In primo grado il senza fissa dimora riconosciuto colpevole dell'incendio dell'opera di Pistoletto era stato condannato a 4 anni. I giudici si sono riservati di decidere sulla richiesta di domiciliari in una comunitÃ
Pena quasi dimezzata per Simone Isaia, il senza fissa dimora imputato per lâincendio della Venere degli Stracci, lâopera di Michelangelo Pistoletto distrutta a luglio scorso in piazza Municipio, a Napoli. Oggi pomeriggio il piromane è stato condannato dalla Corte dâappello di Napoli a due anni e sei mesi di reclusione. In primo grado l'uomo era stato condannato a 4 anni di reclusione. I giudici si sono però riservati in merito alla richiesta della difesa di concedere a Isaia i domiciliari in una comunità di recupero.Â
L'uomo accusato di aver incendiato e distrutto la Venere degli Stracci potrebbe dunque avere una seconda possibilità . Dopo la condanna a quattro anni di reclusione nel rito abbreviato, Simone Isaia questa mattina ha assistito in videocollegamento dal penitenziario romano di Regina Coeli in cui si trova ristretto allâudienza del processo che si è celebrato davanti alla quinta sezione della Corte dâAppello di Napoli (presidente Rovida). Il procuratore generale, convergendo in parte sulla linea della difesa di Isaia, rappresentata dallâavvocato Giovanni Belcastro, aveva chiesto la riqualificazione del capo di accusa per lâimputato, che sarebbe passato da rogo doloso aggravato a danneggiamento seguito da incendio. Allâudienza ha assistito anche il garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello, che da tempo chiede per Isaia, affetto da problemi psichici, una detenzione alternativa al carcere.Â
L'avvocato Giovanni Belcastro, difensore di fiducia e procuratore speciale di Simone Isaia, aveva chiesto all'autorità giudiziaria l'assoluzione dal reato di incendio e in via subordinata la riqualificazione in danneggiamento seguito da incendio. Quest'ultima istanza è stata accolta dal giudice. Il legale aveva anche chiesto il rinnovo dell'istruttoria dibattimentale per ascoltare la testimonianza del dirigente vicario dei vigili del fuoco di Napoli circa il ritrovamento nell'opera di due barattoli aperti contenenti vernice e solvente altamente infiammabile che avrebbero potuto prendere anche fuoco spontaneamente considerato il caldo estremo del periodo in questione (12 luglio 2023). L'avvocato Belcastro ha anche chiesto l'escussione dell'ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi «affinché venga definitivamente chiarito sul piano amministrativo se l'installazione avvolta dall'incendio sia un bene culturale tutelato dalla legge penale».
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4 aprile 2024 ( modifica il 4 aprile 2024 | 16:19)
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