Ha 23 anni, laureato in Archeologia: è affetto da questa particolare sindrome di autismo. Ha scritto un romanzo fantasy di 450 pagine che sarà presentato a Napoli il 19 gennaio. I genitori: «E' lui il nostro piccolo eroe, ha donato il midollo che ha salvato la sorella dalla leucemia»

Andrea De Vita

Prima ancora di fantasticare e scrivere di eroi e draghi, Andrea de Vita, un ragazzo di 23 anni affetto da sindrome di Asperger, un tipo di autismo caratterizzato da ridotte capacità comunicative e di socializzazione ma anche da grandi, sebbene settoriali, capacità cognitive, un eroe lo è stato davvero. A cinque anni, ha dovuto donare il suo midollo per salvare la sorellina, Chiara, alla quale, quando aveva appena un anno di età , fu riscontrata la leucemia. Andrea vinse quella battaglia: il trapianto andò a buon fine, riuscì a salvare la vita alla sorella. E oggi, a distanza di diciotto anni, chissà se quell’esperienza non l’abbia segnato anche come scrittore. Proprio così: venerdì, in un caffè del suo quartiere, l’Arenella, a Napoli, Andrea presenterà il suo primo romanzo fantasy: “Il drago e la neve”.

Dopo due anni di lavoro, Andrea farà il suo debutto nel mondo della letteratura fantasy anche grazie a una delle prime persone, al di fuori della sua famiglia, che ha avuto fiducia in lui: Valeria Vitale, la sua insegnante di sostegno del primo anno di liceo linguistico. «Quella di Andrea, in effetti, è una storia che testimonia come anche chi parte svantaggiato nella vita, in realtà , possa farcela. All’inizio, in classe, rifiutava ogni tipo di aiuto perché non voleva sentirsi diverso dagli altri. Poi, man mano, abbiamo stretto un legame di fiducia che dura ancora oggi, a distanza di tanti anni – dice Valeria – E quando mi ha chiesto di scrivere la prefazione del suo libro sono stata contentissima. C’è chi ancora oggi è convinto che una classe non debba essere contaminata, non debba essere composta da ragazzi con diverse esperienze, sensibilità e capacità . Ma, lavorando con serietà , anche in sinergia con le famiglie, si ottengono risultati straordinari. E la storia di Andrea è solo l’ultima a testimoniarlo».

È quindi una conseguenza normale il fatto che, in attesa della presentazione di venerdì 19 gennaio all’Incomix Cafè di via Mosca, in casa de Vita si viva un gran fermento. «Naturalmente, Andrea è contentissimo per quest’altro traguardo che raggiunge – raccontano papà Sandro e mamma Roberta, il primo vulcanologo presso l’Osservatorio Vesuviano, la seconda docente di Diritto tributario alla Federico II – Ha dato sfogo a una sua grande passione: quella che lo lega al mondo del fantasy. Del resto, quando era piccolo, ci accorgemmo che era diverso dagli altri bambini proprio per la sua strabiliante capacità di ricordarsi tutti i nomi e le caratteristiche dei dinosauri che gli indicavamo. Passare dal mondo degli esseri preistorici a quello dei draghi e del fantasy, poi, evidentemente, è stato un passo. Più o meno, proprio quando, contemporaneamente, col trapianto, ha salvato la vita alla sorella Chiara».

Ma come è nato “Il drago e la neve”? Per rispondere a questa domanda, bisogna risalire ai tempi dei lockdown. Andrea, che dopo il diploma al Vico, si stava laureando in Archeologia, storia delle arti e scienze del patrimonio culturale con una tesi sulla storia del cinema, nei ritagli di tempo, si metteva al computer. Ma, almeno in un primo momento, non per scrivere. Bensì per disegnare quei personaggi che poi sarebbero diventati i protagonisti del suo romanzo. Una volta creati con Photoshop, prima iniziò a inserirli in storie già scritte, come ‘Il trono di spade’ e ‘Il signore degli anelli’. Poi in una tutta sua. Ne sono venute fuori oltre 450 pagine in cui si evince che proprio chi, per la sindrome di cui soffre, ha difficoltà relazionali e rimane frequentemente isolato, grazie al talento di rielaborare la realtà , possa scrivere anche un racconto che, in fondo, si incentra proprio sull’inclusione sociale, dove le differenze non allontanano, ma fungono da ponti grazie all'amore e alla comprensione. Anche per questo il romanzo di Andrea rappresenta un messaggio di concreta speranza per chi è autistico. Ma anche per genitori, familiari, educatori e associazioni che già conoscono la storia di Andrea e contano di diventare più forti nelle loro battaglie di accettazione e inclusione. Con eroi che sono tali sia nella realtà che nella fantasia.

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16 gennaio 2024

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Scrittore con la sindrome di Asperger"Il drago e le neve", il libro di Andrea De Vita

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16.01.2024

Ha 23 anni, laureato in Archeologia: è affetto da questa particolare sindrome di autismo. Ha scritto un romanzo fantasy di 450 pagine che sarà presentato a Napoli il 19 gennaio. I genitori: «E' lui il nostro piccolo eroe, ha donato il midollo che ha salvato la sorella dalla leucemia»

Andrea De Vita

Prima ancora di fantasticare e scrivere di eroi e draghi, Andrea de Vita, un ragazzo di 23 anni affetto da sindrome di Asperger, un tipo di autismo caratterizzato da ridotte capacità comunicative e di socializzazione ma anche da grandi, sebbene settoriali, capacità cognitive, un eroe lo è stato davvero. A cinque anni, ha dovuto donare il suo midollo per salvare la sorellina, Chiara, alla quale, quando aveva appena un anno di età , fu riscontrata la leucemia. Andrea vinse quella battaglia: il trapianto andò a buon fine, riuscì a salvare la vita alla sorella. E oggi, a distanza di diciotto anni, chissà se quell’esperienza non l’abbia segnato anche come scrittore. Proprio così: venerdì, in un caffè del suo quartiere, l’Arenella, a Napoli, Andrea presenterà il suo primo romanzo fantasy: “Il drago e la neve”.

Dopo due anni di lavoro, Andrea farà il suo debutto nel mondo della........

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