La moglie Nunzia fa lo stesso lavoro. Tanti i messaggi di cordoglio sui social: «Quelli come te si sacrificano per prendere una consegna in più»

Aveva tre grandi passioni Lello Acampora, il rider cinquantenne che ieri sera è stato investito da un treno della Circumvesuviana mentre, in sella al suo scooter, attraversava i binari tra Boscoreale e Scafati per compiere una consegna: la famiglia, gli amici e la Juventus, di cui era un grande tifoso. Lo si evince anche dalla sua bacheca Facebook: ci sono le foto con sua moglie Nunzia, anche lei rider, e Simona, la prima delle sue quattro figlie che, nel giorno in cui si è laureata col massimo dei voti, ha costituito il suo orgoglio più grande.Â

Lello, per loro, non si tirava indietro davanti a nessun tipo di lavoro, davanti a nessun sacrificio, anche se non era più giovanissimo. Ma lo faceva sempre con uno spirito positivo, sia quando si metteva alla guida dello scuolabus sia quando ha iniziato a fare il rider. Tant’è che Oriana, una sua collega, lo ricorda con queste parole: «Quanti aperitivi abbiamo fatto insieme prima di lavorare, quante risate, quante litigate! "Noi siamo stati i primi a fare Glovo in zona" mi ripetevi sempre quando ci vedevamo. La notizia del tuo incidente e della tua morte mi ha distrutta. Noi siamo i primi a sacrificarci per prendere una consegna in più. A rischiare la vita tutti i giorni sui motorini in giro per le strade. Nessuno ci tutela – denuncia Oriana – Nessuno ci offre di meglio». E poi rivela: «È passato poco più di un anno da quando un altro nostro collega rider ha perso la vita. Ora è toccato a te. Domani chi altro piangeremo?! In questo Paese non abbiamo altre opportunità di lavoro e pur di guadagnarci da vivere facciamo i rider mettendo la nostra vita a rischio. Ti porterò per sempre nel mio cuore».

Lello, poi, come accennato, era un grande tifoso della Juventus. Aveva frequentato il club dei supporter bianconeri della sua Sant’Antonio Abate. Ora, invece, faceva parte dello Juventus Club di Angri dedicato ad Andrea Fortunato. «Era l’amico di tutti», si legge sul profilo del club. Mentre in tanti ricordano le trasferte fatte assieme per sostenere i bianconeri, i viaggi a Torino alla volta dello Juventus Stadium e le sue iniziative quando, soprattutto in occasione delle sfide col Napoli, era il primo a stemperare la tensione e a preservare la rivalità nei canoni dello sport. Tant’è è vero che, con l’hashtag #napolijuveètuttanatastoria, una volta, si fece fare una foto con un foglio in cui si leggeva: «Non siamo napoletani, ma coi violenti non vogliamo legami». Oggi è una testimonianza che fa rimpiangere ancora di più una persona a cui tutti volevano bene.

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13 gennaio 2024 ( modifica il 13 gennaio 2024 | 11:31)

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La figlia laureata, la passione per la Juventus: chi era Lello Acampora, il rider travolto e ucciso sui binari

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13.01.2024

La moglie Nunzia fa lo stesso lavoro. Tanti i messaggi di cordoglio sui social: «Quelli come te si sacrificano per prendere una consegna in più»

Aveva tre grandi passioni Lello Acampora, il rider cinquantenne che ieri sera è stato investito da un treno della Circumvesuviana mentre, in sella al suo scooter, attraversava i binari tra Boscoreale e Scafati per compiere una consegna: la famiglia, gli amici e la Juventus, di cui era un grande tifoso. Lo si evince anche dalla sua bacheca Facebook: ci sono le foto con sua moglie Nunzia, anche lei rider, e Simona, la prima delle sue quattro figlie che, nel giorno in cui si è laureata col massimo dei voti, ha costituito il suo orgoglio più grande.Â

Lello, per loro, non si tirava indietro davanti a nessun tipo di lavoro,........

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