Napoletana, 34 anni. Le sue dirette su TikTok raccolgono anche un milione di followers. «Per Ariel non mi fermo anche a costo della mia vita»
Scoprire, un bel giorno, dopo averlo cercato per due anni, di aspettare un bambino, di essere incinta. E quello successivo di avere un tumore. Decidere, a costo di mettere a rischio la propria vita e nonostante il parere contrario di tutti, medici e marito compresi, di portare la gravidanza a termine. E di condividere il coraggio e la gioia di questa scelta con sempre più persone raccontandola giorno dopo giorno su TikTok, dove ora è seguita da oltre 26 mila follower e alcuni suoi video sfiorano il milione di visualizzazioni. Comprese quelle che le confidano di essere nella sua stessa condizione: incinta e malata oncologica, donne per le quali è diventata un vero e proprio punto di riferimento. à quanto accaduto ad Anna Niespolo, una ragazza di 34 anni di Napoli, ma trasferitasi ad Imola da venti.Â
Su TikTok, il suo account corrisponde al nome di Namy, quello di una protagonista di uno dei suoi fumetti giapponesi preferiti: «Namy â racconta Anna â è una pirata, una donna combattiva. Come sono io adesso. Quindi è il nome migliore che mi possa rappresentare». Anna scopre di essere incinta il 29 luglio scorso. Quando è una donna già pienamente realizzata: ha un marito, Gianluca, anche lui originario di Napoli, una casa, un lavoro che ama, quello di parrucchiera, e un figlio, Marco, di sei anni. In famiglia, ha casi di tumori al seno. Quindi, è da sempre molto attenta alla prevenzione. Ogni anno, oltre al pap-test, si sottopone anche a una ecografia perché già nel 2015 le sono stati riscontrati dei noduli al seno sinistro. Per questo, quasi tutte le mattine, gli presta attenzione anche con lâautopalpazione. à pienamente cosciente del fatto che un controllo costante può essere determinante: del resto, fu il lascito che le consegnò lâIstituto Europeo di Oncologia di Milano diretto da Umberto Veronesi rassicurandola, in ogni caso, quasi dieci anni fa, che fino a quel momento i noduli che aveva erano benigni. Fatto sta che il primo allarme che qualcosa stava cambiando, per Anna, scatta a fine febbraio 2023: «Fu mio marito Giancarlo ad accorgersi che un nodulo si era ingrandito, così iniziai la trafila per sostenere degli esami più accurati. Ma questa volta nemmeno una mammografia escluse del tutto che si trattava di un nodulo maligno. Per di più, da un mese allâaltro, lo avvertii di dimensioni raddoppiate. Così, presso lâospedale di Imola, in seguito a una biopsia, il 30 luglio scorso, mi diagnosticarono il tumore al seno sinistro. Anzi, in realtà , i tumori erano due: uno più piccolo, lâaltro più grande».Â
E pensare che appena 24 ore prima, il test di gravidanza era risultato positivo. «Ricordo che quando ho comunicato questa novità alla dottoressa che mi seguiva, fu presa letteralmente dallo sconforto. Avrei avuto subito bisogno di una risonanza, mi disse. Ma già questo metteva a rischio la vita del feto. Per questo rifiutai. E anche se tutti mi ripetevano che la mia vita era più importante, io non presi mai in considerazione lâipotesi di interrompere la gravidanza per facilitare le cure. Così, con questa consapevolezza, il 12 ottobre scorso, vengo operata e mi asportano tutto il seno sinistro. E a novembre inizio il primo ciclo di chemioterapia che, però, non passa per la placenta. Quindi, mi fa perdere i capelli, ma non intacca la salute del bimbo che ho in grembo. Una bimba, anzi. Perché, tra una chemio e lâaltra, scopro che aspetto una bambina».Â
à una scoperta che rende Anna felicissima anche se, quando va a fare lâecografia per scoprire il sesso del nascituro, da poco ha trascorso il giorno più traumatico della sua vita: «à stato allâindomani della seconda seduta di chemioterapia, quando mi risvegliai con più della metà dei capelli, che avevo lunghi e ramati, caduti. Ricordo che passai tutta la giornata a piangere. Ma lâindomani, mi scattò qualcosa dentro: pensai che non potevo farmi condizionare. Che la mia femminilità , la mia bellezza, in ogni caso, rimanevano. Così, andai a farmi una doccia, mi truccai a dovere, mi rasai tutti i capelli. E pubblicai su TikTok tre mie foto che subito suscitarono un certo interesse. Così presi a raccontare la mia malattia. Anzi: la mia gravidanza con la malattia. E da allora, sempre più persone hanno iniziato a seguirmi».Â
Anna, da allora, ha maturato una capacità stupefacente nel raccontare con calma e serenità la sua dolce attesa e, contemporaneamente, il suo cancro. Tantâè che ha conquistato la fiducia anche di altre donne nella sua stessa condizione: «Siamo almeno una decina, tutte incinte e malate oncologiche, tutte che abbiamo scelto di portare a termine le nostre gravidanze anche a costo di mettere a repentaglio la nostra salute. Il nostro è un dialogo franco, schietto. A volte anche divertente. Ci supportiamo a vicenda. à uno scambio di energia positiva».Â
Nelle ultime settimane, in ogni caso, ad Anna sono arrivate via social anche delle testimonianze di affetto che non avrebbe mai pensato: «Un giorno, una di queste mi ha fatto piangere per lâemozione: Tonino, un uomo anziano siciliano che mi segue su TikTok, mi manda un video che lo ritrae dal barbiere mentre si fa rapare a zero, come ho dovuto fare io, dicendo che lo faceva per solidarietà , per starmi più vicino». Ma i follower di Anna le chiedono di tutto durante le sue live. E non mancano gli hater: câè chi insinua che si è inventato tutto. Che le chemioterapie cui si sottopone fanno male alla creatura che ha in grembo. Chi sostiene che è inutile dirle che rimane bella perché una donna senza capelli non può mai esserlo. E câè anche chi le chiede perché ha scelto di portare avanti la gravidanza nonostante la malattia: «Io rispondo perché in realtà , per me, unâaltra possibilità nemmeno è stata mai perseguibile». A coloro che, invece, le chiedono se non ha paura di morire, la risposta di Anna è fulminante: «Come faccio ad averla se ho la vita dentro? Certo, passo le giornate tra lâoncologia dellâospedale di Imola e il ginecologo del SantâOrsola di Bologna dove, a inizio marzo, nascerà la mia Ariel. Ma, nonostante tutto, sono felice. Tanto che oggi ho prenotato il servizio fotografico pre-parto per le foto col pancione e quello subito dopo la nascita della mia piccola. In attesa di riprendere un altro ciclo di chemio, non vedo lâora di mostrarmi come sono: senza un seno per via del cancro, ma con una vita in più».
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3 febbraio 2024
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