Il professore di Torre del Greco: «Ho scoperto questo errore facendo una domanda all'Inps nel 2015. Da allora chiedo di risolvere il problema ma la burocrazia italiana è immobile»

Raffaele Capano con la moglie, Vittoria Di Donna

Raffaele Capano è un professore di storia e filosofia di 46 anni del liceo scientifico Nobel della sua città , Torre del Greco, in provincia di Napoli. Nel 2009, dopo tredici anni di fidanzamento, ha coronato il suo sogno d’amore sposando Vittoria Di Donna. L’ha conosciuta durante la gita del quinto anno del liceo, ad Atene. Dal primo bacio che le diede sotto il Partenone non l’ha più lasciata. E, nel 2010, dal loro amore è nata Beatrice. Raffaele Capano, quindi, potrebbe benissimo sostenere di avere una vita felice. Ma il condizionale, nel suo caso, è d’obbligo perché la burocrazia italiana lo vuole inesorabilmente vedovo. Proprio così: stando all’Anagrafe nazionale italiana, Capano Raffaele non è felicemente coniugato, ma senza più moglie poiché deceduta.

«Sembra uno scherzo del destino, ma io e mia moglie Vittoria – racconta il professore– siamo stati catapultati nostro malgrado in quella che sembra una trama di un romanzo pirandelliano. Solo che, nel nostro caso, anziché "Il fu Mattia Pascal", viviamo sulla nostra pelle "Il Fu Vittoria Di Donna". La prima volta che ho scoperto che mia moglie, anziché viva e vegeta, era morta e sepolta fu il 7 gennaio 2015. E da allora, a quasi dieci anni di distanza, la burocrazia italiana ancora non ha riconosciuto del tutto il suo errore». Ma il prof Capano come l’ha scoperto quest’errore? «Facendo, in quello stesso gennaio del 2015, la domanda di disoccupazione all’Inps. All’epoca – spiega il docente – ero un precario della scuola e avevo appena terminato una supplenza. Sennonché, chiedendo il sussidio online, il sistema mi riconosceva come vedovo e non mi dava diritto agli assegni familiari. Così, assieme a mia moglie, decisi subito di prendere la questione di petto. Ci presentammo entrambi davanti allo sportello fisico dell’Inps e mia moglie, per fugare ogni dubbio, si presentò al funzionario dicendo: "Piacere, sono la defunta". E la cosa, in effetti, sembrava risolta. L’Inps individuò subito l’origine dell’errore: paradossalmente, era scaturito da un eccesso di zelo, da un controllo incrociato con l’Anagrafe nazionale. Era lì, in effetti, che risultavo vedovo».

A quel punto, per il prof Capano e sua moglie, che pure è abituata ad avere a che fare con la burocrazia italiana essendo avvocata, inizia, però, il secondo tempo della partita. «Dopo aver sistemato le cose con l’Inps, mandai una pec all’Anagrafe per farle correggere l’errore. Ma non solo: io e mia moglie facemmo notare che avevamo la "prova" che Vittoria fosse viva perché quando accedeva nell’Anagrafe nazionale col suo Spid, risultava regolarmente vivente. Anche su questo fronte, quindi, la questione sembrava facilmente risolta. E, in effetti, ne siamo stati convinti fino a ottobre scorso quando, invece, in maniera anche un po' inquietante, siamo tornati punto e a capo. L’Inps – spiega il prof Capano – è andata di nuovo in tilt per gli assegni familiari. E, in seguito a un controllo incrociato con l’Anagrafe, è tornata a chiedermi se sono vedovo o coniugato. Io ho testimoniato che sono coniugato. Sta di fatto che, ancora oggi, dal portale dell’Anagrafe nazionale, posso tranquillamente scaricare il mio attestato di vedovanza».

Raffaele Capano mostra il suo attestato di vedovanza

Per fortuna che in pochi come il professore Capano, essendo della materia, possono prenderla con filosofia. «Io e mia moglie, questa volta, ci siamo presentati di persona, come facemmo con l’Inps, presso l’ufficio Anagrafe del Comune di Torre del Greco. Abbiamo parlato prima con un impiegato, poi col dirigente. E ci è stato promesso che la cosa dovrebbe essere risolta entro la prossima settimana, dopo che il Comune di Torre avrà un integrale mio certificato di nascita da quello di Napoli, dove sono nato. Che c’entra? Questo non l’abbiamo capito. Ma – conclude Capano – io e mia moglie Vittoria abbiamo capito, dopo anni, una cosa probabilmente più importante: da dove ha origine l’errore dell’Anagrafe che mi attesta vedovo. Nel 2015, a Torre del Greco, in effetti, morì una Vittoria Di Donna. Ma era una signora ottantenne, non certo mia moglie. Se l’è ricordato proprio lei perché rimase impressionata leggendo un manifesto listato a lutto col suo nome e cognome. Ora, quindi, la prende a ridere: dice che potrei risposarmi senza chiedere il divorzio».

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23 gennaio 2024 ( modifica il 23 gennaio 2024 | 09:29)

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QOSHE - Il prof che per l’Anagrafe è vedovo da 9 anni: «Ma miamoglie è viva e vegeta. Potreirisposarmi senza divorzio» - Giovanni Santaniello
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Il prof che per l’Anagrafe è vedovo da 9 anni: «Ma miamoglie è viva e vegeta. Potreirisposarmi senza divorzio»

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23.01.2024

Il professore di Torre del Greco: «Ho scoperto questo errore facendo una domanda all'Inps nel 2015. Da allora chiedo di risolvere il problema ma la burocrazia italiana è immobile»

Raffaele Capano con la moglie, Vittoria Di Donna

Raffaele Capano è un professore di storia e filosofia di 46 anni del liceo scientifico Nobel della sua città , Torre del Greco, in provincia di Napoli. Nel 2009, dopo tredici anni di fidanzamento, ha coronato il suo sogno d’amore sposando Vittoria Di Donna. L’ha conosciuta durante la gita del quinto anno del liceo, ad Atene. Dal primo bacio che le diede sotto il Partenone non l’ha più lasciata. E, nel 2010, dal loro amore è nata Beatrice. Raffaele Capano, quindi, potrebbe benissimo sostenere di avere una vita felice. Ma il condizionale, nel suo caso, è d’obbligo perché la burocrazia italiana lo vuole inesorabilmente vedovo. Proprio così: stando all’Anagrafe nazionale italiana, Capano Raffaele non è felicemente coniugato, ma senza più moglie poiché deceduta.

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