L'incontro al Sannazaro coordinato da Marisa Laurito alla presenza del presidente della giunta regionale. Ci sono anche Patrizio Rispo e i giovani del Giffoni Film Festival

«La cultura è una parola magica che diventa una zavorra di cui liberarsi, in un Paese dove il 75 per cento dei politici non entra nei teatri, non legge libri, non ama l’arte e considera gli artisti una piattaforma di disturbatori». In un teatro Sannazaro stracolmo, il regista e direttore del Campania Teatro Festival Ruggero Cappuccio parla quasi per ultimo e mette una cornice di senso generale alla lotta tra Regione e Governo nazionale per lo sblocco dei sei miliardi dei fondi di coesione e sviluppo destinati al comparto cultura e spettacolo. «Se andassimo a chiedere il nome di un cantante lirico ai nostri politici – ha detto Cappuccio - il più avveduto di loro ricorderebbe solo Pavarotti. Che augurio ci possiamo fare se l’insensibilità è questa? L’ignoranza è perdonabile l’insensibilità no, soprattutto nelle mani di chi ha avuto la possibilità di crearsi una sensibilità ».Â

Quello che sarebbe dovuto essere un focus tra i coordinatori della cultura campani e che è, di fatto, diventato una chiamata alle armi di rappresentanti del settore, ha visto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca spendersi anche come moderatore degli interventi, insieme con la direttrice artistica del teatro Trianon Viviani Marisa Laurito, in prima linea nella difesa dei fondi, anche nella manifestazione romana del 16 febbraio scorso. E tra la folla alimentata dai giffoniers, i ragazzi del Giffoni Film Festival che hanno risposto in massa alla chiamata del patron Claudio Gubitosi, si sono visti, tra gli altri, gli attori Massimiliano Gallo, Patrizio Rispo, Enzo Decaro, il presidente della Fondazione Ravello Dino Falconio con tutto il CdA, il direttore amministrativo del teatro Mercadante Mimmo Basso, l’assessore alla Cultura del Comune di Caserta Enzo Battarra, il magistrato e rappresentante del Premio Napoli Alfredo Guardiano, l’editore Diego Guida, padre Antonio Loffredo, rappresentanti del Meeting del Mare, del Comicon e del festival della Letteratura di Salerno.Â

E come Ruggero Cappuccio ha ricordato che la «produzione artistica in Campania è elevatissima, è la regione che produce di più», rappresentando anche i numeri di un comparto che non riguarda solo gli artisti ma impiega migliaia di persone, lo stesso hanno fatto tutti gli intervenuti dal palco. Il produttore Luciano Stella ha ribadito che «siamo un’industria culturale e se Roma è la Hollywood italiana del cinema, Napoli è New York, perché il nostro territorio è in grado di avere narrazioni di tutti i tipi che ci rendono la capitale del cinema indipendente». «La Campania – ha concluso Stella - è la regione più performante dell’audio visivo, è un momento delicatissimo e non possiamo stare fermi». «Bisogna eliminare la parola “fondi”, si tratta di investimenti che significano sviluppo e cultura» ha detto Francesco Pinto, a lungo direttore del centro di produzione Rai di Napoli e oggi produttore della società Picomedia (che produce fiction di successo come “Mare fuori”).Â

«Essere uniti in questa battaglia è quasi un obbligo perché l’immaginario dell’Italia, piaccia o non piaccia, è Napoli. Siamo abituati a maneggiare l’industria culturale dal ‘700: con questa città e questo territorio bisogna fare i conti». Vicinanza e sostegno sono stati espressi anche dai sindacalisti Carmine Sgambati per la UIL e Osvaldo Barba rappresentante CGIL lavoratori e attori per la CGIL, che ha annunciato una manifestazione a Santa Lucia per il 1 marzo. «È una situazione complessa – ha commentato a fine manifestazione l’attore Enzo Decaro - Dobbiamo continuare a essere impeccabili e perfetti nel nostro lavoro di artisti e collaborare con le istituzioni. Dobbiamo essere partner, non una loro controparte. Mi sembra invece di stare a un tavolo di contrattazione e in situazioni di contrapposizione ferme a quarant’anni fa».

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17 febbraio 2024

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QOSHE - Da Cappuccio a Decaro, da Gallo a Gubitosi: chi ha risposto sì alla rivolta del governatore - Ida Palisi
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Da Cappuccio a Decaro, da Gallo a Gubitosi: chi ha risposto sì alla rivolta del governatore

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17.02.2024

L'incontro al Sannazaro coordinato da Marisa Laurito alla presenza del presidente della giunta regionale. Ci sono anche Patrizio Rispo e i giovani del Giffoni Film Festival

«La cultura è una parola magica che diventa una zavorra di cui liberarsi, in un Paese dove il 75 per cento dei politici non entra nei teatri, non legge libri, non ama l’arte e considera gli artisti una piattaforma di disturbatori». In un teatro Sannazaro stracolmo, il regista e direttore del Campania Teatro Festival Ruggero Cappuccio parla quasi per ultimo e mette una cornice di senso generale alla lotta tra Regione e Governo nazionale per lo sblocco dei sei miliardi dei fondi di coesione e sviluppo destinati al comparto cultura e spettacolo. «Se andassimo a chiedere il nome di un cantante lirico ai nostri politici – ha detto Cappuccio - il più avveduto di loro ricorderebbe solo Pavarotti. Che augurio ci possiamo fare se l’insensibilità è questa? L’ignoranza è perdonabile l’insensibilità no, soprattutto nelle mani di chi ha avuto la possibilità di crearsi una sensibilità ».Â

Quello che sarebbe dovuto essere un focus tra i........

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