Lo storico dell'arte: «Sarà al sicuro ma non militarizzata»

 Rinviata l’inaugurazione. Tornerà tra fine febbraio e inizio marzo in piazza del Municipio la Venere degli Stracci , l’opera di Michelangelo Pistoletto distrutta in un rogo lo scorso luglio. Un lieve ritardo rispetto alla data del 22 gennaio, annunciata in un primo momento, dovuto «sia alla perizia tecnica sulla struttura metallica, che alla produzione della nuova opera nel laboratorio vicino Torino», come spiega lo storico dell’arte Vincenzo Trione a cui si deve la sua installazione, in quanto curatore del progetto dell’amministrazione comunale «Napoli Contemporanea».

Professore, come sarà la nuova Venere degli Stracci ?
«Come quella polverizzata dalle fiamme, anche questa sarà imponente: sette metri d’altezza, una base ovale di circa 35 metri quadri e un peso totale di 16 mila chili, comprensivi di statua, struttura metallica, stracci e zavorra. Anche se non stiamo parlando di un multiplo ma di un ciclo per cui alla fine ogni opera è unica. La nuova Venere è come un’araba fenice che risorge dalle sue ceneri e sarà sorretta dalla struttura metallica dell’altra, smontata per la perizia tecnica e poi rimontata».

Quali sono le proposte per una sua esposizione permanente?
«Resterà tre mesi in piazza Municipio e poi sarà ricollocata in un luogo fruibile per tutti, in modo che quello che il Comune ha promosso poi diventi patrimonio permanente della città . Tra le ipotesi che abbiamo vagliato ci sono il Maschio Angioino, e in particolar modo la Cappella Palatina, la stazione Municipio della Metropolitana, l’ingresso di Palazzo San Giacomo ma al momento nessun luogo è adeguato alle caratteristiche dell’opera e alla sua fruizione».

Intanto il rogo ha reso la Venere un unicum nell’arte contemporanea.
«Siamo stati testimoni di una vicenda che, nella sua drammaticità , entrerà nei libri di storia dell’arte ma non perché Napoli non l’abbia salvaguardata e sarebbe importante smetterla di crocifiggerci da questo punto di vista. Abbiamo assistito a una distruzione e a una rinascita e Napoli oggi è l’unica città del mondo ad avere un’opera fruibile a tutti, che non sia chiusa in un museo o in una galleria d’arte, che racconta la sua anima e le sue contraddizioni».

C’è stata subito una campagna di crowdfunding : è servita a pagarla?
«L’opera è interamente finanziata da Pistoletto, così come aveva annunciato, anche se non escludo che ci sarà un grosso investimento sul crowdfunding da parte di un forte finanziatore che ancora non possiamo rivelare. L’opera costa circa 200 mila euro di produzione e il valore sul mercato è di almeno 2 milioni di euro».

Come si farà a metterla in sicurezza?
«Innanzitutto gli stracci saranno ricoperti da una sostanza ignifuga e poi, d’intesa con la Prefettura, potenzieremo la videosorveglianza. Vogliamo che la Venere sia al sicuro ma non che sia militarizzata, perciò non ci sarà alcun piantone di guardie nelle sue vicinanze. Misure securitarie eccessive sarebbero la negazione della filosofia stessa dell’arte pubblica».

A proposito di arte pubblica: Napoli può dirsi al passo con il resto d’Europa?
«Intanto in Italia le due città che stanno puntando sull’arte pubblica sono Napoli e Milano. La differenza è che là è invisibile, mentre a Napoli prima il lavoro di Antonio Marras poi l’opera di Pistoletto e infine quella di Gaetano Pesce, che verrà inaugurata entro la fine di marzo, e poi una nuova opera (di autore ancora top secret, ndr ) il 28 giugno in piazza Municipio sono tutti segnali che dimostrano come la nostra sia la città più all’avanguardia del Paese».

Gli altri progetti di «Napoli Contemporanea»?
«Il prossimo 7 febbraio in Sala giunta annunceremo l’inizio dei lavori del nuovo Pan e anche quello virtuale».

Il presunto colpevole del rogo, Simone Isaia, è agli arresti nonostante soffra di problemi psichici. Lei che cosa ne pensa?
«La sua condanna mi sembra abbastanza severa ma ho assoluto rispetto per l’operato della magistratura. Intanto, Pistoletto gli ha manifestato una forte vicinanza e ha più volte ribadito il desiderio di incontrarlo, anche a me qualche giorno fa».

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21 gennaio 2024

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«La Venere degli straccitornerà tra febbraio e marzoNon lascerà più Napoli»

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21.01.2024

Lo storico dell'arte: «Sarà al sicuro ma non militarizzata»

 Rinviata l’inaugurazione. Tornerà tra fine febbraio e inizio marzo in piazza del Municipio la Venere degli Stracci , l’opera di Michelangelo Pistoletto distrutta in un rogo lo scorso luglio. Un lieve ritardo rispetto alla data del 22 gennaio, annunciata in un primo momento, dovuto «sia alla perizia tecnica sulla struttura metallica, che alla produzione della nuova opera nel laboratorio vicino Torino», come spiega lo storico dell’arte Vincenzo Trione a cui si deve la sua installazione, in quanto curatore del progetto dell’amministrazione comunale «Napoli Contemporanea».

Professore, come sarà la nuova Venere degli Stracci ?
«Come quella polverizzata dalle fiamme, anche questa sarà imponente: sette metri d’altezza, una base ovale di circa 35 metri quadri e un peso totale di 16 mila chili, comprensivi di statua, struttura metallica, stracci e zavorra. Anche se non stiamo parlando di un multiplo ma di un ciclo per cui alla fine ogni opera è unica. La nuova Venere è come un’araba fenice che risorge dalle sue ceneri e sarà sorretta dalla struttura metallica dell’altra, smontata per........

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