Il ministro torna sulle polemiche che hanno accompagnato la manifestazione guidata dal governatore: «Mi propongo di mediare ma usi la cortesia di avvisare quando viene»
Il ritardo nello sblocco dei fondi Fsc ma non solo. L'incontro in Prefettura a Napoli nel pomeriggio di oggi tra il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, e il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in occasione di un convegno organizzato dal prefetto Michele Di Bari è stato l'occasione di un animato scambio verbale tra i due. E il ricordo è tornato ai problemi causati dalla manifestazione dei sindaci campani a Roma, voluta da De Luca per protestare sui ritardi nel riparto dei finanziamenti.Â
Nel suo intervento il governatore aveva lamentato proprio il trattamento riservato, a suo dire, ai sindaci campani che avevano partecipato alla manifestazione indetta dalla Regione Campania a Roma per protestare contro il blocco dei fondi sviluppo e coesione. Piantedosi, presa la parola, si è rivolto a De Luca sottolineando che «la Campania è l'unica regione che non riesce a concludere l'accordo. Le altre stanno negoziando». Sul punto è nota la disputa tra lo stesso presidente della Regione e, in particolare, il ministro Raffaele Fitto. L'affermazione di Piantedosi, tuttavia, ha scatenato la rabbia di De Luca, che rivolgendosi a lui ha detto: «Mi dica quali sono i problemi?». Piantedosi ha così aggiunto: «Mi propongo, se lei lo ritiene, di rendermi interprete di qualsiasi possibilità di mediazione e collegamento con il governo centrale. Magari lo facciamo concordato, non è che viene al Viminale quando sa che io sto a Palermo per un'udienza pubblica e dice che mi sono disinteressato. Magari lo concordiamo». E così dicendo Piantedosi ha voluto puntualizzare la propria posizione sulle polemiche scoppiate sulle presunte «porte chiuse» lamentate da De Luca a Roma.Â
«La gestione dell'ordine pubblico davanti ai palazzi di governo si fa con gli stessi criteri che lei invoca quando ci sono le manifestazioni sotto la Regione Campania», ha insistito Piantedosi rivolgendosi ancora a De Luca. «I palazzi delle istituzioni sono trasparenti e aperti ma si usa la cortesia di concordare quando bisogna essere ricevuti. Non ci si presenta e si mette in difficoltà anche chi lavora», ha concluso il ministro dell'Interno.
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26 aprile 2024 ( modifica il 26 aprile 2024 | 20:31)
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