire una sua personale testimonianza sulla «poliedrica personalità di Volia (così lâimprenditore era chiamato dagli intimi, ndr). «Sapevo del suo ricovero. La sua è stata una vita avventurosa, nella migliore accezione del termine».Â
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