Dissequestrati per "vizio di tardività " i beni degli imprenditori condannati per disastro. Il deputato interviene: «L'affanno con cui sono costretti a lavorare uffici come la Corte d'Appello di Napoli lascia indifferente il governo»

«Quello che molti oggi nell'aula della Camera non hanno compreso è che noi del Movimento 5 Stelle abbiamo chiesto al governo di rispondere delle sue responsabilità sulle mancate assunzioni di magistrati e di altro personale negli uffici giudiziari. Sono le gravi carenze di organico a determinare i ritardi nelle decisioni, come accaduto nel caso della Corte d'Appello di Napoli, in base a quanto disposto oggi dalla Corte di Cassazione, sul sequestro dei beni ai fratelli Pellini», spiega il deputato M5S, Federico Cafiero De Raho , ex magistrato già Procuratore nazionale antimafia, dopo essere intervenuto alla Camera chiedendo una risposta del ministro Nordio sul dissequestro dei beni degli imprenditori (per 220 milioni) condannati per disastro ambientale e traffico illecito di rifiuti. Una risposta con una «informativa chiara e completa» sulla vicenda procedurale «estremamente grave». Richiesta contestata in aula a da FdI, FI, Lega, Nm e Italia Viva.Â

«Il centrodestra allargato alle solite stampelle di Azione e Iv ha strumentalizzato le mie parole - continua De Raho - d'altra parte è l'unica cosa che sanno fare per coprire il nulla. A loro non importa di contrastare la camorra e far funzionare la Giustizia al servizio dei cittadini. I soldi di quella confisca servivano a riparare i danni ambientali arrecati al territorio della Campania dai Pellini, condannati definitivamente per traffico illecito di rifiuti e tra i responsabili dell'inquinamento della Terra dei Fuochi. L'affanno con cui sono costretti a lavorare uffici come la Corte d'Appello di Napoli lascia del tutto indifferente il governo che di stanziare ingenti fondi per fare assunzioni e far funzionare la Giustizia, non vuole saperne».

Tuttavia non tentenna il vicepresidente della Camera Sergio Costa, che ha combattuto per decenni le ecomafie con la divisa dei carabinieri forestali: «Oltre 200 milioni di euro torneranno nelle disponibilità di quella famiglia che ha avvelenato l'area di Acerra trasformandola in una discarica di rifiuti di ogni tipo. Usare la parola scandalo non basta. Il dissequestro avviene perché c'è stato un difetto nella trasmissione degli atti. Un ritardo che non ha spiegazioni. Ma dovrà darle il ministro della Giustizia Nordio: dovrà darle in Parlamento e a lui rivolgeremo una interpellanza urgente. Chiederemo che gli ispettori facciano luce su questa vicenda opaca. Nessuna ombra dovrà permanere, nessun dubbio su connivenze e ritardi a orologeria».Â

Per Libera Campania, «l'annullamento della confisca dei beni ai fratelli Pellini, per puro vizio di forma, è una ferita aperta al cuore della giustizia sociale ed ambientale di questo Paese. Questi criminali, causa dei loro affari illegali, hanno inquinato e fatto ammalare donne, bambini e anziani. Siamo feriti dalla notizia e crediamo che bisogna trovare necessariamente una nuova strada per rendere giustizia ai nostri territori contro chi li ha devastati. Auspichiamo pertanto che il ministro della Giustizia Nordio si faccia carico di questa vicenda che ha dell'incredibile. Va trovata subito un'altra strada. Va risarcita un'intera comunità che sta pagando con la propria vita e sulla propria pelle gli affari criminali di questi imprenditori».

Anche per Legambiente «la sentenza con cui la Cassazione ha annullato la confisca è un'ulteriore ferita inferta a chi vive in territori devastati dai traffici illegali di rifiuti. Al di là degli aspetti formali che hanno portato a questa decisione, si tratta di un'evidente ingiustizia a cui la stessa autorità giudiziaria dovrebbe cercare di porre rimedio, per non frustrare ulteriormente la fiducia nei confronti delle istituzioni da parte di chi attende da troppi anni la bonifica dei territori in cui vive, inquinati da ecocriminali e clan camorristici che hanno accumulato enormi profitti. Quanto è accaduto, con la scadenza dei termini tra la sentenza di confisca di primo grado e quella, confermata, in Appello, deve anche indurre governo e Parlamento ad adottare tutte le indispensabili contromisure, a partire da quelle di carattere normativo, perché pagine così negative di malagiustizia non si ripetano più nel nostro Paese».

Terra dei Fuochi, confisca fuori termine: i fratelli Pellini condannati per disastro ambientale avranno indietro beni per 220 milioni

Vai a tutte le notizie di Napoli

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/

27 marzo 2024 ( modifica il 27 marzo 2024 | 18:25)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

QOSHE - Caso Pellini, De Raho (M5S): «Governo risponda su mancate assunzioni negli uffici giudiziari» - Luca Marconi
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Caso Pellini, De Raho (M5S): «Governo risponda su mancate assunzioni negli uffici giudiziari»

6 0
27.03.2024

Dissequestrati per "vizio di tardività " i beni degli imprenditori condannati per disastro. Il deputato interviene: «L'affanno con cui sono costretti a lavorare uffici come la Corte d'Appello di Napoli lascia indifferente il governo»

«Quello che molti oggi nell'aula della Camera non hanno compreso è che noi del Movimento 5 Stelle abbiamo chiesto al governo di rispondere delle sue responsabilità sulle mancate assunzioni di magistrati e di altro personale negli uffici giudiziari. Sono le gravi carenze di organico a determinare i ritardi nelle decisioni, come accaduto nel caso della Corte d'Appello di Napoli, in base a quanto disposto oggi dalla Corte di Cassazione, sul sequestro dei beni ai fratelli Pellini», spiega il deputato M5S, Federico Cafiero De Raho , ex magistrato già Procuratore nazionale antimafia, dopo essere intervenuto alla Camera chiedendo una risposta del ministro Nordio sul dissequestro dei beni degli imprenditori (per 220 milioni) condannati per disastro ambientale e traffico illecito di rifiuti. Una risposta con una «informativa chiara e completa» sulla vicenda procedurale «estremamente grave». Richiesta contestata in aula a da FdI, FI, Lega, Nm e Italia Viva.Â

«Il centrodestra allargato alle........

© Corriere del Mezzogiorno


Get it on Google Play