Dopo Milano e Ibiza si è trasferita nel capoluogo campano: «Qui torno a casa da sola di sera e non mi sento mai in pericolo»

«Il Sole 24 Ore ha detto che Napoli è la città italiana dove le donne vivono peggio? Ha ragione Erri De Luca: per le prossime statistiche, consiglierei anch’io di eliminarla. Napoli, evidentemente, è troppo fuori scala, esagerata, per poterla misurare. Io consiglio a tutte le donne di vivere realmente questa città prima di giudicarla». Martina Servadei, social media manager, influencer e personal trainer nata 32 anni fa a Forlì, dopo una laurea in comunicazione conseguita a Bologna, quattro anni vissuti a Milano, dove ha preso un master in social media management proprio al Sole 24 Ore, e tre anni spesi a Ibiza, dallo scorso settembre, si è trasferita a Napoli. Ed è stato amore a prima vista. Tant’è che, su TikTok, pubblica dei video che esaltano ogni aspetto del capoluogo partenopeo. E uno in particolare è diventato virale con quasi 500 mila visualizzazioni. È quello in cui si vede Martina raggiungere a piedi, a sera inoltrata, la sua casa di corso Vittorio Emanuele.

Mentre attraversa i Quartieri Spagnoli, fa questa considerazione: «Qui posso passeggiare quando voglio da sola, anche di sera: non mi sento mai in pericolo. Le persone del Nord mi dicono: "Ma come!?". In realtà , mi fanno ridere. Qui, la cosa più pericolosa è questa salita che da Chiaia devo percorrere per raggiungere casa: effettivamente, è a rischio infarto! Le urla che sentite? – continua Martina nel video – Niente paura: è solo perché sta giocando il Napoli. Io ho scelto di vivere qui. Lo so: senz’altro, è inusuale che una ragazza del Nord decida di trasferirsi a Napoli. Ma io sono molto orgogliosa di aver fatto questa scelta. Prima o poi, tutti capiranno il valore di questa città . È un vecchio retaggio pensare che qui una donna possa essere in pericolo: alle 22:32 (l’ora in cui Martina registra il video, ndr), una ragazza non girerebbe da sola a Porta Venezia, a Milano, non qui! A Napoli, mai una volta mi sono sentita a rischio. Certo, mi comporto in maniera responsabile. Ma anche il carattere dei napoletani mi aiuta tantissimo. Prima di giudicare, bisogna aprire la mente».

E, stando alla sua esperienza personale, anche lasciar perdere gli allarmi della Svimez secondo i quali al Sud c’è solo lavoro mal pagato: “Magari io sono stata fortunata – racconta Martina – ma per venire a vivere qui, mi sono licenziata dal mio precedente impiego. Una volta a Napoli, però, ne ho trovato subito un altro. E oggi, collaboro già con varie aziende che mi fanno svolgere al meglio il lavoro per cui ho studiato: non stando dietro un computer, facendo il mio in modo asettico. Ma sintonizzandomi realmente con i clienti e le persone». Anche per questo, quindi, gli stessi familiari di Martina si sono tranquillizzati. «Proprio in questi giorni, è venuta a trovarmi mia mamma. Anche se sono iperprotettiva nei suoi riguardi, le ho detto: "Ora credi a ciò che ti dicevo? Vai a farti un giro da sola e mi dirai tu stessa…" Così, ha girato un po' per i Quartieri. L’altro pomeriggio ha raggiunto il Foqus dove era in programma il concerto di Ultimo. Ed è rimasta anche lei entusiasta. Napoli è davvero una città da vivere. Altro che Udine, la città cui il Sole 24 Ore ha dato il primato come la migliore per le donne! Lì che si fa? Qui si può fare tutto, in tutti i momenti del giorno e della notte. E poi ci sono degli scenari incantevoli. I tramonti sul golfo mi commuovono. E l’altro giorno proprio questo dicevo a un altro ragazzo che da Torino ha deciso di trasferirsi qui: "Che tombola abbiamo fatto?!". Anche se vivo da sola, non soffro mai di solitudine. È facilissimo fare amicizia. Gianni, il pasticcere sotto casa, mi fa trovare sempre le mie sfogliatelle preferite, ad esempio. E Mauro, il tassista, è sempre disponibile ad accompagnarmi ovunque».

Secondo Martina, quindi, non c’è da credere nemmeno ai giornali stranieri che lanciano l’allarme della turistificazione della città addirittura sostenendo, come ha fatto Le Monde la scorsa estate, che ci sia da rimpiangere “la prostituzione, il contrabbando e i traffici vari un tempo fiorenti proprio ai Quartieri”. «Questa non è altro che una rappresentazione folkloristica di Napoli. In realtà , il cambiamento del centro storico è innegabile. Ma Napoli non ha perso la sua anima. Anzi: è una città che stupisce anche perché ci si ritrovano cose che coloro i quali, come me, non sono nati qui non si aspetterebbero mai. Ci sono delle eccellenze, dalle boutique di moda alla ristorazione più innovativa, cui non si crederebbe se non la si conosce davvero. Anche per questo – conclude Martina – io davvero mi sento fortunata a vivere qui. Ora, il mio prossimo passo per diventare una napoletana doc sarà girare col motorino. Ma, se ci riesco, devono darmi la cittadinanza onoraria».

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8 dicembre 2023 ( modifica il 8 dicembre 2023 | 09:54)

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08.12.2023

Dopo Milano e Ibiza si è trasferita nel capoluogo campano: «Qui torno a casa da sola di sera e non mi sento mai in pericolo»

«Il Sole 24 Ore ha detto che Napoli è la città italiana dove le donne vivono peggio? Ha ragione Erri De Luca: per le prossime statistiche, consiglierei anch’io di eliminarla. Napoli, evidentemente, è troppo fuori scala, esagerata, per poterla misurare. Io consiglio a tutte le donne di vivere realmente questa città prima di giudicarla». Martina Servadei, social media manager, influencer e personal trainer nata 32 anni fa a Forlì, dopo una laurea in comunicazione conseguita a Bologna, quattro anni vissuti a Milano, dove ha preso un master in social media management proprio al Sole 24 Ore, e tre anni spesi a Ibiza, dallo scorso settembre, si è trasferita a Napoli. Ed è stato amore a prima vista. Tant’è che, su TikTok, pubblica dei video che esaltano ogni aspetto del capoluogo partenopeo. E uno in particolare è diventato virale con quasi 500 mila visualizzazioni. È quello in cui si vede Martina raggiungere a piedi, a sera inoltrata, la sua casa di corso Vittorio Emanuele.

Mentre attraversa i Quartieri Spagnoli, fa questa considerazione: «Qui posso passeggiare quando voglio da sola, anche di sera: non mi sento mai in pericolo. Le persone del Nord mi dicono: "Ma come!?". In realtà , mi........

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