La 23enne irpina in gara all’Ariston. L’anno scorso aveva duettato con Elodie, il 9 febbraio sarà lei ad accogliere la napoletana La Niña, la star di Amici Sissi e la cantante italo-brasiliana Gaia

«Se potessi andare indietro, ti darei una casa vera in cui dormire. Se anche fossi solo vetro, ti coprirei per strada e mi farei colpire». Sono i primi versi de La rabbia non ti basta, la canzone con cui BigMama è in gara al Festival di Sanremo, in programma dal 6 febbraio. Un brano impegnato e autobiografico, nato da una lettera che la rapper irpina di San Michele di Serino «spedisce» a se stessa bambina — ha raccontato di essere stata violentata e bullizzata — e trainato da sonorità rap e dance che promettono faville.
Per la ventitreenne Marianna Mammone — così l’artista all’anagrafe — il palco dell’Ariston non è una novità assoluta, visto che lo scorso anno ha duettato come ospite di Elodie nella serata delle cover. Venerdì 9 febbraio però sarà lei a dover fare gli onori di casa, quando accoglierà la cantautrice napoletana La Niña, la star di Amici Sissi e la cantante italo-brasiliana Gaia per interpretare con loro «Lady Marmalade», tormentone disco degli anni ’70 del trio statunitense Labelle, nella versione di Cristina Aguilera, Mýa, Lil’ Kim e Pink con l’aggiunta di parti inedite.
Da ospite di Elodie lo scorso anno a big in gara. Sanremo era scritto nel suo destino.
«Quando Amadeus ha annunciato anche il mio nome tra i big in gara, ho iniziato a piangere, urlare e a un certo punto anche a rotolarmi per terra. Ho filmato tutta la scena per i social. Il Festival è stato il mio sogno fin da piccolina, quando cantavo a squarciagola davanti alla tv Jammo jà di Nino D’angelo e Maria Nazionale».

Elodie cosa le ha detto?
«Mi ha scritto subito per farmi gli auguri ed era molto felice per me. Non mi sono però fatta dare consigli né da lei, né da nessun altro, perché temo che i pensieri non miei possano aumentare le mie paure. Voglio vivere questa esperienza liberamente, senza influenze. Sono ovviamente un po’ spaventata e mi tranquillizzo solo durante le prove, quando vedo artisti con una carriera lunghissima alle spalle avere altrettanta paura. Dico a me stessa: se temono anche il palco dell’Ariston, perché non dovrei temerlo io?».

Perché ha scelto di gareggiare con una canzone così forte?
«Perché sentivo l’urgenza di raccontare per la prima volta i traumi che ho vissuto da piccola. Ho sempre scritto testi che parlano di rivalsa, ma mai parlando di me in primo luogo. È infatti una canzone scritta di getto, in appena tre ore di sessione, insieme al mio producer Estremo (Enrico Botta, ndr) e alla mia fidanzata, che peraltro mi ha anche aiutato sulla melodia».

Nel testo lei si rivolge a sé stessa quando era bambina. Se avesse realmente l’opportunità di tornare nel passato, cosa direbbe alla piccola Marianna?
«Le direi di continuare a sognare. Ma soprattutto che tutte le persone che le vogliono male e che non parlano bene di lei, in futuro le manderanno al contrario tantissimi messaggini carini, ai quali però in alcuni casi non risponderà (sorride, ndr)».

Rose Villain ha detto che quest’anno al Festival dovrebbe vincere una donna. Eppure le cantanti che hanno trionfato a Sanremo non mancano. Anche lei pensa che all’Ariston esista una questione femminile?
«Certo che lo penso. E spero anche io che vinca una donna. Anzi, le dirò di più: voglio che quest’anno sia un podio tutto di donne».

Quindi i maschietti dovrebbero fare da figuranti?
«Diciamo che siamo stanche di vedere podi di soli uomini. Senza nulla togliere ovviamente ai colleghi maschi in gara che reputo tutti bravissimi. Ma se l’anno scorso fu Marco Mengoni a dedicare giustamente la vittoria a tutte le artiste donne, quest’anno sarà una cantante donna a dedicare agli uomini il proprio trionfo».

Lei vive da tempo a Milano. Cosa le manca di San Michele di Serino?
«Mi manca tutto del mio paese. E l’ho lasciato a malincuore. Quindi ci torno appena posso e anche per risollevarmi quando sono triste. Mentre Avellino, la città , mi ha sempre fatto molto male, San Michele di Serino mi ha costantemente tutelata. E adesso che hanno tutti capito il mio messaggio e la mia persona, mi protegge ancora di più».

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2 febbraio 2024

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QOSHE - BigMama: «Bulli e violenza, Avellino mi ha  fatto male. A Sanremo canto il mio riscatto» - Giuliano Delli Paoli
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BigMama: «Bulli e violenza, Avellino mi ha  fatto male. A Sanremo canto il mio riscatto»

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02.02.2024

La 23enne irpina in gara all’Ariston. L’anno scorso aveva duettato con Elodie, il 9 febbraio sarà lei ad accogliere la napoletana La Niña, la star di Amici Sissi e la cantante italo-brasiliana Gaia

«Se potessi andare indietro, ti darei una casa vera in cui dormire. Se anche fossi solo vetro, ti coprirei per strada e mi farei colpire». Sono i primi versi de La rabbia non ti basta, la canzone con cui BigMama è in gara al Festival di Sanremo, in programma dal 6 febbraio. Un brano impegnato e autobiografico, nato da una lettera che la rapper irpina di San Michele di Serino «spedisce» a se stessa bambina — ha raccontato di essere stata violentata e bullizzata — e trainato da sonorità rap e dance che promettono faville.
Per la ventitreenne Marianna Mammone — così l’artista all’anagrafe — il palco dell’Ariston non è una novità assoluta, visto che lo scorso anno ha duettato come ospite di Elodie nella serata delle cover. Venerdì 9 febbraio però sarà lei a dover fare gli onori di casa, quando accoglierà la cantautrice napoletana La Niña, la star di Amici Sissi e la cantante italo-brasiliana Gaia per interpretare con loro «Lady........

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